(foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
da Melbourne, il nostro inviato
RAFA VA – Dopo oltre quattro mesi di assenza dalle competizioni ufficiali (129 giorni per la precisione) Rafael Nadal ha rimesso piede sull’odiato cemento, in questo caso quello della Rod Laver Arena di Melbourne. Sfoggiando il nuovo movimento del servizio reinventato durante la off-season per trovare qualche chilometro all’ora in più e poter tentare di accorciare le partite, lo spagnolo ha disposto senza il minimo problema della wild card australiana James Duckworth (oggi n. 237 ATP ma con un passato da Top 100) nonostante un temporaneo svantaggio di un break all’inizio del secondo set, subito recuperato e prontamente dimenticato.
La sua rinuncia al torneo di Brisbane due settimane fa per un problema muscolare alla coscia sinistra, che aveva allungato a nove la lista di ritiri o rinunce del maiorchino a tornei sul cemento negli ultimi 12 mesi, aveva fatto temere un altro calvario per Nadal, che invece è sceso in campo in condizioni apparentemente ottimali per giocare una partita che si è giocata “in una maniera diversa da come lui concepisce il tennis”. Duckworth in effetti ha interpretato la partita come una sessione di roulette al casinò, sparando a tutta potenza alla prima occasione possibile, impedendo a Nadal di sviluppare qualunque tipo di trama. “Non lo dico in maniera dispregiativa, eh” ha subito corretto il tiro Nadal: “Solo che non è questo che normalmente io intendo per giocare a tennis”.
Rafa si è anche detto soddisfatto della propria battuta: “Sia la prima sia la seconda sono andate bene, anche se naturalmente certi meccanismi di gioco, tipo la posizione in campo dopo l’esecuzione del colpo, vengono con le partite. Sono quindi felice di aver vinto oggi e di avere la possibilità di affrontare un altro match nel quale spero di poter ‘giocare a tennis’ più di quanto ho fatto oggi”.
LA PRIMA DI ROGER – Un’ora e cinquantasette minuti di “cruise-controlled greatness” hanno condotto Roger Federer attraverso uno di quei suoi soliti primi turni (o secondi, o terzi) dopo i quali, se non fosse per la distanza dei tre set su cinque ancora in vigore nei tornei dello Slam, lo svizzero sarebbe probabilmente costretto a passare più tempo davanti a microfoni, telecamere e taccuini che non in campo. Una prestazione particolarmente sciolta quella offerta contro Denis Istomin, come se fosse ancora alla Hopman Cup impegnato in un’esibizione di inizio anno invece che nel primo banco di prova della stagione. Nessuna palla break concessa, 83% di punti vinti sulla prima, 52 vincenti contro 30 errori gratuiti, una prova immacolata nelle statistiche come in campo, a parte le occasionali sbavature tipiche dei match di rodaggio e della cronica bassa percentuale di conversione sulle palle break.
“Credo di aver giocato davvero molto bene” ha detto Federer in una conferenza stampa che, tenutasi allo scoccare della mezzanotte, era considerevolmente meno affollata del solito e con domande che si prestavano a veloci risposte preconfezionate per la gioia di tutti i presenti, svizzeri in primis. “La battuta è stata molto affidabile, mi ha dato molta fiducia, soprattutto la seconda palla, e quando ti fidi della tua seconda palla i game di servizio scorrono veloci e si crea quel ritmo che mi piace”. Avversario di secondo turno per Federer sarà il britannico Daniel Evans, in passato top 50 ma passato per le qualificazioni qui a Melbourne dopo il crollo in classifica a causa della squalifica di un anno per doping nel giugno 2017. “Mi piace molto giocare conto di lui, è un tennista che ha tutti i colpi, che è in grado di cambiare gioco all’occorrenza. Ricordo con piacere un match contro di lui alla Hopman Cup due anni fa, perché era il match di rientro dopo il problema al ginocchio. Sarà divertente”.
PRIME SORPRESE – La prima testa di serie costretta a salutare Melbourne dopo un solo match è John Isner (sconfitto al primo turno a Melbourne per il secondo anno consecutivo: a fermarlo lo scorso anno fu Matthew Ebden). A mettere a referto il primo upset di giornata è il 21enne Reilly Opelka (numero 101 del mondo), che nel derby americano tra bombardieri la spunta sul nono favorito del seeding dopo quattro tiebreak e 3 ore di partita. In un incontro dominato, manco a dirlo, dai servizi – 47 ace Isner, 40 Opelka; 87% di punti vinti con la prima per John, 85% per Reilly; 61% di realizzazione con la seconda per Isner, 66% per Opelka; 79 colpi vincenti per John, 64 per Reilly (a fronte rispettivamente di 25 e 24 errori gratuiti) – gli unici due break di giornata di vedono nel quarto parziale: Opelka perde la battuta nel quinto gioco, Isner nel decimo quando va a servire per trascinare il match al quinto set.
