Due su due per la Spagna con Nadal: ora spareggio col Giappone per la vetta

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Due su due per la Spagna con Nadal: ora spareggio col Giappone per la vetta

Il numero uno mette la firma su un’altra facile vittoria degli iberici dopo il primo punto di Bautista Agut. Punteggio pieno anche per il Giappone, in prima fila per i ripescaggi

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Nella seconda giornata del Gruppo B della ATP Cup, situato a Perth come quello dell’Italia, Rafa Nadal ha guidato la Spagna contro Pablo Cuevas e il suo Uruguay davanti al pubblico più folto visto finora – circa 10,000 unità. Gli iberici, ancorché non testati da avversari di livello, restano probabilmente i favoriti per una storica doppietta con la Davis vinta a novembre, data la presenza di un altro Top 10 come Roberto Bautista Agut, che ha vinto sul 19enne senza classifica Franco Roncadelli.

NADAL IN CONDIZIONE SLAM – Rafael Nadal è sceso in campo nell’ultimo match di giornata, regolando Pablo Cuevas per 6-2 6-1 in 73 minuti. 4-1 negli head-to-head, 2-0 sul cemento, e un ricordo particolarmente felice per Nadal, che, battendo lo stesso avversario a Bercy nel 2017, ottenne la sicurezza del N. 1 di fine anno per la quarta volta.

Rafa ha iniziato con la sua tipica ricetta anti-monomani, alzando le traiettorie sul lato sinistro dell’avversario, schema reso ancora più micidiale dagli angoli trovati sempre più frequentemente con il rovescio anticipato sulle palle alte. Cuevas, dal canto suo, ha cercato di girare attorno alla palla il più possibile, un rischio necessario che però ha scoperto il lungolinea su cui Nadal ha conquistato la prima palla break nel secondo gioco. L’uruguagio è stato bravissimo a tirarsi fuori dalla buca vincendo uno scambio prolungato in cui ha preso l’iniziativa con un recupero corto e basso, e ne ha annullata una seconda con il servizio per l’1-1 iniziale.

Partita godibile nelle prime battute, con Cuevas molto più in palla rispetto alla disfatta di sabato contro Nishioka – lui e il fratello Martin hanno racimolato la bellezza di 5 game in due contro il Giappone. Il n.45 ha martellato il dritto di Rafa con la prima, per levargli la frazione necessaria a rispondere centrato, ma ha anche sbagliato molto, conscio della propria inferiore mobilità, e più in generale ha dato la sensazione di non avere moltissimo da spendere contro uno che sulla carta è suo coetaneo, ma nella pratica è un androide, e, una volta messa la testa avanti, non ha tentennato.

Un dritto troppo aperto ha dato una nuova chance a Rafa nel quarto game, annullata ancora con la battuta, ma al quarto tentativo il campione del mondo del 2019 è passato con lo schema anti-Federer a base di cross, cross, lungolinea, e chiusura in avanti, la cui efficacia è racchiusa nel dato sul rimbalzo:

Visibilmente soddisfatto del rendimento al servizio Nadal, che ha superato facilmente i 200 km/h con la prima e trovato grande profondità con il kick, a differenza dell’uscita precedente in cui si era detto scontento delle basse velocità raggiunte – 5 ace e 75% di punti vinti sulla seconda, oltre a 3 soli non forzati e all’82% di punti sulla seconda palla uruguagia, con il dritto a frullare come nei giorni migliori:

Ciliegina sulla torta, il maiorchino ha trovato fortuna anche con la video review, che gli ha dato un servizio vincente nel settimo game una volta appurata la precedenza dell’errore in risposta dell’avversario rispetto alla chiamata (errata) del giudice di linea. Cuevas gli ha dato man forte, spedendo un dritto in rete per il doppio set point, a cui ha fatto seguito con un fallo di piede sulla seconda che ha dato il set alla Spagna in 37 minuti.  

L’emorragia di game non si è fermata all’inizio di un secondo parziale senza storia, quando Rafa ha esteso la striscia a sette di fila, breakkando nel secondo gioco con un back basso che ha portato Cuevas all’errore prima di chiudere con un’altra scarica sul rovescio dell’avversario.  Il re dello smash /hot-dog ha avuto una piccola finestra di opportunità nel quinto game, quando Nadal ha messo largo un dritto per la palla del contro-break, ma è stata sbattuta con violenza dalla bora dell’uncino dello spagnolo, che è subito salito a una doppia palla per il 5-1 con un vincente anomalo. Cuevas ha battuto bene sulla prima, ma nulla ha potuto quando Nadal è entrato nello scambio, guadagnandosi la chance di servire per il match, subito concretizzata con un turno a zero che manda la Spagna a punteggio pieno.

Ho giocato meglio dell’altro giorno, contro un avversario che rispetto molto”, ha detto Nadal nell’intervista post-partita. Interrogato sul nuovo record raggiunto (primo giocatore a raggiungere il N. 1 in tre decadi diverse), l’iberico l’ha messa sul ridere (“Vuol dire che sono molto vecchio!”), prima di sottolineare sulle motivazioni create dall’idea di giocare davanti nelle arene più grandi del mondo e il suo perdurante entusiasmo nello scendere in campo. Va aggiunto che Rafa ha anche mezzo-promesso che giocherà il doppio per arrotondare la vittoria e assicurare il passaggio del turno ai suoi. In realtà non sarà così, poiché scenderanno in campo Lopez e Carreno Busta.

