Wimbledon, Federer: "Sono riuscito a giocare più liberamente"

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Wimbledon, Federer: “Sono riuscito a giocare più liberamente”

Sul suo prossimo avversario: “Norrie è migliorato in tutto, è questo che mi piace vedere in un giocatore. Non voglio che tifino tutti per me, l’importante è creare atmosfera”

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Roger Federer - Wimbledon 2021 (via Twitter, @Wimbledon)
 

Il Roger Federer che si è visto a partire dal tie-break del primo set contro Richard Gasquet è stato molto probabilmente il migliore del 2021 (anche perché non è che abbia giocato molte partite, questa era solo la decima). L’otto volte campione di Wimbledon si è detto soddisfatto in conferenza stampa, anche se ha voluto sottolineare di aver giocato anche altri buoni incontri nel corso dell’anno: “Sì, ho fatto una buona partita, ma in realtà credo di aver giocato bene anche altre volte quest’anno, per esempio a Doha contro Evans e al Roland Garros contro Cilic”.

Ha poi aggiunto: Fisicamente mi sono sentito bene, e sono anche stato più rilassato. Ho giocato un tie-break molto buono, e da lì in avanti sono rimasto ad un alto livello per il resto dell’incontro – è sempre importante incrementare il vantaggio acquisito. Ciò che sono riuscito a fare oggi mi dà grande fiducia, posso iniziare a giocare più liberamente, sia a livello di colpi che di variazioni, e questo mi aiuta a schiarirmi le idee”.

IL TERZO TURNO CON NORRIE

Nonostante alcuni lo vedano già alle fasi finali, la prossima sfida non sarà semplice. Il suo avversario al terzo sarà Cameron Norrie in quella che dovrebbe essere una partita interessante sotto diversi aspetti, nonché un vero test per lo svizzero. Norrie è N.12 nella Race to Torino, frutto di 31 vittorie in 44 uscite stagionali (35 in 48 includendo qualificazioni varie), e ha appena raggiunto la finale al Queen’s contro Berrettini, ed è quindi estremamente in palla. Come sempre, Federer ha mostrato una profonda conoscenza del rivale: “Cameron è migliorato molto, quando è arrivato nel circuito era già molto stabile da fondocampo, e questo gli permette di giocare bene su tutte le superfici, onestamente non so quale possa essere la sua preferita. Qualcuno potrebbe dire che sia più adatto alla terra battuta, ma in realtà ha un rovescio molto piatto, molto diverso dagli altri. Ora però è migliorato in tutto, ha più autostima e più incisività con il servizio e con il dritto: è uno che ha lavorato sul suo gioco, e questa è una cosa che mi piace vedere, quando li incontri dopo un anno vuoi ritrovare un giocatore diverso, altrimenti è uno spreco. Sono molto contento per lui, e non vedo l’ora del nostro match, anche perché è un bravo ragazzo, ha giocato bene al Queen’s e oggi ha vinto in modo molto convincente [contro Bolt, ndr]”.

L’altro motivo d’interesse legato alla sfida è legato al fatto che Norrie sia uno dei quattro britannici rimasti in gara (con Evans e Murray nel maschile e Raducanu nel femminile), e questo significa che il pubblico probabilmente non gli regalerà il consueto plebiscito di consensi. A dire il vero, però, la cosa non sembra disturbarlo particolarmente, l’importante è che si tifi e si crei l’ambiente adatto ad una grande partita: “Non mi aspetto mai che tutti siano dalla mia parte, anche a me a volte capita di tifare per lo sfavorito. Ci sono tanti fattori: vuoi vedere un match equilibrato, vuoi vedere bei colpi, vuoi l’atmosfera. Se tutto il pubblico è per lo stesso giocatore c’è qualcosa che non va, nel tennis dovresti applaudire i colpi più che i giocatori. Poi è normale che quando la partita arriva ai momenti decisivi il pubblico prenda le parti dell’uno o dell’altro. Per me non farà grande differenza, entro in campo contro Norrie allo stesso modo in cui ho fatto con Gasquet. La cosa peggiore è non avere risposta dal pubblico, se non c’è atmosfera si perde qualcosa, ma su Centre Court questo pericolo non esiste“.

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A proposito di underdog, l’agenda odierna di Federer dipenderà interamente da un singolo impegno davanti alla TV: “Guarderò sicuramente la partita della Svizzera [contro la Spagna, ndr], non so precisamente a che ora giochino ma la guarderò; la mia programmazione sarà preparata in modo tale che possa vedere la partita. Diciamo che anche stavolta tiferò per gli sfavoriti!”

Tornando al suo rapporto con Centre Court, invece, gli è stato chiesto quando sia scoccata la scintilla: La prima volta che ho ricevuto il sostegno del pubblico credo sia stato al primo turno del 2002, quando persi in tre set con Ancic. L’anno prima avevo battuto Pete e poi avevo giocato contro Henman, quindi in molti pensavano che fossi fra i favoriti, invece persi subito. Anche contro Sampras nel 2001 il pubblico mi sostenne, ho rivisto gli highlights l’altro giorno e sono rimasto sorpreso da quanto i tifosi fossero divisi, visto che lui aveva vinto sette delle otto edizioni precedenti; forse è stata quella la prima volta”.

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