Nadal frena sulla ripartenza: "Temo contagio e infortuni" (Cocchi). Impianti aperti solo per atleti top ma le distanze vanno rispettate (Di Schiavi)

Rassegna stampa

Nadal frena sulla ripartenza: “Temo contagio e infortuni” (Cocchi). Impianti aperti solo per atleti top ma le distanze vanno rispettate (Di Schiavi)

La rassegna stampa di martedì 28 aprile 2020

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Nadal frena sulla ripartenza: “Temo contagio e infortuni” (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Una storica edizione dei quattro quotidiani sportivi spagnoli, Marca, As, Mundo Deportivo e Sport, con la copertina dedicata a Rafa Nadal e Pau Gasol. Il tennista e la star Nba sono stati i promotori di una grande raccolta fondi per la Croce Rossa e ieri hanno rilasciato un’intervista congiunta in cui c’è stato modo di parlare delle possibilità di ripartenza dello sport. La Spagna è in isolamento dal 14 marzo, ed è previsto che la chiusura totale continui almeno fino al 9 maggio. Il maiorchino non è sembrato per niente ottimista sulla ripresa della stagione. Secondo il numero 2 al mondo sarà «molto difficile che il tennis possa ripartire in tempi brevi» e quello che più lo preoccupa è la possibilità di infortunarsi più facilmente dopo un periodo così prolungato di inattività. «Non credo che allenarsi possa essere un problema — ha dichiarato Rafa —, ma gareggiare al momento lo considero quasi impossibile». La difficoltà negli spostamenti e la questione sicurezza sarebbero a suo avviso il principale ostacolo per una ripartenza dello sport: «Questo è il momento di essere responsabili e coerenti, quindi non vedo come potrebbe essere possibile viaggiare ogni settimana spostandosi da una nazione all’altra». Porte chiuse Rafa poi apre alla possibilità di giocare senza spettatori: «Certamente tutti noi preferiamo giocare per il pubblico, la gente, il tifo, ma potremmo anche accettare le sfide a porte chiuse. Ripeto, bisogna essere seri e anche se pian piano le cose stanno migliorando, non credo sia il caso di ricominciare». E a chi gli fa notare che uno sport individuale come il tennis forse è tra i più indicati perché non prevede un contatto tra avversari, Rafa saggiamente risponde che in ogni torneo ci sono molte persone coinvolte nell’organizzazione che potrebbero essere a rischio contagio: «Tutti dicono che il nostro sport è il meno esposto al contatto col virus — ha proseguito Nadal —, ma spesso non si considerano tutti gli aspetti collaterali, gli alberghi, il personale. Non si tratta solo di una semplice partita». La paura principale resta legata a una ripresa senza essersi preparati a dovere, il che metterebbe gli atleti a rischio infortuni. Rafa ne ha subiti tanti in carriera, e il timore è più che comprensibile. Già durante la diretta Instagram con Federer e Murray si era domandato il perché gli atleti non potessero allenarsi mentre molte persone hanno la possibilità di andare al lavoro: «Quando ricomincerò a colpire la palla il mio braccio inizierà a far male dappertutto. Il polso, il gomito. Se sei fermo da tanto tempo il rischio di farti male è molto più alto»[…]

Impianti aperti solo per atleti top ma le distanze vanno rispettate (Vincenzo Di Schiavi, Gazzetta dello Sport)

Date e modalità. Il Governo, seppur a piccole dosi, riapre lo sport. Soprattutto quello di vertice. Si riparte scaglionati: dal 4 maggio potranno tornare ad allenarsi a porte chiuse «gli atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dalle federazioni» di tutte le discipline individuali, comprese le categorie giovanili. Rispettando la regola aurea del distanziamento: almeno due metri e ciò vale anche per gli sport individuali che prevedono il contatto fisico. Dal 18 maggio, invece, il premier Conte ha annunciato il via libera pure per gli sport di squadra. Tornano nel loro mondo Pellegrini, Tortu, Fognini, o le fate azzurre della ginnastica, per citarne alcuni. Per chi non è di interesse nazionale, palestre, piscine e centri sportivi restano chiusi. Atletica – Filippo Tortu dovrà portarsi i blocchi di partenza da casa. Le ripetute di più atleti potranno avvenire nella stessa corsia, purché con partenze scalate o su corsie alternate. I mezzofondisti potranno svolgere test su distanze non superiori ai 1000 metri. Le zone di caduta di alto e asta andranno coperte con resistenti fogli di cellophane: ogni atleta dovrà rimuovere il proprio dopo aver saltato, mentre i lanciatori dovranno usare attrezzi personali. Ciclismo – Gli allenamenti su strada, individuali, sono consentiti alle quattro discipline principali: strada, pista, mountain bike e Bmx, nel rispetto delle distanze minime (2 metri), ma vengono raccomandati spazi ben superiori (20 metri dai medici sportivi, 30 per il c.t. Cassani). Vietato uscire a gruppi e allenamenti dietro alle ammiraglie. Nuoto – È probabile che inizialmente la riapertura coinvolga i centri federali (la Pellegrini si allena a Verona, Paltrinieri e Detti a Ostia) e i circoli più importanti (Quadarella e Panziera si allenano all’Aniene Roma, Miressi a Torino). A tal proposito la Federnuoto ha chiesto delucidazioni al Governo sulle fasi successive per valutare la sostenibilità economica della riattivazione degli impianti, piuttosto onerosa senza un pubblico più vasto. La chiave resta il distanziamento: dal 4 maggio 10 metri in acqua tra un nuotatore e l’altro, dal 18 si passa a 7 metri. Fuori dall’acqua 5 metri per spogliatoi e piano vasca. Il protocollo Fin prevede sanificazione e più trattamenti igienici nelle strutture, pannelli protettivi e docce a distanza di sicurezza. Personale dell’impianto con mascherine e guanti. Agli atleti potrebbe essere chiesta una nuova visita medica. La federazione ne ha individuati 2000 di interesse nazionale. Ginnastica – Via libera con tre regole: distanziamento, sanificazione di attrezzi e strutture comuni (spogliatoi). Consigliabile l’uso di guanti durante gli esercizi. Tennis – Rigidi precetti per Fognini e compagni. Obbligatoria la distanza di sicurezza di due metri prima, durante e dopo l’allenamento. Suggerito il guanto con la mano con cui si lancia la palla nel servizio o con la quale si raccolgono le palline. Boxe – Non si potranno fare i guanti e le passate (ripetizioni di colpi con l’allenatore). Ci si allenerà al sacco, alla pera, con la corda, facendo stretching e pesi (dopo aver sanificato la panca). Stessi criteri per gli altri sport da combattimento: esercizi liberi e distanze di 2 metri. Scherma – Come sport da corpo a corpo, sarebbero consentiti soltanto allenamenti individuali, quindi niente assalti e lezioni con il maestro. A breve sono attese disposizioni federali più precise. Ippica – Trotto e galoppo hanno già elaborato linee guida per la realizzazione di una giornata di corse, a porte chiuse, con la presenza di un centinaio di addetti ai lavori (compresi fantini, guidatori e allenatori). Il distanziamento, nelle corse dei cavalli, è fisiologico. Nessun problema sull’uso in corsa di mascherine e guanti per fantini e guidatori […]

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