Flash
WTA San Jose: Rybakina cede contro Collins. In semifinale anche Mertens e Kasatkina
L’americana infila l’ottava vittoria di fila, eliminando la seconda favorita del tabellone. Sfiderà Konjuh, proveniente dalle quali. Pronostico rispettato nella parte alta

Al Mubadala Silicon Valley Classic di San Jose è tempo di semifinali. Tre delle quattro giocatrici rimaste in gara sono tra le otto teste di serie, avendo rispettato – a grandi linee – le previsioni pre-torneo. La semifinale della parte alta del tabellone è quella “designata” al momento della compilazione del tabellone. La numero 1 del seeding Elise Mertens e la numero 4 Dasha Kasatkina saranno le protagoniste. Le due hanno vinto con un po’ di sofferenza nei quarti di finale. La giocatrice belga ha raggiunto la sua quarta semifinale dell’anno (un solo titolo vinto, in Australia a inizio stagione), battendo Putintseva 6-3 7-6(8) in quasi 2 ore di partita.
“È stato molto importante iniziare il match in vantaggio e costringerla a rincorrere” ha detto dopo la vittoria. Mertens infatti è salita 4-0 nel primo parziale, vincendo un paio di game lottati. Ha respinto il ritorno della kazaka, che ha mancato la palla del contro break sul 4-2, e ha chiuso al servizio il set. Molto tirato anche il secondo set, nel quale Mertens ha servito per chiudere sul 5-4, ma è stata costretta a un durissimo tie-break. La numero 1 del tabellone ha salvato due set point prima di trionfare, l’ultimo (sull’8-7 e servizio Putintseva) prendendosi il punto a rete dopo una brutta smorzata della sua avversaria. “Volevo vincere a tutti i costi in due set” ha ammesso. Non poteva permettersi un altro match alla distanza, come quello vinto nel turno precedente contro Mladenovic (2 ore e 45 di partita).
Kasatkina invece ha rischiato di essere battuta da Magda Linette. Era in vantaggio di un set e di un break, prima di cedere sei giochi consecutivi e scivolare sotto 2-0 nel terzo. “Mi sono sentita molto meglio una volta recuperato il break, passando da 3-1 a 3-3, mi sentivo vicina alla vittoria, bastava solo qualche passo in più” ha commentato Kasatkina. La russa ha già vinto due trofei in questo 2021 e conduce 2-0 nei precedenti contro Mertens.
Non ci sono precedenti invece tra Danielle Collins e Ana Konjuh, che disputeranno la seconda semifinale a San Jose. L’americana è in striscia positiva da otto match, avendo alzato il trofeo del WTA di Palermo (il primo della sua carriera) a fine luglio. Dopo aver vinto due derby nei primi due turni, ha eliminato nei quati di finale Elena Rybakina – reduce dal quarto posto ai Giochi Olimpici di Tokyo e numero 2 del seeding qui. Collins ha rimontato uno svantaggio di 5-3 nella prima frazione, salvando anche due set point al servizio. Dopo aver ricucito definitivamente lo strappo poco dopo, ha chiuso il primo set al tie-break. Ha salvato quattro break point nel corso del secondo, senza concederne, finendo per vincere di nuovo il parziale al gioco decisivo. “Sentivo sempre di dover rincorrere” ha detto ai giornalisti. “È una soddisfazione vincere partite in cui sei sempre indietro, ma può essere stressante nel complesso. Sono comunque felice di aver trovato la vittoria”.
La sua prossima avversaria è l’unica giocatrice fuori dalle teste di serie. Ana Konjuh non si aspettava di arrivare così in fondo, soprattutto perché proveniva dalle qualificazioni: “Mi bastava qualificarmi in questo evento e poter disputare un torneo di livello. È inaspettato arrivare così avanti, ma non mi lamento!“. Ha impiegato un’ora e 40 a piegare la cinese Zhang, 3-6 6-2 6-0, conquistando la seconda semifinale del 2021. A piccoli passi la giocatrice croata ha riguadagnato la top 100 dopo aver iniziato la stagione oltre la 500° posizione nel ranking WTA: quando è arrivata a San Jose occupava la posizione 116, ne uscirà almeno 88°.
ATP
ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
ATP
ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
Flash
ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF
L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.
Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…
Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.
