L'ATP Player Board replica a Federer e Nadal. Il commento di Ubaldo

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L’ATP Player Board replica a Federer e Nadal. Il commento di Ubaldo

Alle accuse di Roger e Rafa (“Djokovic non ha voluto ascoltarci”), il Board risponde con un comunicato stampa. “Non è stata una decisione guidata da volontà personali”. Il pensiero del direttore: “Evidente il fastidio del Board. Avrebbero dovuto parlare con Federer e Nadal”

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Dopo le polemiche scaturite nei giorni scorsi in seguito alla decisione del Board ATP di non rinnovare il contratto del CEO Chris Kermode, la piccola ‘guerra’ interna tra Europa e America per la guida dell’ATPcome raccontato dal direttore – e le accuse mosse da Federer e Nadal nei confronti di Djokovic (“Non ha voluto ascoltarci”), i tre rappresentanti dell’ATP Player Board – il contestato Justin Gimelstob, Alexander Inglot e l’esplicito firmatario David Edges – hanno deciso di replicare con un comunicato stampa che riportiamo qui sotto integralmente tradotto. Segue un commento del direttore Scanagatta.

“QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA DEI RAPPRESENTANTI DELL’ATP PLAYER BOARD. NON SEGUIRANNO ALTRI COMMENTI SULLA QUESTIONE”

In seguito ai recenti commenti, alla copertura mediatica e alle varie speculazioni, i tre rappresentanti del Player Board hanno deciso di chiarire alcuni aspetti legati al ruolo degli stessi, del Player Council e del presidente del Player Council in relazione al voto della scorsa settimana sul CEO. Mentre è in qualche modo sorprendente vedere quanta copertura è stata dedicata a questa decisione riguardante la governance interna, è stato deludente notare le divisioni e i sospetti che sono stati alimentati.

Tutti i membri del Player Council, compresi i dieci giocatori attuali, così come i tre rappresentanti del Player Board, hanno passato mesi a discutere e dibattere sui meriti e le preoccupazioni riguardanti il rinnovo del contratto di Chris. Non dobbiamo minimizzare l’impegno e il sacrificio del Player Council nel restituire qualcosa al circuito e allo sport che gli sta profondamente a cuore – il tempo e lo sforzo che hanno dedicato alla preparazione degli incontri per parlare con un ampio gruppo di giocatori, dibattendo fino a tarda notte nei giorni precedenti l’inizio dei grandi tornei, e discutendo costantemente di tutti gli argomenti via email e WhatsApp. Questa decisione è stata inoltre presa dopo aver comunicato con i giocatori, i membri dei tornei, lo staff e il management dell’ATP, gli azionisti anziani, CEO di altri sport, oltre che con i colleghi membri del Board.

Vale la pena aggiungere a questo punto che negli ultimi giorni abbiamo saputo che alcune delle nostre icone sono interessate a rientrare in queste conversazioni politiche aiutando noi e il Consiglio a guidare la prossima fase di crescita di questo sport. Questa è una notizia fantastica e noi tutti accogliamo loro e le loro uniche prospettive. I giocatori e tutto il circuito ATP traggono grande beneficio dall’impegno degli stessi tennisti e dal recente coinvolgimento di tanti grandi giocatori, che ha aiutato a delineare la funzione e il profilo del Player Council.

Alla fine, tuttavia,dopo le consultazioni con i rappresentanti del Player Board, il Player Council ha stabilito che tali rappresentanti si trovassero nella posizione ideale per prendere la decisione a nome dei giocatori. I tre rappresentanti del Player Board hanno votato per non rinnovare il contratto di Chris e così, in conformità con il regolamento ATP, il rinnovo non è passato.

Per essere chiari, questa non è stata una decisione presa o guidata da volontà o programmi personali di uno o due individui.

Mentre il circuito viene da cinque ottimi anni, la nostra sensazione è stata che fosse arrivato il momento giusto per cercare una nuova guida per il futuro. Le leggende continuano ad abbellire i nostri campi, i giovani stanno sconvolgendo l’ordine e coinvolgendo i tifosi in modi nuovi, i tornei rimangono esperienze da vivere ed eventi da non perdere. Siamo fiduciosi che un nuovo leader aumenterà i nostri punti di forza, svilupperà nuovi valori e supererà le sfide che dobbiamo affrontare e alle quali andremo incontro in futuro.

Adesso non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con il Player Council, le nostre icone, i membri dei tornei, il management e una società di ricerca attentamente controllata al fine di identificare, valutare e assicurare i servizi della persona che succederà a Chris.

Ci auguriamo che questo ci permetta adesso di concentrarci esclusivamente su questo incredibile torneo e sui fantastici giocatori di talento che stanno gareggiando in uno dei nostri eventi più importanti. Tutti noi amiamo e crediamo nel nostro sport e attendiamo con ansia il prossimo capitolo del tennis e dell’ATP.

IL COMMENTO DEL DIRETTORE

Mi sembra evidente che il Board sia stato infastidito da quello che i grandi (Federer, Nadal, Hewitt) hanno detto in favore di Kermode. Aggiungendo di non essere mai stati consultati sull’argomento. Il Board, soprattutto tramite Djokovic, si è sempre dichiarato disponibile ad ascoltare le opinioni di tutti (in riferimento in particolar modo ai big che hanno detto più volte di non essere stati interpellati…), ma a conti fatti il Board non si è mai preoccupato di incontrarli… (forse, nel caso di Federer, presumendo che avesse altre priorità o potenziali conflitti di interessi… come la Laver Cup. Ma chi non ha conflitti di interesse?).

Data l’importanza del ruolo, passato e presente, di icone come Federer e Nadal, e del grande impatto che hanno avuto sull’immagine e la popolarità del tennis negli ultimi quindici anni, non sarebbe dovuto essere così complicato provare almeno ad incontrarli in modo da scambiarsi le reciproche opinioni, rimanendo poi ognuno libero di restare fedele alle proprie idee e sapendo che la parola finale sarebbe comunque spettata al Board.

In questo comunicato scritto da David Edges, che è uno dei tre rappresentanti dei giocatori (e ha anche un ruolo rilevante all’interno di Tennis Channel), nella parte in cui dice “negli ultimi giorni abbiamo saputo che alcune delle nostre icone sono interessate a rientrare in queste conversazioni politiche aiutando noi e il Consiglio”, pare che voglia in qualche modo sottolineare il fatto che queste icone non sembravano essere interessate alla questione prima delle dichiarazioni poi rese pubbliche.

Beh, nessuno, a mio avviso, può dichiararsi completamente innocente. Non era poi così difficile trovare un modo per incontrarsi e parlare, a meno che il Board fosse convinto – e questa è la mia idea – che parlare con i big avrebbe complicato il processo decisionale che avevano già in mente e che non avevano alcuna intenzione di abbandonare. La politica è sempre politica. E la piena trasparenza non esiste.

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