La seconda sorpresa di giornata arriva non tanto per i protagonisti in campo, quanto per il modo: Tomas Berdych spazza infatti via dal campo il 13esimo favorito del seeding Kyle Edmund, semifinalista lo scorso anno. 6-3 6-0 7-5 in un’ora e 42 minuti di gioco per un ritrovato Berdych (37 vincenti e 14 gratuiti, una sola palla break concessa e annullata), che al prossimo turno se la vedrà con Robin Haase.
LE ALTRE TESTE DI SERIE – Ad esclusione di Cilic, de Minaur, Monfils e Verdasco (che superano in straight sets Tomic, Sousa, Dzumhur e Kecmanovic), a tutti gli altri favoriti del seeding servono quattro set per superare lo scoglio del primo turno. A vincere in rimonta sono Dimitrov (sotto gli occhi attenti di Andre Agassi) contro Tipsarevic, Tsitsipas su Berrettini e Khachanov contro Gojowczyk. Lasciano per strada il secondo parziale Anderson (impegnato contro Mannarino) e Basilashvili (che al prossimo turno sfiderà Travaglia) contro il qualificato Eubanks, Schwartzman cede invece il terzo set a Molleker.
(in aggiornamento)
Risultati:
[2] R. Nadal b. [WC] J. Duckworth 6-4 6-3 7-5
[5] K. Anderson b. A. Mannarino 6-3 5-7 6-2 6-1
[20] G. Dimitrov b. J. Tipsarevic 4-6 6-3 6-1 6-4
[14] S. Tsitsipas b. M. Berrettini 6-7(3) 6- 6-3 7-6(4)
[19] N. Basilashvili b. [Q] C. Eubanks 6-4 4-6 7-6(6) 6-3
R. Albot b. M. Mmoh 3-6 6-3 6-4 6-2
[26] F. Verdasco b. [Q] M. Kecmanovic 7-6(5) 6-3 6-3
R. Haase b. G. Garcia-Lopez 7-5 6-4 7-5
F. Tiafoe b. [Q] P. Gunneswaran 7-6(7) 6-3 6-3
[Q] S. Travaglia b. G. Andreozzi 6-7(3) 6-2 6-3 6-2
P. Cuevas b. D. Lajovic 6-4 7-5 6-1
T. Fabbiano b. [WC] J. Kubler 6-4 7-6(1) 2-6 6-3
R. Opelka b. [9] J. Isner 7-6(4) 7-6(6) 6-7(4) 7-6(5)
[18] D. Schwartzman b. [Q] R. Molleker 6-1 6-3 4-6 6-0
[27] A. de Minaur b. P. Sousa 6-4 7-5 6-4
D. Kudla b. [WC] M. Polmans 5-7 1-6 6-2 6-3 6-2
[10] K. Khachanov b. P. Gojowczyk 3-6 6-3 6-4 6-3
[Q] D. Evans b. [Q] T. Ito 7-5 6-1 7-6(8)
T. Berdych b. [13] K. Edmund 6-3 6-0 7-5
[Q] V. Troicki b. R. Carballes Baena 6-1 1-6 2-6 6-1 6-4
[30] G. Monfils b. D. Dzumhur 6-0 6-4 6-0
M. McDonald b. A. Rublev 6-4 6-4 2-6 6-4
[Q] H. Laaksonen b. M. Basic 6-4 7-6(4) 4-6 6-3
J. Thompson b. F. Lopez 6-1 7-6(0) 6-3
A. Seppi b. [31] S. Johnson 6-4 4-6 6-4 6-3
M. Ebden b. J.L. Struff 1-6 6-4 6-3 6-4
T. Fritz b. C. Norrie 6-3 7-6(6) 6-2
Y. Nishioka b. T. Sandgren 6-4 7-6(5) 4-6 6-4
J. Millman b. F. Delbonis 6-3 3-6 7-6(3) 6-2
[6] M. Cilic b. B. Tomic 6-2 6-4 7-6(3)
[22] R. Bautista Agut b. A. Murray 6-4 6-4 6-7(5) 6-7(4) 6-2
[3] R. Federer b. D. Istomin 6-3 6-4 6-4