Djokovic: "Il progetto PTPA va avanti. Osaka? Comprendo il suo stato d'animo"

Flash

Djokovic: “Il progetto PTPA va avanti. Osaka? Comprendo il suo stato d’animo”

Nole dopo il successo contro Sandgren al primo turno del Roland Garros: “Nei prossimi mesi ci saranno novità importanti sulla PTPA. Supporterò Naomi e spero torni più forte di prima”

Pubblicato

il

Novak Djokovic in conferenza stampa - Roland Garros 2021
 

Il tema delle conferenze stampa post match, come sappiamo, è abbastanza dibattuto, molto complesso ma comunque interessante per svariati motivi. Uno su tutti, capire cosa succederà dopo la questione Osaka, ritenendo che ormai lo squarcio sia stato aperto e che perlomeno sia giusto interrogarsi su quello che è stato e su ciò che potrà essere. Ma è comunque nei post match, fossero anche i più apparentemente banali e figli di una partita scontata nel punteggio, ovvia nel risultato finale, che si possono trarre degli spunti di riflessione importanti. È ovvio che il tutto è agevolato dall’interlocutore aldilà del tavolo o, in modern times, aldilà dello schermo. In questo le conferenze stampa di Djokovic sono sempre interessanti, anche dopo una vittoria 6-2 6-4 6-2 al primo turno del Roland Garros con Sandgren.

E quando il serbo è davanti ai microfoni, se la partita non offre spunti particolarmente interessanti, non può non parlarsi di PTPA. La domanda in tal senso è diretta, la risposta altrettanto: “Negli ultimi mesi abbiamo avuto parecchi incontri per cercare di migliorare l’associazione. Abbiamo contattato tutti i giocatori nella top 500, i top 350 di singolare e i top 150 di doppio. Abbiamo contattato alcune atlete anche se in campo femminile le cose stanno andando un po’ più lentamente ma… stiamo andando avanti. Ci sono cose concrete sul tavolo in questo momento e soprattutto siamo supportati da business man molto influenti e appassionati di tennis che ci stanno aiutando sia finanziariamente che dal punto di vista consulenziale. Partecipano ad ogni meeting e il loro apporto è fondamentale nel strutturare la PTPA che noi tutti ci immaginiamo”.

Sul tavolo ovviamente anche il rapporto tra la PTPA e l’ATP: “Abbiamo avuto alcuni contatti con loro ma, fino a quando non saremo strutturati bene, fino a quando non avremo ben chiara la struttura che ci vogliamo dare non c’è motivo di continuare ad intrattenere tavoli di confronto con ATP. La cosa che comunque tengo a sottolineare è che, come organizzazione di giocatori, la PTPA debba coesistere con ATP e WTA e tutte le altre istituzioni di questo sport. Era inevitabile che ciò accadesse e… sta accadendo. Circa l’80% dei giocatori nella top 500 ci supportano e di questi il 75% ha firmato il documento di affiliazione alla PTPA. Questa è una grande notizia, ma è l’unica finora. Nei prossimi mesi ne saprete di più”.

Immancabile, ovviamente, rafforzato dal suo ruolo di rappresentante in pectore di questa nuova realtà socio/rappresentativa dei giocatori, il suo pensiero sulla vicenda che ha coinvolto Naomi Osaka e nello specifico in quella che è stata la reazione più forte nel mondo del tennis, quella degli Slam che hanno preso una posizione forte sul tema: “Loro (gli Slam n.d.c.) difendono se stessi e il proprio business. Ovviamente devono seguire le regole e fare in modo che vengano seguite, la loro reazione non mi ha stupito. Noi siamo abituati a questo tipo di routine e al rispondere a domande che, per la maggior parte delle volte, si assomigliano ma fanno parte del nostro sport, tutto questo è parte di quello che facciamo. I media sono sicuramente importanti perché sono stati il modo in cui noi riuscivamo a comunicare ai nostri fan ma, negli ultimi cinque o forse dieci anni, non è più così. Abbiamo le nostre piattaforme social che ci permettono in autonomia di farlo”.

“Naomi è molto giovane ed è cresciuta già nel mondo dei social media e ha una forte capacità di parlare utilizzando i suoi canali. La capisco bene e condivido il suo stato d’animo perché tante volte durante la mia carriera non ho avuto il coltello dalla parte del manico con la stampa; comprendo il suo stato d’animo e la supporto. Se l’ho sentita? No, non l’ho ancora fatto anche perché sembra soffra molto ed è giusto che si prenda tutto il tempo necessario per ricaricare le batterie; è molto importante per il nostro sport sia come tennista che come personaggio. Spero torni più forte di prima”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement