Le ATP Finals ai tempi del Covid: Tsitsipas e Thiem si lamentano, Nadal no

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Le ATP Finals ai tempi del Covid: Tsitsipas e Thiem si lamentano, Nadal no

Vivere in una bolla fatta di campo da tennis e alberghi. Niente pubblico sugli spalti. Tutto è diverso anche nel torneo che chiude la stagione maschile. Tra chi non nasconde le difficoltà e chi sottolinea i propri privilegi

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Dominic Thiem - ATP Finals 2020 (via Twitter, @atptour)
 

“La differenza rispetto allo scorso anno? L’assenza di spettatori”, ha affermato Stefanos Tstisipas per giustificare la sconfitta all’esordio nelle ATP Finals di quest’anno contro Dominic Thiem, che aveva battuto nel 2019 nella finale del torneo. Una risposta che suona come una scusa, formulata a caldo, quando ancora il risultato negativo dell’incontro brucia troppo. Ma indubbiamente ci sono giocatori che riescono a trarre maggiore energia dalla presenza di pubblico e che vengono perciò penalizzati in misura più consistente dall’assenza di spettatori. Così come ci sono tennisti che affrontano con maggiore difficoltà la bolla che viene creata attorno a loro per isolarli dal Covid-19 rispetto ad altri.

Ad elaborare su questo punto è stato lo stesso Thiem in conferenza stampa. “Dal punto di vista fisico è stato uno degli anni più leggeri della mia carriera finora. Questo era il mio 30esimo match sul circuito nel 2020. Non sono tanti. Ma mentalmente è stato difficile. I fan danno così tanta energia. Quando vinci un match di fronte a 17mila spettatori come sarebbe potuto succedere oggi per me ottieni tanta energia positiva. E tutto questo mi manca”, ha sottolineato l’austriaco. “È faticoso continuare a motivarsi per oltre due ore di partita. Così come non è facile avere una giornata così lunga, essere in una grande città come Londra o New York e non poterne trarre beneficio. Non andare a mangiare fuori, non uscire con gli amici. Tutto questo aspetto non c’è ora. Certo siamo fortunati che questi grandi tornei riescano ad essere organizzati. Siamo dei privilegiati. E penso che per un po’ ci dovremo convivere con questa situazione purtroppo”.

Sarà perché, in fondo, non sembra aver patito troppo la mancanza del pubblico in questa stagione, in cui si è confermato per la tredicesima volta campione al Roland Garros, sarà per la sua innata umiltà ma Rafa Nadal non vuole sentir parlare di lamentele. “Vi dico una cosa: il mondo sta soffrendo tanto e noi siamo fortunati a poter giocare a tennis. Io mi sento così”, ha commentato il 20 volte campione Slam. “È vero che è tutto più noioso e mentalmente stressante del normale perché non si può stare con la propria famiglia, non si può andare a fuori cena e distrarsi. Ma non ci possiamo lamentare. Dobbiamo dire grazie mille all’organizzazione che ci permette di lavorare. Stanno lavorando duro, perdendo un sacco di soldi. Ma comunque tengono in piedi il circuito”. Questo è il Nadal-pensiero. Tutti in comune hanno la voglia di superare questa situazione, per tornare ad avere una vita normale e un circuito normale.

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