Il primo quarto di finale femminile a comporsi nella parte bassa del tabellone vedrà impegnate, nella giornata di martedì, Elina Svitolina e una straordinaria Leylah Fernandez.
Elina Svitolina è stata la prima a qualificarsi per i quarti di finale dello US Open 2021. L’ucraina ha disposto abbastanza comodamente di una Simona Halep un po’ nervosa e lontana dalla forma migliore. Questa constatazione ovviamente nulla toglie alla performance di Svitolina, davvero ottima con l’eccezione di qualche sbavatura alla fine ininfluente. Sesta vittoria in dieci precedenti contro Halep, ma primo successo in uno Slam dopo le sconfitte al Roland Garros 2017 e a Wimbledon 2019.
Come ampiamente prevedibile, la partita si è incanalata da subito sui binari di una guerra di logoramento fatta di lunghi scambi. Entrambe sono ottime atlete e ribattitrici, mentre viceversa nessuna delle due ha la palla per spazzare via l’avversaria, il che apre le porte a geometrie ragionate e angoli stretti davvero interessanti da seguire. In avvio Halep sembrava poter prendere il sopravvento e in effetti è stata la prima a ottenere il break, salvo poi restituirlo immediatamente. Sul 3-3 la romena ha avuto altre due occasioni per scappare in avanti, ma non le ha sfruttate finendo poi per sfogare tutta la propria frustrazione sulla racchetta, scagliata a terra alla fine del game. Nervosissima, Halep ha subito ceduto la battuta e nel game successivo il set.
Nel secondo, il copione si è ripetuto quasi identico. Break e controbreak nel terzo e quarto gioco, stavolta però in ordine invertito. Nonostante avesse recuperato lo svantaggio, Halep continuava a sembrare molto nervosa e contratta, mentre Svitolina trovava ottime soluzioni e ricominciava a dominare gli scambi. L’ucraina ha trovato nuovamente la via del break e stavolta lo ha consolidato con un convincente turno di battuta, sorretto da quattro ottime prime. Approfittando di un’avversaria molto scoraggiata, Svitolina si è procurata due consecutivi match point in risposta: il primo è scappato via su una sua rispostaccia di dritto, mentre il secondo lo ha cancellato un ace di Halep. Sul terzo però un rovescio in rete della romena ha posto fine alla partita.
Elina era già certa di affrontare una mancina, ma probabilmente si aspettava di incrociare Angie Kerber; invece la veterana tedesca ha subito l’esaltante rimonta di Leylah Fernandez, che dopo quella con Osaka ha rovesciato un’altra partita quasi persa contro una campionessa di questo torneo. Sul 6-4 3-1 in favore di Kerber, rapidamente diventato 4-2, in pochi si sarebbero attesi la reazione della minuta tennista canadese che aveva avuto diverse occasioni di portarsi al comando del primo set, tutte ben tamponate da Kerber. Fernandez non si è persa d’animo, ha rimesso in discussione il secondo set e si è arrampicata al tie-break. Da questo momento si è decisamente presa la scena, lanciandosi avanti 5-1 nel gioco decisivo prima di dilapidare il doppio mini-break di vantaggio e ritrovarsi on serve sul 5-4. Qui ha colpito una risposta di dritto formidabile per guadagnarsi il primo set point, annullato bene da Kerber, e ha convertito il secondo giocando una volée di rara intelligenza sulla quale Kerber ha fallito il recupero disperato.
Nel terzo set si è avuta subito la sensazione che Fernandez, comunque spesso in controllo dello scambio fino a quel momento, avesse capito di poter vincere la partita. L’equilibrio è durato fino al 2-2, poi la canadese ha messo la freccia togliendo il servizio alla tedesca due volte consecutivamente, dimostrandosi più reattiva, più capace di aggredire la palla e soprattutto di farlo avvicinandosi alla riga di fondo. La sua aggressività, senza concessioni alla scelleratezza, si è concretizzata in un paio di soluzioni incredibili giocate col conforto del doppio break di vantaggio: uno schiaffo al volo ‘anomalo’ giocato dal lato del rovescio e in contropiede, poi una volée colpita a metà campo nell’eseguire la quale ha confermato di avere una grande manualità.
Sul 5-2, col servizio a disposizione, Fernandez non si è lasciata intimorire dal tentativo estremo di Kerber – che si è guadagnata e ha fallito due palle break – e dopo aver fallito il primo match point ne ha guadagnato un secondo con un prodigioso recupero di dritto, alzando poi le braccia al cielo su un errore di Kerber con il rovescio. “Come faccio a rimanere così tranquilla nei momenti decisivi? In realtà non lo so” ha detto con lo splendido sorriso che a New York hanno ormai imparato a riconoscere. Delusione solo moderata per Kerber, che sulla lunga distanza è stata travolta da un’avversaria dotata di piedi troppo più rapidi dei suoi che sta approfittando anche di un momento di straordinario (e legittimo) entusiasmo. I primi quarti di finale in uno Slam, raggiunti a soli 19 anni, le varranno anche l’ingresso in top 50.