Zoom è ormai uno strumento irrinunciabile per il Direttore, che dopo aver intervistato diverse leggende del passato e per ultimo Mouratoglou, ha intercettato questa volta un protagonista attualissimo del circuito: il numero uno di Croazia Borna Coric, trentatreesimo nel ranking ATP. Ormai abituato al format delle interviste a tre, il Direttore si è portato dietro anche il nostro Vanni Gibertini – l’uomo dei podcast e delle dirette.
Trovate qui il video completo dell’intervista, ma se non ve la cavate troppo bene con l’inglese non preoccupatevi: c’è anche la trascrizione delle cose più importanti che ci ha raccontato Borna.
01:35 – Come hai passato questo periodo di confinamento?
All’inizio della pandemia mi sono spostato subito da Zagabria a Spalato, dove ho affittato una casa nei boschi con una palestra privata. Ho lavorato dal punto di vista fisico per cinque settimane, giocando a tennis solamente un paio di volte. Poi ho fatto una settimana di pausa e mi sono spostato a Zadar, dove ho una casa, per fare allenamento tennistico per altre due settimane.
04:26 – Ti tieni in contatto con gli altri giocatori in questo periodo di incertezza per il tour?
Ho parlato con un paio di giocatori, abbiamo parlato della proposta di spostare il torneo di Cincinnati a New York. Non so cosa aspettarmi, anche perché non c’è molto che possa fare. Cerco di non preoccuparmi, perché sarebbe uno spreco di energie. Sono pronto a giocare, anche se le nuove regole saranno difficili da digerire. Non mi sono ancora fatto un’opinione sull’opportunità o meno di andare a New York. Qualunque cosa succeda, non ci sarà una soluzione perfetta quest’anno, sarà durissimo giocare senza tifosi, ma se abbiamo occasione di giocare un paio di tornei forse dovremmo coglierla.
08:18 – Federer ripeterà nel 2021 quello che ha fatto nel 2017 [dopo un anno di assenza per infortunio]?
Sono 10 anni che lo diamo per spacciato, quindi fino a che non annuncerà il ritiro io non lo escluderò mai dalla lista dei favoriti per un torneo.
09:27 – Come ti sei tenuto in contatto con il tuo team durante la pandemia?
Il mio fisioterapista e il mio preparatore atletico erano con me a Spalato, mentre il mio coach Martin Stepanek l’ho rivisto a Zadar dopo che ci eravamo salutati a Indian Wells.
10:26 – Hai cambiato un buon numero di coach nel corso della tua carriera. Incluso Riccardo Piatti…Quale credi che sia la ragione, anche se per Piatti credo si possa ipotizzare che tu non fossi contento perchè lui non poteva dedicarti il 100% del suo tempo, dato il suo contemporaneo interesse anche a Sinner e Sharapova?
Con alcuni di loro non è stata per nulla colpa mia. All’epoca non volli rivelare il vero motivo, e forse è stato un errore, avrei dovuto dire alla gente la verità. Alcuni avevano problemi familiari, con altri non si era d’accordo su come migliorare il mio tennis. So di non essere una persona facile con cui lavorare, cerco sempre la perfezione. Uno dei motivi per cui ho terminato la collaborazione con Piatti è stato la sua impossibilità di dedicarmi tutto il suo tempo a causa degli altri suoi impegni. C’erano anche altri motivi che però preferisco non rivelare, tuttavia gli sono molto grato per tutto l’aiuto che mi ha dato, per farmi fare il salto di qualità. Ho passato un bel periodo a Bordighera, lontano dalle distrazioni di Zagabria che non mi consentivano di focalizzarmi sul tennis.
14:45 – Cosa ne pensi di Sinner?
La prima volta che l’ho visto nel 2018 pensavo che fosse un giocatore come tanti altri, poi però l’ultima volta che mi sono allenato con lui, ad aprile 2019 ho notato subito che aveva fatto dei progressi incredibili in così poco tempo. Ora ha un gioco molto potente, colpi penetranti, e nel tennis moderno avere armi come quelle è fondamentale.
16:24 – Tu eri il più giovane giocatore nei primi 100 nel 2014, il più giovane giocatore nei primi 50 nel 2015, e poi hai iniziato ad avere degli infortuni.
