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[ESCLUSIVA] Borna Coric: Federer e Sinner, presente e futuro
Nel 2014 Coric era quello che è Sinner oggi: “Per quasi tre anni non ho fatto progressi”. L’amicizia nel tennis tra serbi e croati. E un sogno: “Vorrei vincere Wimbledon battendo Federer in finale”

Zoom è ormai uno strumento irrinunciabile per il Direttore, che dopo aver intervistato diverse leggende del passato e per ultimo Mouratoglou, ha intercettato questa volta un protagonista attualissimo del circuito: il numero uno di Croazia Borna Coric, trentatreesimo nel ranking ATP. Ormai abituato al format delle interviste a tre, il Direttore si è portato dietro anche il nostro Vanni Gibertini – l’uomo dei podcast e delle dirette.
Trovate qui il video completo dell’intervista, ma se non ve la cavate troppo bene con l’inglese non preoccupatevi: c’è anche la trascrizione delle cose più importanti che ci ha raccontato Borna.
01:35 – Come hai passato questo periodo di confinamento?
All’inizio della pandemia mi sono spostato subito da Zagabria a Spalato, dove ho affittato una casa nei boschi con una palestra privata. Ho lavorato dal punto di vista fisico per cinque settimane, giocando a tennis solamente un paio di volte. Poi ho fatto una settimana di pausa e mi sono spostato a Zadar, dove ho una casa, per fare allenamento tennistico per altre due settimane.
04:26 – Ti tieni in contatto con gli altri giocatori in questo periodo di incertezza per il tour?
Ho parlato con un paio di giocatori, abbiamo parlato della proposta di spostare il torneo di Cincinnati a New York. Non so cosa aspettarmi, anche perché non c’è molto che possa fare. Cerco di non preoccuparmi, perché sarebbe uno spreco di energie. Sono pronto a giocare, anche se le nuove regole saranno difficili da digerire. Non mi sono ancora fatto un’opinione sull’opportunità o meno di andare a New York. Qualunque cosa succeda, non ci sarà una soluzione perfetta quest’anno, sarà durissimo giocare senza tifosi, ma se abbiamo occasione di giocare un paio di tornei forse dovremmo coglierla.
08:18 – Federer ripeterà nel 2021 quello che ha fatto nel 2017 [dopo un anno di assenza per infortunio]?
Sono 10 anni che lo diamo per spacciato, quindi fino a che non annuncerà il ritiro io non lo escluderò mai dalla lista dei favoriti per un torneo.
09:27 – Come ti sei tenuto in contatto con il tuo team durante la pandemia?
Il mio fisioterapista e il mio preparatore atletico erano con me a Spalato, mentre il mio coach Martin Stepanek l’ho rivisto a Zadar dopo che ci eravamo salutati a Indian Wells.
10:26 – Hai cambiato un buon numero di coach nel corso della tua carriera. Incluso Riccardo Piatti…Quale credi che sia la ragione, anche se per Piatti credo si possa ipotizzare che tu non fossi contento perchè lui non poteva dedicarti il 100% del suo tempo, dato il suo contemporaneo interesse anche a Sinner e Sharapova?
Con alcuni di loro non è stata per nulla colpa mia. All’epoca non volli rivelare il vero motivo, e forse è stato un errore, avrei dovuto dire alla gente la verità. Alcuni avevano problemi familiari, con altri non si era d’accordo su come migliorare il mio tennis. So di non essere una persona facile con cui lavorare, cerco sempre la perfezione. Uno dei motivi per cui ho terminato la collaborazione con Piatti è stato la sua impossibilità di dedicarmi tutto il suo tempo a causa degli altri suoi impegni. C’erano anche altri motivi che però preferisco non rivelare, tuttavia gli sono molto grato per tutto l’aiuto che mi ha dato, per farmi fare il salto di qualità. Ho passato un bel periodo a Bordighera, lontano dalle distrazioni di Zagabria che non mi consentivano di focalizzarmi sul tennis.
14:45 – Cosa ne pensi di Sinner?
La prima volta che l’ho visto nel 2018 pensavo che fosse un giocatore come tanti altri, poi però l’ultima volta che mi sono allenato con lui, ad aprile 2019 ho notato subito che aveva fatto dei progressi incredibili in così poco tempo. Ora ha un gioco molto potente, colpi penetranti, e nel tennis moderno avere armi come quelle è fondamentale.
16:24 – Tu eri il più giovane giocatore nei primi 100 nel 2014, il più giovane giocatore nei primi 50 nel 2015, e poi hai iniziato ad avere degli infortuni.
