Di nuovo protagonista in campo Andy Murray. In doppio, l’ex n. 1 del mondo sta ritrovando anche a Wimbledon sensazioni positive e, soprattutto, si sta nuovamente divertendo, libero dal dolore all’anca che poi lo ha costretto a operarsi all’inizio dell’anno. Murray e Pierre-Hugues Herbert hanno superato il primo turno ma poi, al round successivo, hanno dovuto inchinarsi in quattro set alla coppia croata Mektic/Skugor per (6-7(4) 6-4 6-2 6-3).

“Abbiamo giocato contro un’ottima coppia” ha detto poi Murray. “Sono stati numero 5/6 del mondo. Mektic ha vinto alcuni Masters Series l’anno scorso. Nei primi due set sentivo che potevamo giocare meglio di loro ma abbiamo perso un game difficile alla fine del secondo set. Loro hanno giocato davvero bene negli ultimi due parziali. Sono riusciti a metterci pressione. Un peccato perché nei primi de set giocavamo molto bene“.

Ma per lo scozzese non finisce qui. “Sir Andy” scende nuovamente in campo ma, questa volta, nei panni di “SerAndy” poiché, nella gara del misto, al suo fianco c’è nientemeno che la sette volte campionessa dei Championships Serena Williams. Un esordio positivo e divertente per i due ex n. 1 ATP e WTA, che non hanno avuto alcun problema contro Mies/Guarachi (6-4 6-1 lo score). Al prossimo turno sfideranno la coppia franco-americana Martin/Atawo.

“È stato divertente” ammette Serena. “Ovviamente siamo scesi in campo per fare bene ma, allo stesso tempo, ci siamo divertiti“. Sensazione confermata anche da Andy, che ha dichiarato quanto sia importante l’esperienza di “ritrovare il Campo Centrale con Serena dopo il periodo difficile dell’anno scorso. Mi sono divertito ed è stato bello“.

Cosa lo colpisce di più di Serena? “Penso sia il servizio. E poi il fatto di voler ancora scendere in campo alle otto di sera, dopo aver giocato già una partita nel pomeriggio e averla vinta. È ammirevole voler essere competitiva anche in doppio. Non è facile. Forse la gente dà un po’ per scontato tutto questo e a volte le persone non si rendono conto di quello che stanno ancora facendo campioni come Serena e Roger. O meglio, non che loro siano dati per scontati, ma forse non si parla abbastanza di tutto quello che stanno facendo ancora per il tennis e lo sport, della loro longevità, della loro competitività. Sembra che per loro sia tutto facile e invece non è così. È difficile rimanere al top fisicamente e mentalmente“.