Sì, sono rimasto tra il n.35 e il n.50 per quasi tre anni. Sono il perfetto esempio di un ragazzo che non è riuscito a fare tutti quei progressi che alcuni ritenevano sarebbero stati scontati. Non mi allenavo bene, la mia concentrazione non era appieno sul mio tennis. Quei risultati così precoci mi hanno distratto, pensavo che tutto sarebbe arrivato automaticamente, ma ovviamente non era così. Sinner ha un ottimo team intorno a lui, che sarà capace di tenerlo con i piedi per terra e di farlo lavorare come si deve.
19:13 – Quanto è importante per te rappresentare la Croazia nelle competizioni a squadre e alle Olimpiadi? Pensi di fare una preparazione particolare per i Giochi Olimpici?
No, niente di speciale. La stagione per noi è molto lunga, ci sono tanti appuntamenti importanti prima delle Olimpiadi, bisogna pensare a quelli. Sicuramente non giocherò la settimana precedente al torneo olimpico, ma di sicuro la mia preparazione non sarà come quella degli atleti che corrono i 400 metri per cui quella è la gara più importante dell’anno.
21:17 – Quando sei stato escluso dalla squadra di Coppa Davis che ha giocato la finale a Zagabria nel 2016… è stato quello il momento più triste della tua carriera?
Sicuramente sì. Ci sono tanti ricordi di quella finale che mi rendono triste. Sentivo di meritare la convocazione… magari avrei potuto rimanere in panchina, perché ero convalescente dall’infortunio al ginocchio, ma stavo riprendendo a giocare, non ero in sedia a rotelle, avrei dovuto far almeno parte della squadra. Al contrario… la vittoria contro la Francia nella finale del 2018 è stato invece il momento più bello della mia carriera, anche più di quando ho battuto Federer. Contro Roger giocavo per me stesso, mentre in Coppa Davis rappresentavo la Croazia, sentivo che tutti erano con me.
27:05 – Si ha la sensazione che giocatori serbi e croati nel tour siano buoni amici tra loro, nonostante quello che è successo in passato, la guerra nei Balcani che certo non poteva essere dimenticata da tutti. È vero? E’ un bel messaggio che lo sport ha saputo trasmettere, non trovi?
Certamente! Uno dei miei migliori amici è Filip Krajinovic, ci sentiamo una volta a settimana, andrò ad allenarmi a casa sua a Belgrado per una settimana il 15 luglio. Conosco le cose orribili che sono accadute in passato, so che ci sono tanti che ancora ci pensano e che non vogliono dimenticare. Ma io non ho problemi ad avere amici serbi, sono delle ottime persone e spero che pensino lo stesso di me.
29:01 – Quanto è difficile per te passare da una superficie all’altra, te che hai vinto un torneo sull’erba (Halle) e un altro sulla terra rossa (Marrakech), ma hai sempre detto che forse i campi duri outdoor sono quelli su cui ti trovi meglio?
Non ho nessun problema a passare dal duro alla terra, mentre dalla terra al duro è un bel problema, mi ci vogliono circa due settimane. Per l’erba è davvero difficile dare una valutazione: a volte gioco benissimo e a volte malissimo, per cui davvero non so.
36:03 – Quale torneo vorresti vincere e chi vorresti battere in finale se potessi scegliere?
Vorrei vincere Wimbledon battendo Roger in finale. Magari l’anno prossimo.
37:04 – Credi che sia più facile che si possa giocare in Europa piuttosto che negli USA in questo 2020?
Ho sentito diverse opzioni, ma non ho intenzione di perdere troppo tempo dietro a queste cose, userò questo tempo per me stesso, per fare tutte le cose che non ho mai la possibilità di fare. Non ho praticamente letto nessuna email su questo argomento, perché sono sicuro che non appena sarà deciso qualcosa mi verrà detto da qualcuno entro un’ora. Voglio passare questo periodo godendomi l’estate in Croazia, che è una cosa che non riesco mai a fare. Il tempo non è stato granché negli ultimi giorni ma sono sicuro che in un paio di settimane la stagione sarà iniziata, il mare diventerà meno freddo e la gente inizierà ad affollare le spiagge.
39:50 – Qual è la tua spiaggia preferita in Croazia?
Adoro Zadar (Zara) , che è anche un po’ casa mia. Proprio di fronte a casa mia c’è una spiaggia molto calma, per persone più anziane, andrebbe bene per te Ubaldo…- ride dopo che il direttore gli ha ricordato che per lui Goran Ivanisevic era il n.1, il n.2 e il n.3 delle interviste, seguito poi da Roddick e Safin…- Ma se cerchi più movimento, devi andare a Spalato, Hvar, Dubrovnik: lì ci sono le feste, le ragazze, la movida…