Zverev: "Se non ci si può allenare in quarantena, l'Australian Open diventa una lotteria"

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Zverev: “Se non ci si può allenare in quarantena, l’Australian Open diventa una lotteria”

Alexander Zverev si dice contento del suo progresso tecnico dopo la vittoria contro Schwartzman alle ATP Finals: “Spero di giocare ancora meglio venerdì”

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Alexander Zverev - Bercy 2020 (via Twitter, @RolexPMasters)
 

Vittoria importante quella di Alexander Zverev su Diego Schwartzman, che consente al tedesco di rimanere in corsa per la qualificazione alle semifinali e gli consente di distrarsi dai suoi guai fuori dal campo: “Ho già detto abbastanza sull’argomento – ha tagliato corto il tedesco – Oggi ho fatto il mio lavoro, devo ripetermi venerdì. Credo di aver giocato molto meglio di lunedì, ma è un processo per me, dopo Parigi avevo un piccolo infortunio, non mi sono allenato molto. Ho giocato meglio di lunedì e spero di giocare ancora meglio venerdì perché ne avrò bisogno contro Novak”.

A tenere banco durante la sua conferenza stampa è la questione dell’Australian Open, che al momento sembra addirittura in dubbio dopo la decisione del Governo dello Stato di Victoria di non permettere ai giocatori di arrivare prima del 1° gennaio: “I primi match nel nuovo anno sono sempre con luci e ombre, ho bisogno di un paio di partite per trovare il ritmo, quindi idealmente bisognerebbe giocare uno-due eventi prima dell’Australian Open. Bisogna dare atto a Craig Tiley [direttore del torneo n.d.r.] e a Tennis Australia, stanno provando a fare del loro meglio, il governo australiano è molto cauto, hanno solamente 13 casi al momento, ho letto da qualche parte, e se 3000 persone arrivano da tutto il mondo ci saranno dei casi positivi, non ci sono dubbi. Quindi vediamo se riusciremo a giocare. Spero veramente che si giochi”.

Zverev ha ribadito la necessità di potersi allenare durante la quarantena, soprattutto nel caso in cui non sarà possibile giocare tornei di preparazione: “Non è un’opzione arrivare là, non allenarci per 14 giorni e poi giocare l’Australian Open: sarebbe una lotteria. Faremmo meglio a tirare una moneta per vedere chi vince”. E nemmeno spostare il torneo è un’opzione così facilmente praticabile: “C’è molta più politica di quello che vediamo. Dopo l’Australian Open c’è lo swing europeo. Vediamo se riusciremo a giocare prima dell’Australian Open, ma soprattutto speriamo che si riesca a giocare, perché è uno dei miei slam preferiti”.

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