Sì, sono rimasto tra il n.35 e il n.50 per quasi tre anni. Sono il perfetto esempio di un ragazzo che non è riuscito a fare tutti quei progressi che alcuni ritenevano sarebbero stati scontati. Non mi allenavo bene, la mia concentrazione non era appieno sul mio tennis. Quei risultati così precoci mi hanno distratto, pensavo che tutto sarebbe arrivato automaticamente, ma ovviamente non era così. Sinner ha un ottimo team intorno a lui, che sarà capace di tenerlo con i piedi per terra e di farlo lavorare come si deve.

19:13 – Quanto è importante per te rappresentare la Croazia nelle competizioni a squadre e alle Olimpiadi? Pensi di fare una preparazione particolare per i Giochi Olimpici?
No, niente di speciale. La stagione per noi è molto lunga, ci sono tanti appuntamenti importanti prima delle Olimpiadi, bisogna pensare a quelli. Sicuramente non giocherò la settimana precedente al torneo olimpico, ma di sicuro la mia preparazione non sarà come quella degli atleti che corrono i 400 metri per cui quella è la gara più importante dell’anno.
21:17 – Quando sei stato escluso dalla squadra di Coppa Davis che ha giocato la finale a Zagabria nel 2016… è stato quello il momento più triste della tua carriera?
Sicuramente sì. Ci sono tanti ricordi di quella finale che mi rendono triste. Sentivo di meritare la convocazione… magari avrei potuto rimanere in panchina, perché ero convalescente dall’infortunio al ginocchio, ma stavo riprendendo a giocare, non ero in sedia a rotelle, avrei dovuto far almeno parte della squadra. Al contrario… la vittoria contro la Francia nella finale del 2018 è stato invece il momento più bello della mia carriera, anche più di quando ho battuto Federer. Contro Roger giocavo per me stesso, mentre in Coppa Davis rappresentavo la Croazia, sentivo che tutti erano con me.
27:05 – Si ha la sensazione che giocatori serbi e croati nel tour siano buoni amici tra loro, nonostante quello che è successo in passato, la guerra nei Balcani che certo non poteva essere dimenticata da tutti. È vero? E’ un bel messaggio che lo sport ha saputo trasmettere, non trovi?
Certamente! Uno dei miei migliori amici è Filip Krajinovic, ci sentiamo una volta a settimana, andrò ad allenarmi a casa sua a Belgrado per una settimana il 15 luglio. Conosco le cose orribili che sono accadute in passato, so che ci sono tanti che ancora ci pensano e che non vogliono dimenticare. Ma io non ho problemi ad avere amici serbi, sono delle ottime persone e spero che pensino lo stesso di me.
29:01 – Quanto è difficile per te passare da una superficie all’altra, te che hai vinto un torneo sull’erba (Halle) e un altro sulla terra rossa (Marrakech), ma hai sempre detto che forse i campi duri outdoor sono quelli su cui ti trovi meglio?
Non ho nessun problema a passare dal duro alla terra, mentre dalla terra al duro è un bel problema, mi ci vogliono circa due settimane. Per l’erba è davvero difficile dare una valutazione: a volte gioco benissimo e a volte malissimo, per cui davvero non so.
36:03 – Quale torneo vorresti vincere e chi vorresti battere in finale se potessi scegliere?
Vorrei vincere Wimbledon battendo Roger in finale. Magari l’anno prossimo.
37:04 – Credi che sia più facile che si possa giocare in Europa piuttosto che negli USA in questo 2020?
Ho sentito diverse opzioni, ma non ho intenzione di perdere troppo tempo dietro a queste cose, userò questo tempo per me stesso, per fare tutte le cose che non ho mai la possibilità di fare. Non ho praticamente letto nessuna email su questo argomento, perché sono sicuro che non appena sarà deciso qualcosa mi verrà detto da qualcuno entro un’ora. Voglio passare questo periodo godendomi l’estate in Croazia, che è una cosa che non riesco mai a fare. Il tempo non è stato granché negli ultimi giorni ma sono sicuro che in un paio di settimane la stagione sarà iniziata, il mare diventerà meno freddo e la gente inizierà ad affollare le spiagge.
39:50 – Qual è la tua spiaggia preferita in Croazia?
Adoro Zadar (Zara) , che è anche un po’ casa mia. Proprio di fronte a casa mia c’è una spiaggia molto calma, per persone più anziane, andrebbe bene per te Ubaldo…- ride dopo che il direttore gli ha ricordato che per lui Goran Ivanisevic era il n.1, il n.2 e il n.3 delle interviste, seguito poi da Roddick e Safin…- Ma se cerchi più movimento, devi andare a Spalato, Hvar, Dubrovnik: lì ci sono le feste, le ragazze, la movida…
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Roland Garros: strepitosa Svitolina, batte Kasatkina e accede ai quarti di finale!