BAUTISTA FA IL SUO… – …e quando mai non l’ha fatto, verrebbe da dire. In apertura di tie, il n.9 ATP non ha avuto problemi a battere il 19enne mancino Franco Roncadelli, schierato al posto dell’infortunato Martin Cuevas, per 6-1 6-2 in 57 minuti. Il giovane uruguagio è attualmente senza punti ATP, dopo aver raggiunto un best ranking di 1657 nel 2018, ma ha trovato uno degli avversari più complicati per il suo esordio nel circuito maggiore, almeno dal punto di vista dell’impegno, come può testimoniare il georgiano Metreveli, che sabato si è visto rifilare una doppia bicicletta da Bautista, reduce dalla miglior stagione della carriera e che difende 610 punti nello swing oceanico.

Lo spagnolo, che ha mangiato minestra riscaldata nei Challenger per anni prima di affermarsi, ha un ethos tennistico che lo porta a non sottovalutare mai l’avversario, e nemmeno a stupirsi. Sì, perché non farsi sorprendere era l’unico reale pericolo oggi, visto che Roncadelli farebbe sembrare Berasategui l’ultimo paladino dei gesti bianchi: servizio con impugnatura eastern e con la faccia della racchetta quasi parallela al suolo in fase di lancio (di rado sopra i 150 orari con la prima), aperture infinite, addirittura rovescio alla Borg, con entrambi gomiti piegati e vicinissimi al busto – lo specialismo rosso permea l’aria attorno a lui.

Nei primi scambi, l’impressione è stata che le seconde di Roncadelli, che atterravano un palmo oltre la rete, potessero dare qualche problema all’avversario, abituato ad appoggiarsi sulla velocità dell’avversario e non a spingere dei moonball, ma l’illusione è durata poco: Bautista ha avanzato la posizione in risposta e preso il centro del campo, mandando il giovane Carneade, disuso a giocare su un campo di queste dimensioni, a remare per le lande.

Il break è stato immediato, e seguito da altri nel quinto e nel settimo gioco, per il rapido 6-1 in 24 minuti, mentre l’iberico ha perso solo un punto al servizio (peraltro su un bel lob di rovescio), senza mai spingere la prima. A sorpresa, Roncadelli si è guadagnato una palla break nel secondo gioco del secondo set, ma Bautista l’ha mandato fuori tempo con una seconda in kick al centro, e ha breakkato nel game successivo e poi nel sesto, rimanendo sotto l’ora di gioco nonostante il turno di servizio perso sul 5-1.

Il prossimo avversario di RBA sarà marginalmente più competitivo, nelle fattezze del nipponico Go Soeda, n.119 del mondo. Sarà interessante vedere l’impatto dei match a eliminazione diretta sullo spagnolo, visto che inevitabilmente il livello si alzerà, e dopo tre match consecutivi con avversari di questo tipo Bautista dovrà essere bravo a farsi trovare preparato – spoiler alert, probabilmente lo sarà.

Roberto Bautista Agut- Davis Cup Finals Madrid 2019 (via Twitter, @BautistaAgut)

IL GIAPPONE VINCE E SPERA – I nipponici hanno il roster più rimaneggiato della competizione (oltre a Nishikori, out per i persistenti problemi al gomito destro, anche Yasutaka Uchiyama ha dichiarato forfait a pochi giorni dal via), ma continuano a stupire, battendo la Georgia di Basilashvili con due successi in singolare prima di una sconfitta indolore in doppio.

Mentre è vero che il girone proponeva un abissale vuoto di potere alle spalle degli iberici, va certamente apprezzata la resilienza della squadra asiatica: nel primo match, Go Soeda ha rimontato un set ad Aleksandre Metreveli, tennista di schiatta in quanto nipote del quasi omonimo Alexander, finalista sovietico a Wimbledon 1973 (l’edizione boicottata da 81 membri della Top 100), chiudendo per 4-6 6-3 6-2 in 2 ore e 17 minuti; in seguito, Yoshihito Nishioka ha battuto Nikoloz Basilashvili per 6-2 6-3 in un’ora e 24, punteggio sorprendente più per la sua severità che per l’esito; anodina la sconfitta in doppio di McLachlan e Matsui contro Bakshi e Tkemaladze per 6-2 6-4 in 66 minuti.

Ora il Giappone si giocherà il passaggio del turno contro la Spagna, a partire dalle 3:00 di mercoledì. Mentre un successo appare proibitivo, un punto, magari in un doppio a giochi fatti, potrebbe rivelarsi decisivo per il ripescaggio, soprattutto visto e considerato che per allora altri tre gironi si saranno già conclusi. Fuori dunque la Georgia, che avrebbe probabilmente potuto fare qualcosa di più, vista la teorica superiorità del suo numero uno rispetto a quelli di due delle tre avversarie, ma Basilashvili ha mostrato lo scorso anno di non avere una grande adattabilità, soprattutto tattica, ai momenti delle partite, finendo per pagarne lo scotto ogni qualvolta l’alzo del canne mozze sia lievemente spostato. L’avventura georgiana si chiuderà con una sfida poco più che amichevole con l’Uruguay, sempre giovedì, a partire dalle 10:30 italiane.    

A cura di Tommaso Villa

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