Per Azarenka non è ancora finita: “Voglio solo divertirmi in campo”

Interviste

Per Azarenka non è ancora finita: “Voglio solo divertirmi in campo”

La bielorussa non vinceva un match da un anno e si voleva ritirare a gennaio. Ne ha vinti 6 e il titolo di Cincinnati. “La mia priorità è la famiglia. Ma volevo ritirarmi a modo mio, sapendo di aver dato tutto”. Oggi l’esordio allo US Open

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Vika Azarenka - Cincinnati 2020 (via Twitter, @CincyTennis)
 

Victoria Azarenka è tornata. Improvvisamente. Inaspettatamente. Con la vittoria al Western and Southern Open di Cincinati, quest’anno eccezionalmente giocato a New York. Lo ha raccontato lei stessa: a gennaio aveva preso seriamente in considerazione l’ipotesi di ritirarsi. L’attenzione tutta rivolta alla famiglia e al piccolo Leo. Il fisico che non è più quello di una ragazzina, nonostante abbia “solo” 31 anni. Troppi acciacchi e poche vittorie, anzi pochissime. Nessuna nel finale della scorsa stagione. Ma Vika non era ancora pronta per dire basta.

“Il mio problema ultimamente è stato quello di riuscire a dare in campo tutto quello che avevo. Perché l’ho detto tante volte: la priorità numero uno per me è la famiglia. Volevo capire se riuscivo a ricavare per me un po’ di tempo e dare il massimo. Avevo altri piani, altri progetti. Ma volevo ritirarmi a modo mio, sapendo di aver dato tutto”, ha raccontato la due volte campionessa Slam in un’intervista per il sito della WTA. Poi però, dopo aver deciso di continuare, bisogna tornare in campo, colpire tante palle, sudare, faticare. E probabilmente fare i conti col fatto che riuscire a esprimere il proprio miglior tennis non è facile come lo era una volta.Sapevo di dover cambiare qualcosa perché i miei vecchi metodi non funzionano. Non sono più la stessa persona, non sono più la stessa giocatrice. Dovevo trovare nuove maniere per vincere. Ero un po’ preoccupata da questo punto di vista”. 

Alla fine, grazie al carattere e alla testardaggine, Azarenka è riuscita tornare quella di una volta, la tennista capace di vincere due Australian Open e diventare n.1 al mondo. Quella capace di reggere il confronto fisico e atletico con una Serena Williams ben più giovane e dinamica di quella che calca i campi oggi. Quella che nessuno ha mai dimenticato e che tutti speravano di rivedere. Perché la gente non si è dimenticata mai di me? Secondo me dipende dal fatto che posso piacere o no ma non si può dire che non sia una persona genuina. Non mi nascondo mai da quello che dico. Non dico quello che dovrei dire, ma dico quello che voglio dire. E la gente lo capisce. Come in campo, sono sempre me stessa. Si vede quando sono arrabbiata. Si vede quando sono felice, si vede quando sono frustrata”. 

Una dimostrazione l’ha data in conferenza stampa dopo la semifinale di ‘Cincinnati’, che per il ritiro di Osaka si è rivelata essere l’ultima partita del suo torneo. Vika non ha gradito le continue domande sul gesto della giapponese e ha deciso di non rispondere appellandosi alla richiesta di parlare solo di tennis: un comportamento che per qualcuno ha avuto l’effetto di sminuire quanto fatto da Osaka, per qualcun altro è stato solo il moto d’orgoglio di una campionessa ferita.

Vika Azarenka – Cincinnati 2020 (via Twitter, @CincyTennis)

Ora Azarenka si sente felice. Felice di fare quello che ha fatto per una vita e le riesce abbastanza bene. Felice di allenarsi e competere. Puoi andare a lavoro e non divertirti. Parlo di tutti i tipi di lavoro. Ma se si affrontano le cose in maniera positiva si ha una esperienza completamente diversa. Quello che stavo semplicemente cercando era il divertimento durante le partite”, ha spiegato. E per lei, giunta a questo punto della sua carriera e della sua vita, il divertimento non dipende tanto dal vincere o perdere una partita, conquistare il titolo, o essere in Top 10. Ma bensì dal piacere di essere sul campo e godersi tutto quello che sta dietro all’incontro. “Non sarebbe modesto da parte mia dire di essere abituata alle vittorie. Non ci si abitua mai. Soprattutto quando non vinci una partita per un anno. Penso che la gente si abituata a pensare che quello che ti rende felice sia il risultato. Ma per me è come ci arrivo, il processo. Questo è quello che realmente mi rende felice”, ha spiegato la tennista di Minsk, attesa oggi da Barbara Haas nel suo match d’esordio allo US Open (quarto incontro sul campo n.5, intorno alla mezzanotte).

A divertirsi di meno rischiano di essere ora le avversarie, che si trovano di fronte una rinata Azarenka. Capace di reinventarsi in campo per trovare le contromisure a tenniste che ormai spesso sono più giovani di lei. “Ho giocato contro avversarie che mi hanno battuto in passato. Per questo ho dovuto modificare alcune cose per batterle di nuovo. Sono molto contenta di come sono riuscita a fronteggiare questa situazione. Nel corso della settimana ho fatto progressi con il mio tennis, adattandolo a diversi tipi di giocatrici”, ha affermato. Bentornata Vika.

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