Svitolina torna nei quarti Slam da US Open 2021. L’atleta ucraina si batte al limite delle forze e supera una russa troppo timida

E. Svitolina b. [9] D. Kasatkina 6-4 7-6(5)
Incredibile vittoria per Elina Svitolina che sconfigge in due set Daria Kasatkina, tornando per l’occasione a battere una top ten da aprile 2021, quando in tre set superò Kvitova ai quarti di finale sull’erba di Stoccarda. Elina ha vinto con le gambe, con un coraggio indimenticabile ma anche grazie agli errori della contendente, mai come oggi priva di killer-instinct e di lucidità nei momenti topici.
La lucidità di Svitolina è derivata dalla consapevolezza di essere decisamente sfavorita in un possibile match alla distanza. Ha moltiplicato gli sforzi e ha saputo intimidire la rivale con la propria presenza di spirito, fino a costringerla a 46 errori non forzati, di cui gli ultimi tre nei punti finali dello jeu decisif.
L’ex numero 3 del mondo torna a disputare i quarti di finale a livello Slam per la prima volta dallo US Open 2021, dove perse al tiebreak del terzo da Fernandez, mentre sulla terra di Parigi non raggiungeva questo traguardo dal 2020, quando perse nettamente dalla qualificata Podoroska. Per lei ora nei quarti Stephens oppure Sabalenka. E anche una posizione nel ranking intorno alla sedia numero 70.
Primo set: subito Elina, Daria rientra ma non basta
Svitolina comincia da subito in spinta per evitare di rimanere intrappolata nel palleggio lento e sapiente della russa. Appare calda sin dai primi scambi l’ucraina mentre Kasatkina è imprecisa e fallosa con la prima di servizio; la seconda è inconsistente e per una ribattitrice come mamma Elina è troppo facile contrattaccare. Con due break consecutivi Svitolina sale 4-1 imponendo il suo maggiore punch.
Dopo venti minuti nelle mani dell’atleta di Odessa, il match vira dalle parti di Togliatti: Kasatkina migliora la percentuale di prime palle e prende a disegnare il campo come sa fare, togliendo pazienza e sicurezza alla rivale. Aumentano gli errori della numero 192 del ranking che spesso non ha gli appoggi a posto mentre cerca di anestetizzare il palleggio vicino alle righe della russa.
Il match è ora equilibrato e si apprezzano le trame delle due tenniste, con Kasatkina che allunga lo scambio e sposta l’avversaria e Svitolina che rintuzza e aspetta il momento giusto per piazzare l’attacco.
Daria recupera un break con una risposta incrociata di rovescio vincente ma non si avvicina più sui game di battuta di Elina, cedendo 6-4 la frazione. Quarantasei minuti di tennis piacevole e intelligente, anche se con qualche errore di troppo.
Secondo set: Svitolina stanca ma indomita vince su Kasatkina sprecona e impaurita
Nonostante la sconfitta nel parziale, Kasatkina finisce meglio il set e riprende con decisione la via intrapresa. Inoltre, Svitolina appare provata dal ritmo imposto dalla russa; non dimentichiamo che questo è il settimo match per lei a Parigi e che la settimana precedente ha giocato e vinto a Strasburgo.
Così Daria sale 2-0 imponendo i suoi colpi lenti e liftati che schiacciano Elina oltre la linea di fondo. L’ucraina prova a far ripartire il gioco da posizioni poco agevoli ma non sembra avere energia per dar seguito alle sue intenzioni. In questo quadro generale accade l’improbabile: l’atleta ucraina vince tre game consecutivi e sopravanza di un break la russa.
Kasatkina gioca con intelligenza ma è fallosa al momento di chiudere e sembra subire la personalita della dirimpettaia. Svitolina è ammirevole per come tiene lo scambio e aspetta l’errore dell’avversaria, che conferma di non essere propriamente un cuor di leone. La russa ottiene la parità a 3-3 ma di nuovo la lepre di Odessa scappa a 5-3, mentre il pubblico ne prende le parti, riconoscendo chi sta facendo la partita.
Svitolina serve per il match sul 5-4 e spreca una occasione per vincere. Ma sul 5-5 Kasatkina ne combina di tutti i colori: un doppio fallo, un dritto steccato e due palle oltre la linea di fondo. È prigioniera della paura e di nuovo manda la rivale a servire per i quarti di finale. Ma di nuovo tutto inutile perché Svitolina non ha le gambe per spingere per due game consecutivi. Si va al tie-break che è forse decisivo perché è difficile immaginare Svitolina competitiva in un eventuale terza frazione. Il tredicesimo gioco è il sunto ideale del set: cuore-Svitolina e braccino-Kasatkina. Quattro errori della russa che sale 5-4 per poi commettere tre errori in lunghezza e consegnare la vittoria all’ucraina.
