Gianni Ocleppo con Ubaldo Scanagatta: "Il trionfo Nadal, Medvedev, il n.1 ATP, Djokovic e l’anno 2022" [AUDIO]

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Gianni Ocleppo con Ubaldo Scanagatta: “Il trionfo Nadal, Medvedev, il n.1 ATP, Djokovic e l’anno 2022” [AUDIO]

Ospiti a Radio Sportiva, i due esperti commentano i responsi del primo Slam dell’anno: il trionfo dello spagnolo, la delusione del russo e i tormenti del serbo

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Nella mattinata del lunedì successivo alla clamorosa finale di Melbourne, Gianni Ocleppo e il direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta sono stati ospiti di Radio Sportiva. Hanno parlato della rimonta, del futuro di Medvedev e degli altri ormai ex Next Gen, di Berrettini, di Ash Barty e del pubblico australiano.

“Un’impresa straordinaria” esordisce Ubaldo. “Quando Nadal si è trovato sotto due set a zero, 3-2, 0-40 per il suo avversario nessuno avrebbe scommesso un euro sulla sua vittoria, nonostante tutti consideriamo Nadal un fenomeno straordinario alla pari di Federer e Djokovic. Ma è andata così, ha dimostrato una qualità, un corazon incredibile. Lo stesso Mats Wilander, che ne ha viste tante, ha detto che ‘è stata la più fantastica rimonta che io abbia mai visto e non ricordo di essere mai stato così entusiasta di una finale del Grande Slam dagli anni in cui lui e Federer si sono affrontati ai massimi livelli”.

Tocca a Gianni Ocleppo, che Ubaldo ricorda di aver definito “l’eroe di Telford”, riferendosi ai due singolari vinti nel tie del 1984 in cui l’Italia batté la Gran Bretagna sul tappeto inglese. Secondo l’ex n. 30 ATP, la caratteristica che me meglio fotografa il ventuno volte campione Slam è “la forza mentale supportata da una condizione fisica straordinaria”. E aggiunge che Rafa “è anche un grandissimo programmatore di sé stesso perché non si pensava che potesse giocare all’Australian Open, invece ha giocato e ha vinto una partita che mi ha emozionato. Dopo aver perso ub secondo set da 86 minuti in cui era stato in vantaggio e avere ancora la forza e avere ancora la forza di tirarsi su da quello 0-40, quando io avrei voluto cambiare canale per non vederlo perdere in tre set. E sottolineo che il quinto set è stato quello in cui Medvedev ha servito meglio, ma Nadal non ha mollato fisicamente di un centimetro”.

Ubaldo, rimarcando l’attenzione ai dettagli di Nadal, come per esempio con le famose bottigliette disposte in perfetto ordine, fa notare che “siccome sudava molto, ha deciso di non mettersi più le palline nelle tasche dei pantaloncini perché, se avesse servito con una palla rimasta in tasca, l’avrebbe bagnata e resa più lenta. Ecco, un giocatore che sta in campo oltre cinque ore e riesce a pensare anche a quello, è un fenomeno anche di cervello”.

Ocleppo sottolinea il valore delle tredici vittorie di Nadal al Roland Garros: “È più facile che torni Gesù Cristo sulla Terra che un altro vince 13 volte Parigi!”.

Una vittoria così sofferta ha reso Rafa disumano o più umano? Il Direttore ribadisce il suo pensiero: disumano, opposto all’umanità di Federer nella finale di Wimbledon 2019 e Djokovic in quella dello scorso US Open.

La conversazione prosegue con pensieri sul pubblico australiano, il disturbo tra la prima e seconda palla, le parole di Medvedev dopo la finale e di nuovo sulla capacità di Nadal, che secondo Ocleppo “partirà favorito a Parigi”, di adattarsi a due giocatori dalle caratteristiche completamente diverse come Berrettini e Medvedev, che rimane uno dei candidati al numero 1 del mondo insieme a…

E, per finire, Sinner e Ash Barty.

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