Australian Open: le richieste di Djokovic a Craig Tiley in favore dei giocatori in quarantena
Il N.1 al mondo avrebbe scritto al CEO di Tennis Australia per perorare la causa dei colleghi costretti a stare chiusi in camera
Il N.1 al mondo avrebbe scritto al CEO di Tennis Australia per perorare la causa dei colleghi costretti a stare chiusi in camera
72 tennisti giunti a Melbourne con voli su cui viaggiavano passeggeri trovati positivi al Covid devono osservare la quarantena per due settimane, senza la possibilità di allenarsi o di interagire con il loro team o con il coach. Ciò ha causato non poco malcontento da parte degli atleti, senza contare le difficoltà che fin da ora devono affrontare la federazione australiana e il comitato organizzativo del torneo.
Per poter permettere loro di svolgere almeno una parte degli allenamenti e della preparazione, Novak Djokovic (che invece si trova ad Adelaide insieme a Nadal, Thiem e Serena Williams, fra gli altri) avrebbe inoltrato alcune richieste a Craig Tiley, CEO di Tennis Australia. I Top 3 stanno trascorrendo la loro quarantena ad Adelaide, come detto, ma beneficiano comunque di qualche libertà in più rispetto ai colleghi in isolamento a Melbourne. Ecco le richieste de n. 1 del mondo:
In precedenza, Tiley era intervenuto sul canale 9news Melbourne per delucidare la situazione:
“Sapevamo che ci sarebbe stato un rischio significativo. Tutti prima di arrivare in Australia dovevano mostrare un test negativo, 72 ore prima della partenza. Arrivati in Australia, una volta in isolamento, avrebbero dovuto sottoporsi a un altro test. Sapevamo che esisteva un rischio di contagio in questa finestra temporale; due persone sono risultate positive e il Chief Health Officer ha deciso che tutti i passeggeri del volo fossero da ritenersi contatti stretti. La decisione spetta al dipartimento di sanità e non sai mai quale sarà prima che il fatto avvenga. Avevamo 17 voli provenienti da 7 città differenti e ci siamo assicurati che i voli non superassero la capienza del 25% in modo da proteggere il più possibile la sicurezza dei passeggeri“.
Tiley ha spiegato che farà il possibile per consentire condizioni eque anche per chi non può allenarsi al di fuori della stanza (con equipaggiamenti in camera). Ha confermato inoltre che non c’è nessuna possibilità che il torneo venga rinviato. Già l’averlo programmato l’8 febbraio rispondeva all’esigenza di consentire a eventuali positivi di avere il tempo per negativizzarsi. Un ulteriore dimostrazione di intransigenza è arrivata dal governo australiano, che ha respinto tutte le richieste avanzate dai giocatori per il tramite di Djokovic.