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WTA Birmingham: wild card per Venus Williams e Svitolina
Si comincia il 19 giugno. La campionessa americana sarà anche al via una settimana prima a ‘s-Hertogenbosh

Il sito ufficiale del circuito femminile professionistico riporta nella giornata di venerdì 2 giugno la notizia che gli organizzatori del Rothesay Classic Birmingham, un evento sull’erba di livello 250 che comincerà lunedì 19 giugno, hanno concesso una wild card a Venus Williams e a Elina Svitolina.
La tennista americana, che solo due giorni prima compirà 43 anni, ha già partecipato quattro anni fa al torneo raggiungendo i quarti di finali e cedendo solo ad Ashleigh Barty. La cinque volte campionessa di Wimbledon tornerà così a calcare i campi del lawn tennis dall’edizione 2021 dei Championships, quando uscì al secondo turno per mano di Ons Jabeur.
Quest’anno Venus ha giocato solo due incontri ufficiali, in gennaio ad Auckland, cedendo alla cinese Zhu al secondo turno. La ex numero uno del mondo parteciperà anche a ‘s-Hertogenbosh nella settimana precedente l’evento inglese.
Situazione diversa per Elina Svitolina. La ventinovenne ucraina come è noto è rientrata lo scorso aprile dopo un anno di assenza per maternità e si sta ricostruendo una classifica interessante grazie a piazzamenti nei tornei minori e alla vittoria a Strasburgo una settimana fa. Gli ottavi di finali sinora raggiunti a Parigi la proiettano nel ranking a ridosso della posizione numero 110: ad aprile era oltre la 1300°!
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Roland Garros: squalifica nel doppio femminile per una pallata su una ballgirl [VIDEO]
Episodio sfortunato sul campo 14 dove la coppia Kato/Sutjiadi ha perso a tavolino dopo che la prima ha colpito involontariamente una raccattapalle

Ieri Mirra Andreeva aveva rischiato di diventare la prima giocatrice a essere squalificata a match in corso in questo Roland Garros: una palla scaraventata con rabbia dopo un punto perso non aveva colpito, per sua fortuna, nessuno. Oggi la sorte è girata in senso completamente opposto alla giapponese Miyu Kato e di conseguenza anche all’indonesiana Aldila Sutjiadi, che insieme formavano la coppia accreditata della 16esima testa di serie nel tabellone di doppio femminile. In campo nel loro match di ottavi di finale contro Sorribes-Tormo/Bouzkova, le due asiatiche avevano perso il primo set al tie-break ma erano avanti 3-1 nel secondo set prima di ricevere una squalifica a tavolino. Finito il quarto gioco, Kato ha infatti involontariamente colpito una ballgirl – non accortasi della pallina in arrivo – alla testa, quando voleva semplicemente mandare la pallina dall’altra parte del campo per il turno di servizio delle avversarie.
Come si nota nel video dell’episodio, non c’era alcuna rabbia nel gesto della giapponese (anche perché lei e la sua compagna avevano appena tenuto la battuta confermando il break di vantaggio) che probabilmente ha solo calibrato male la forza o non colpito bene la palla. Proprio per questo motivo inizialmente il giudice di sedia aveva optato per un ordinario warning spiegando a Sorribes-Tormo e Bouzkova che la raccattapalle colpita non si era fatta male. La spagnola e la ceca, però, hanno fatto notare all’arbitro che la ragazza era in lacrime insistendo per la squalifica delle avversarie. Il giudice di sedia si è allora confrontato con il supervisor e ha poi decretato la fine del match per default. Kato, che prima si era avvicinata alla ballgirl per scusarsi e sincerarsi delle sue condizioni, è così scoppiata in lacrime.
Il regolamento prevede che “i giocatori non devono colpire, calciare o lanciare una pallina da tennis in modo violento, pericoloso o con rabbia”. In questo caso è chiaro non vi fosse violenza né rabbia. Quanto alla pericolosità, giudice di sedia e supervisor l’hanno valutata e considerata integrata sulla base della reazione della raccattapalle. Di sicuro non è stata una decisione facile e si può discutere sia stata corretta o meno. Una soluzione, in futuro, potrebbe essere quella di prevedere nel regolamento una sanzione intermedia tra il semplice warning e la squalifica in questi casi-limite in cui, oltre a non esserci volontarietà, non si riscontra nemmeno eccessiva pericolosità nel gesto compiuto.
Intanto Sorribes-Tormo, che ieri aveva vinto a tavolino anche in singolare per il forfait di Rybakina, e Bouzkova sono le prime due giocatrici qualificate per i quarti di finale del tabellone di doppio femminile.