Dietro le quinte del Dallas Open: lo showman mancato e un sogno chiamato Murray [ESCLUSIVO]

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Dietro le quinte del Dallas Open: lo showman mancato e un sogno chiamato Murray [ESCLUSIVO]

Intervista esclusiva con il direttore del torneo americano Peter Lebedevs, tra sogni mancati e obiettivi futuri: “L’aiuto di Isner determinante. Vorremmo portare qui Andy”

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Dallas Open - Dallas 2022 (Twitter - @DALOpenTennis)
Dallas Open - Dallas 2022 (Twitter - @DALOpenTennis)
 

dal nostro inviato a Dallas, Marco Lorenzoni

Il torneo ATP 250 di Dallas si è concluso lo scorso 14 febbraio con la vittoria di Reilly Opelka in finale contro Jenson Brooksby. Vi abbiamo raccontato il torneo in Texas giorno per giorno e ora concludiamo il nostro viaggio con un’intervista esclusiva al direttore del torneo Peter Lebedevs, che si concede a Ubitennis per fare un bilancio dell’evento.

Dopo essere stato il direttore nei tornei 250 di Memphis e New York come è nata l’idea di spostare il torneo qui a Dallas?

“Due anni fa, nel 2020, abbiamo avuto il torneo a New York. Due settimane più tardi la pandemia è iniziata e New York fin da subito è stata una delle città più colpite. Nel 2021 non abbiamo quindi potuto svolgere l’evento, successivamente ci sono stati dei problemi con l’impianto (Nassau Veterans Memorial Coliseum) e in quel momento abbiamo cominciato a pensare a un’altra location per il torneo. Ho passato sette mesi a cercare posti in tutti gli Stati Uniti e quando finalmente pensavo di aver trovato la location ideale mi sono ricordato che John Isner mi aveva parlato in passato di Dallas. Così ho chiamato Isner, e mi ha proposto di venire a Dallas per incontrarci di persona. Il 17 dicembre del 2020 ci siamo incontrati io, John e il coach della Southern Methodist University. Non appena sono arrivato nell’impianto ho capito che questo posto sarebbe stata la scelta giusta anche perché quando ero direttore a Memphis avevamo svolto il torneo in un impianto con spazi simili. Ho chiamato Bill Wood, il mio direttore operativo che per me è un mago. Lui sa esattamente di cosa hai bisogno quando organizzi un evento del genere e dopo che è venuto a Dallas mi ha detto che era realizzabile. Il campo è rosso per i colori dell’università  e assieme allo US Open siamo l’unico torneo negli Stati Uniti ad avere le insegne digitali attorno al campo. Un aspetto su cui abbiamo lavorato era la posizione dei campi d`allenamento. i due “practice court” sono all’interno del padiglione dell`hospitality zone.  In questo modo gli appassionati possono vedere tutti gli allenamenti e trovarsi immediatamente dietro a Reilly Opelka mentre serve a 230 km orari”.

Nick Kyrgios aveva ricevuto una Wild Card per il tabellone principale. Per quale motivo ha deciso di dare forfait pochi giorni prima dell`inizio?

“Il nostro problema è che a livello di date siamo molto vicini all’Australian Open. Lui ha vinto il torneo di doppio e dopo era semplicemente prosciugato a livello mentale. Come esperienza personale so che è molto difficile per i giocatori che fanno molto bene a Melbourne presentarsi dieci giorni dopo dall`altra parte del mondo a giocare il torneo. Io speravo che nessuno andasse oltre i quarti in Australia ma quando ho visto che Nick avanzava nel torneo di doppio ho capito che molto probabilmente avrebbe rinunciato a Dallas”.

Hai parlato di Isner in precedenza. Lui vive a Dallas con la sua famiglia da qualche anno, quanto è stato coinvolto nella preparazione del torneo?

“Fin dall’inizio ho sempre detto a John che lui era il padrone di casa in questo torneo. Nel golf ad esempio è successo che Tiger Woods ospitasse tornei, stessa cosa per John qui a Dallas. Lui durante tutto il 2021 ha parlato ai giocatori del torneo convincendoli a venire. Ad esempio se in questi giorni portiamo i tennisti  in giro per Dallas lui viene con noi portandoci nei luoghi migliori. Ha aiutato nella promozione del torneo, un giorno mi ha mandato un messaggio mentre era in Europa durante la stagione sulla terra battuta e mi ha detto di parlare con un giocatore che era entusiasta dall’idea di venire a Dallas. Io non posso andare negli spogliatoi e parlare con i giocatori quindi ci ha aiutato davvero molto. Lui ha anche una fondazione, la “John Isner Family Foundation”. In questo modo gli abbiamo detto che avrebbe potuto usare i campi per il suo evento con la fondazione, purtroppo a causa del meteo è saltato ma John ci sta aiutando davvero tanto”.

I giocatori preferiscono concentrarsi solo sul torneo o sono interessati a visitare la città?

“Qualche giorno fa abbiamo portato alcuni giocatori a vedere la partita dei Dallas Mavericks, nei giorni in cui giocano preferiscono stare nelle vicinanze dell’hotel. Dallas è una bella città, tutti la conoscono. Quando abbiamo detto all’Atp che volevamo spostare il torneo a Dallas ne erano entusiasti. L`inizio del tennis professionistico come lo conosciamo oggi, le WTC Finals, si giocavano proprio qui, nel campus della Southern Methodist University al Moody Coliseum. Per i giocatori è importante che la città sia facile da raggiungere, ci sono due aeroporti, stanno in un hotel talmente comodo che possono camminare da lì ai campi. La cosa migliore però rimane che i campi d’allenamento sono nella stessa struttura dove si disputa il torneo, molto spesso mi è capitato di vedere che i giocatori dovessero andare in un’altra struttura per allenarsi. Per ora i giocatori sono entusiasti del torneo, chiaramente possiamo migliorare sotto molto aspetti ma è la prima edizione”. 

Qual è il giocatore per cui faresti carte false pur di averlo il prossimo anno qui a Dallas?

“Quest`anno abbiamo parlato con l’agente di Andy Murray e non eravamo così lontani dall`arrivare a un accordo. Se potessimo arrivare a un giocatore del suo spessore allora sarebbe incredibile. Come detto però se arrivi in finale in Australia sei troppo stanco per venire a giocare qui. Abbiamo parlato anche con Shapovalov e Auger Aliassime ma il mio obbiettivo principale è quello di portare un giocatore diverso ogni anno così gli spettatori possono ammirare stili diversi. Portare Kyrgios sarebbe oggettivamente fantastico. Non solo è un grande giocatore ma è bravissimo a intrattenere il pubblico. Per me la semifinale di doppio che ha giocato è stata incredibile. Sarebbe bello creare quella stessa atmosfera qui a Dallas. Il primo obiettivo però rimane quello di portare sempre stili diversi”. 

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