[22] L. Pouille b. [Q] S. Bolelli 6-3 6-4 7-5 (dalla nostra inviata a Parigi)
Lucas Pouille supera il nostro Simone Bolelli in tre set e accede per la quinta volta in carriera al secondo turno del major di casa. 6-3 6-4 7-5 per il pupillo di Amélie Mauresmo che ha sempre condotto le danze nel match anche se Bolelli, 33 anni e attualmente n. 187 ATP, ha progressivamente trovato buone soluzioni per mettere in difficoltà con il francese. Ma non sono bastate. Bravo Pouille a mantenere costanza e concentrazione, senza mai perdere il servizio.
Il francese ha un avvio convincente, intascando alquanto rapidamente il primo parziale per 6-3. Il break è appannaggio della Francia anche nel secondo set e il pupillo di Amélie Mauresmo chiude anche la seconda frazione per 6-4. Per ora il bilancio è di 23 vincenti a fronte dei 17 di Simone. Solo un gratuito in più per Lucas (13) con un totale di 66 punti conquistati contro i 49 di Simone. Sul 3-3, l’azzurro mette a segno uno dei suoi proverbiali rovesci lungolinea, procurandosi due palle per il 4-3. La prima è quella buona e Simone sale ancora in vantaggio. Ancora parità, sul 4-4 e sul 5-5. Poi è ancora Pouille a fare la differenza, poiché strappa il servizio a Simone per procurarsi subito tre match point. Ne basta uno e, in 1 ora e 56 minuti, con lo score di 6-3 6-4 7-5, Lucas raggiunge per la quinta volta il secondo turno dello slam di casa (nella sua settima partecipazione consecutiva). Simone ha qualcosa da recriminare soprattutto in risposta, situazione di gioco in cui ha vinto appena il 20% dei punti mentre il transalpino vince ben il 92% dei punti al servizio. Pouille mette a segno 37 vincenti a fronte dei 25 di Simone, ma commette 20 errori rispetto ai 15 dell’italiano.
“Non ho avuto tantissime chance, onestamente – ha ammesso Bolelli dopo il match – a parte nel primo set sul 3-3 quando su una palla break ho toccato la rete su una smorzata. Ho fatto fatica a farlo giocare sui game di risposta, e in definitiva penso abbia giocato meglio. Sapevo che sarebbe stata una partita difficile, e ha certamente meritato lui. Speravo di fare un po’ più partita, dopo le vittorie avute qui, ma non sono stato in grado di impensierirlo abbastanza sui game di risposta, ha fatto i vincenti quando doveva farli, nella partita di oggi ha giocato con grande sicurezza“.
E sul futuro conferma: “Sì, prenderò una decisione dopo Wimbledon. Se anche dovessi continuare con il singolare proverei a giocare solo tornei grossi come questo o dei Masters 1000, ranking permettendo. Ma ormai sono 2-3 anni che navigo in questo range di classifica anzi ora sono sceso ancora intorno al 200. Penso sia arrivato il momento di decidere dove posso avere più possibilità. Non so quanto valga la pena insistere sprecando energie per tornare dove non sono riuscito a tornare. Devo vedere senza nessun rimpianto ma quasi sicuramente a meno che non faccia semifinale a Wimbledon [ride]… Singolo e doppio insieme non ce la faccio più a giocarli.Il doppio mi piace, ti consuma molto meno fisicamente, spero di poter arrivare a un buon livello, non so a che ranking sinceramente, ma se inizierò a giocare il doppio a tempo pieno lo farò seriamente, come ho fatto durante tutta la mia carriera con il singolare”.
NEXT GEN “TOSTA” – “Roger gioca ancora da paura, ma quelli della Next Gen li vedo tosti. Tsitsipas è tostissimo, Aliassime sta crescendo moltissimo, Tiafoe, Kyrgios, Zverev… e con tutti gli anni che hanno davanti, credo che possano diventare molto forti. In particolare Tsitsipas lo vedo ‘una bestia’ adesso, vedo bene anche Aliassime, che è il più giovane di tutti. Ricordo due anni fa che vidi Tsitsipas a Francavilla…“
UN’ALTRA OLIMPIADE – “Sicuramente Tokyo 2020 è un mio obiettivo, dal momento che credo di avere più chance di giocarle da doppista che non da singolarista. Ho partecipato a Pechino, mentre a Rio non sono potuto andare perchè avevo deciso di operarmi al ginocchio” .
ITALIA, UN GRANDE FUTURO – “Ho giocato sia con Sinner sia con Musetti. Sono ragazzi molto giovani che vedo molto bene. Musetti ha un bel rovescio a una mano ed è molto ‘partitaro’, gioca bene la partita. Sinner l’ho visto benissimo al Foro, tira forte, secondo me sono due che faranno strada e credo che abbiano le capacità di ottenere risultati importanti. Poi c’è anche Zeppieri, che gioca bene… penso che l’Italia sia in ottima salute nel settore maschile, mentre in quello femminile non so”.
GRAZIE INFANTINO – “Prima di finire, ora che sono senza allenatore vorrei pubblicamente ringraziare Eduardo Infantino, che mi è sempre stato vicino in questi anni, dopo le operazioni al polso e al ginocchio. Siamo stati insieme cinque-sei anni, di cui i primi tre-quattro dietro le regie, mentre negli ultimi abbiamo viaggiato insieme. Mi è sempre stato vicino, non mi ha mai mollato, anche nei periodi duri e ci tenevo a ringraziarlo pubblicamente”.
POUILLE CERCA COSTANZA – “È sempre meglio finire le partite in tre set” ha invece dichiarato Pouille. “Sono stato capace di rimanere solido, lui ha disputato tre match prima (di qualificazione, ndr) ed aveva un buon ritmo. Prima del Roland Garros ho preferito allenarmi e saltare la scelta tra Lione o Ginevra. Volevo lavorare dieci giorni come si deve per arrivare ben preparato qui, piuttosto che partecipare ad un torneo in più. Fisicamente, volevo lavorare sulla costanza, con molti scambi per giungere qui in fiducia”. Al Roland Garros c’è sempre pressione per i tennisti francesi? “Qui per noi c’è sempre un po’ di pressione, perché vogliamo fare un bel torneo; io personalmente ho voglia di fare bene e di andare lontano“.