Medvedev e Sinner, passi nel futuro (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Nel deserto c’è il futuro. Che il momento sarebbe arrivato, era nella logica delle cose: i Big Three sono immortali per i risultati che hanno ottenuto, ma il loro fisico non è eterno. E così, dopo 21 anni, Indian Wells torna a non avere in tabellone nessuno tra Federer. Djokovic e Nadal: l’edizione del 2000 del torneo californiano fu appunto l’ultimo Masters 1000 senza la presenza di almeno uno dei fenomeni che hanno segnato questo inizio di secolo. Ci si è messa anche la collocazione póst Covid, con lo spostamento dalla consueta data di marzo alla seconda settimana di ottobre, con Infortuni assortiti e cambi di programma dopo il trauma della sconfitta agli Us Open. Così, a godersi il blasone delle prime tre teste di serie sono Medvedev, Tsftsipas e Zverev. Il russo si presenta all’appuntamento americano con la fresca incoronazione a nuovo re di New York vanificando il sogno di Nole del Grande Slam e con il ruolo di più pronto e solido tra i nuovi campionissimi: la sensazione è che, spezzato l’incanto di aver finalmente vinto un Major contro uno dei tre mostri, Daniil possegga adesso la forza tecnica e mentale per ripetersi con costanza. Intanto a Indian Wells non insegue soltanto il quinto 1000 in carriera, ma anche il numero uno del mondo di fine anno. Impresa ai limiti della disperazione, ma ancora possibile, purché Medvedev vinca in California, a Parigi Bercy e alle Finals, in attesa di capire cosa farà Djokovic in questo scordo di stagione. «Ci proverò, anche se il sorpasso a Djokovic è quasi impossibile. In ogni caso, diventare il primo della classifica è uno degli obiettivi della mia carriera per i prossimi anni». Corsa a Torino Ma i punti pesanti di Indian Wells infiammano soprattutto la corsa agli ultimi due posti per le Finals di Torino, un traguardo per cui restano in lizza ancora in 4: in ordine di Race sono Ruud (2935 punti), Hurkacz (2785), il nostro Sinner (2515) e Auger-Aliassime (2330). Per Jannik le speranze di un passo decisivo verso Torino potrebbero passare da un delicato derby di ottavi contro Berrettini. Sarebbe una sfida da dentro o fuori.
Ripescata e poi vincente. Paolini, primo hurrà (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Sono saliti a otto gli italiani al via nel main draw del Masters 1000 di Indian Wells, penultimo appuntamento di categoria in stagione. Ai sei già aventi diritto per motivi di classifica si sono uniti Salvatore Caruso e Roberto Marcora che nel turno decisivo delle qualificazioni hanno superato rispettivamente Roberto Quiroz, per 6-4 6-4 e il connazionale Matteo Viola 6-2 7-5. Nulla da fare invece per Andrea Arnabolldi che si è arreso in tre set all’argentino Olivo. Tra i primi ad andare a segno ieri e a salire al secondo turno l’australiano Alex Popyrin che ha sconfitto in due set il serbo Kecmanovic e il tedesco Altmaier che ha superato l’americano Sam Querrey, apparso distante dalla miglior condizione. Dopo essere stata rimessa in tabellone come lucky loser, Jasmine Paolini (61 WTA) si è guadagnata il biglietto del WTA 1000 di Indian Wells vincendo la prima sfida di main draw contro la giapponese Maia Hontama. La toscana si è imposta in tre set (6-0 3-6 6-2). Al 2° turno se la vedrà con la belga Elise Mertens, in piena corsa per la qualificazione alle WTA Finals di Guadalajara. […]
«Miglioro servizio e risposta e sogno di giocare la Davis» (Claudio Paglieri, Il Secolo XIX)
Nel 2020 Lorenzo Musetti, dominando tutti i suoi match di Serie A, contribuiva in maniera determinante allo scudetto del Park Genova, dove è cresciuto non solo come tennista. Nel 2021 il carrarino è salito di livello: oggi è numero 62 Atp, sta per scendere in campo nel Master 1000 di Indian Wells con i migliori giocatori del mondo, ma non ha tagliato i contatti con Genova e i compagni: «Spero di esserci nelle prossime partite, vogliamo rivincere il titolo».
Musetti, in un anno è passato dal numero 128 al numero 62. Soddisfatto?
Sì, ho avuto una fantastica prima metà di stagione. Anche se a dire il vero poi sono un po’ calato… però spero di ritornare presto ai miei livelli migliori.
Quali sono le tre partite del 2021 che non potrà scordare?
Sicuramente quella agli ottavi del Roland Garros con Djokovic, quando ho vinto i primi due set. Poi quella con Schwartzman ad Acapulco e quella con Tsitsipas nella semifinale di Lione (sconfitta in rimonta 4-6 6-3 6-0, ndr).
In questi match aveva dimostrato di poter già giocare alla pari con i top ten. Su quali particolari punterà per fare ancora meglio nel 2022?
Il mio obiettivo è migliorare nei colpi di inizio gioco, che sono ovviamente molto importanti: lavorerò il più possibile su servizio e risposta. Poi fisicamente sto lavorando moltissimo, riguardo alla dieta sto molto attento soprattutto all’integrazione, specialmente se si gioca in condizioni difficili, con temperature elevate.
Ci avviciniamo alle NextGen Finals di Milano, con la sfida tra i giovani più forti al mondo. Quanto ci tiene a esserci?
Ci tengo eccome, le NextGen sono un mio obiettivo e credo che anche gli altri miei coetanei ci tengano particolarmente, poi si gioca in Italia e potrei avere il sostegno del pubblico. L’altro sogno è la convocazione in Davis. Ovviamente ci spero, anche perché credo che quest’anno la squadra sia davvero forte. […]