Djokovic e Sharapova si raccontano in diretta Instagram: "Hai mai giocato ubriaco?"

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Djokovic e Sharapova si raccontano in diretta Instagram: “Hai mai giocato ubriaco?”

Continuano gli “Instashow” dei campioni della racchetta. Novak Djokovic e Maria Sharapova chiacchierano per più di un’ora. Anche di quella volta che Djokovic scese in campo dopo un bicchiere di troppo…

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Prosegue la serie delle dirette Instagram da parte di Novak Djokovic, che in questo periodo senza tennis sta dimostrando di cavarsela benissimo anche come presentatore, oltre ovviamente che come tennista. L’ultima sua “trasmissione” lo ha visto protagonista insieme con Maria Sharapova, con la quale qualche tempo fa aveva girato degli spot molto divertenti per il loro comune sponsor tecnico, Head. “L’ultima volta ti ho colpito nelle palle” ha esordito la russa, appena collegatasi dalla sua casa di Los Angeles. “Non ti preoccupare Maria – ha replicato prontissimo Djokovic – oggi giochiamo con le palle nuove, quindi va tutto bene”.

Sharapova inizia ricordando il loro primo incontro durante l’esibizione di La Quinta, vicino a Indian Wells: “Era un doppio misto, tu eri ancora molto giovane [anche se i due hanno la stessa età anagrafica], non so se avessi ancora vinto un torneo o meno. Giocavamo uno contro l’altro e tu mi avevi detto che se avessi perso sarei dovuto venire a cena con te. E così è successo! Tu hai pure estratto una macchina fotografica compatta e hai chiesto al cameriere di farci una foto ricordo”.

Maria Sharapova ha comunicato il suo ritiro lo scorso febbraio, qualche settimana dopo la sconfitta all’Australian Open contro Donna Vekic. “Credo che tu sarai l’atleta con la transizione più indolore dal campo alla tua seconda carriera, hai preparato questo momento da parecchi anni”, commenta  Djokovic. “Sono pronta a ricominciare – conferma la russa – come nel tennis ho impiegato molto a creare le fondamenta del mio gioco, sono pronta a fare lo stesso con la mia seconda carriera. Mi interessa molto l’architettura: ho disegnato la mia casa qui in California, ora mi sto occupando di alcuni centri benessere che sto per aprire”.

Il passaggio dalla vita della tennista a quella fuori dal campo è stata diversa da come me l’aspettavo. L’essere atleti ci porta a essere cocciuti, a vedere ogni difficoltà come un ostacolo da superare. Ma il mio corpo semplicemente non voleva più saperne, e ci ho messo un paio d’anni per accorgermene. Ora che non lo sottopongo più a quegli sforzi tremendi va meglio, anche se ogni tanto mi trovo nella mia palestra a pedalare sulla cyclette per un’ora con frequenza cardiaca 172 e mi chiedo ‘perché lo sto facendo?’ Non è semplice dimenticare così tanti anni di abitudini”.

IL VIDEO COMPLETA DELLA DIRETTA

La conversazione si è poi spostata sulla dieta seguita da Djokovic, che è strettamente vegano e salutista convinto. “Sono uno che tende a non aumentare mai di peso, se mai ho il problema opposto”. Sharapova lo mette alle strette: “Ma quando vuoi trasgredire cosa mangi? Cioccolata? Gelato?” Il n.1 del mondo la stuzzica con “Radice di dente di leone ricoperto di sciroppo alla pesca”, prima di ammettere poi che ogni tanto si concede un gelato. “Qualche volta mangio le torte di mia mamma – confessa Nole – quando le cucina seguendo la ricetta tradizionale non faccio domande sugli ingredienti”.

Nessuno dei due è un gran consumatore di alcoolici, anche se Djokovic una volta è andato in campo con un post-sbronza. “Era la Coppa Davis, in Svezia, appena dopo aver vinto il mio primo Wimbledon. Non dovevo giocare quel weekend, dopo il venerdì eravamo avanti 2-0 così la sera ho festeggiato. Poi il sabato mi sono ritrovato in campo… Mettiamola così, la mia visione della palla non è stata ottimale in quel match…”.

Si passa poi a parlare della grande forza mentale di Sharapova: “Era la mia arma in più, quella che naturalmente sentivo di possedere. Non avevo grande talento o un’enorme potenza fisica: la mia convinzione era la mia arma in più. Ed era una cosa naturale, non dovevo convincermi di essere più forte mentalmente, sapevo di essere migliore in quell’ambito. La Maria in campo era molto diversa dalla Maria degli allenamenti: il mio team sapeva che il giorno della partita ero completamente focalizzata sul match. Ero perfettamente cosciente che se fossi riuscita a continuare a giocare, anche non il miglior tennis, avrei potuto girare il match”.

Gli ultimi minuti sono dedicati alle domande dei fans. “Quale superpotere vorresti avere?Nole vorrebbe avere il teletrasporto per facilitare i viaggi, e vorrebbe poter volare per osservare il mondo dall’alto. Maria vorrebbe essere invisibile per potersi confondere tra la folla.

Film o documentario preferito?” Per Sharapova è ‘Kobe Bryant’s Muse’, il documentario dedicato al grande campione di basket scomparso lo scorso gennaio; per Djokovic è ‘Once brothers’, la storia di Vlade Divac e Drazen Petrovic separati dalla guerra civile.

La chiamata si chiude con una promessa: “La prossima volta che sei in California dobbiamo giocare insieme…”.

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