Kyrgios ammette: “Il tennis non mi è mancato affatto”

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Kyrgios ammette: “Il tennis non mi è mancato affatto”

L’imprevedibile tennista australiano ha approfittato della pandemia per prendersi una lunga pausa dal tennis. “Non ho toccato una racchetta per 4-5 mesi”. Ma ora è carico per lo Slam di casa

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Nick Kyrgios - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

A praticamente tutti i tennisti è pesato, emotivamente oltre che economicamente, non poter scendere in campo, allenarsi e giocare dei tornei in giro per il mondo a causa del lockdown. Non a Nick Kyrgios. O quantomeno non troppo. Lo si era già capito dalla sua decisione di non aggregarsi alla carovana del tour quando la stagione 2020 è ricominciata. Lo aveva confessato in un’intervista qualche mese fa, raccontando anche delle sue iniziative di beneficienza durante la quarantena, come andare a fare la spesa per i più bisognosi. Lo ha ribadito anche in questi giorni, con il suo ritorno alle competizioni che si avvicina, dopo quasi un anno di pausa. 

“Non ho toccato una racchetta per i primi 4-5 mesi di quarantena. Volevo allontanarmi completamente dal tennis e, sarò onesto, è stato difficile rimettersi al lavoro”, ha raccontato in un’intervista alla testata australiana The Age. “Il tennis non mi è mancato per nulla”. Kyrgios ha potuto beneficiare del fatto che la pandemia di Covid ha toccato solo in maniera molto lieve la sua città per rilassarsi e distrarsi dallo stress della vita da circuito, che ha sempre fatto fatica a sopportare. “Sono stato incredibilmente fortunato. Canberra è stato forse il posto migliore del mondo dove stare durante la pandemia. Non ci sono state restrizioni per sette mesi e ho avuto la possibilità di stare con la mia famiglia e i miei amici e resettare tutto”.

Il 25enne australiano si è potuto dedicare molto anche ad una sua grande passione, i videogiochi. Tanto da vagliare la possibilità di diventare un gamer professionista. “Ho sfogato il mio animo competitivo in quello”. Ad un certo punto però è suonata la campanella: ricreazione finita. La nuova stagione stava per ricominciare, dalla sua Australia come sempre. “Non è stato semplice abituarsi ad una certa routine e poi tutto ad un tratto svegliarsi e pensare: ‘C’è l’Australian Open tra poco, rimettiamoci sotto’. Non stavo pensando per nulla al tennis. C’erano un paio di questioni in ballo. Mia mamma non è stata bene. Mi stavo focalizzando su cose che contano per me davvero”. Perché come ha sempre sostenuto, per lui il tennis “non è una priorità”.

Ma bisognava darsi da fare e così il n.47 della classifica mondiale si è rimesso sotto col lavoro. Sempre e comunque alla sua maniera. “Non sono un buon metro di paragone con gli altri giocatori in termini di quante ore passo sul campo. Non sarei mai stato uno di quelli che colpisce palle per 4-5 ore al giorno in ogni caso. Mi sono allenato circa due ore al giorno per gli ultimi due mesi. Per me è sufficiente”. A fargli da sparring partner negli allenamenti il coetaneo, connazionale e amico Jordan Thompson, n.52 al mondo. Ma sarà sufficiente per arrivare pronto all’Australian Open? “Non ho bisogno di molti match per preparare uno Slam”. Se lo dice lui, c’è da fidarsi.

La motivazione comunque è quella giusta. “Mi sento mentalmente fresco e carico per ripartire”. Riposato e tranquillo, Kyrgios è pronto per dare spettacolo nella sua deciama partecipazione allo Slam di casa. “Non so quanti Australian Open ho giocato ma sento di essere un veterano ora. È eccitante avere l’opportunità di giocare di nuovo uno Slam. E sono carico per tornare a giocare. In fondo è qualcosa al quale ho dedicato tutta la mia vita. Vediamo come va. Spero di poter anche ottenere buoni risultati”. Se lo augurano anche tutti i tifosi aussie che questa possa essere la volta buona. Di certo mai come quest’anno Kyrgios è arrivato rilassato all’evento sul quale ci sono più pressioni su di lui. Chissà che questa tranquillità non lo possa rendere più vincente.

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