Il tennis in Russia viene bloccato, ma da San Pietroburgo: "Chiediamo una promozione ad ATP 500 o 1000"

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Il tennis in Russia viene bloccato, ma da San Pietroburgo: “Chiediamo una promozione ad ATP 500 o 1000”

Cancellato un torneo ITF in Ucraina ad aprile. Tutti gli eventi in Russia sono al momento cancellati, mentre il St. Petersburg Open ha avanzato pretese

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È iniziato il terzo giorno di lotta armata tra l’esercito russo e quello ucraino in seguito all’operazione militare in Ucraina ordinata dal presidente Putin nella notte del 24 febbraio scorso. Mentre il bilancio delle vittime continua tristemente ad aumentare col passare delle ore, c’è molta attesa e attenzione per le decisioni che verranno prese sul piano della politica internazionale, che sembra orientata verso l’isolamento della Russia. Lo sport – come ripetuto più volte negli ultimi giorni – non fa politica, ma ciò che si sta discutendo nelle ultime ore è in linea con le risposte che tutto il mondo sta dando alla Russia. E il tennis non fa eccezione, anzi. L’ultimo comunicato pubblicato sul sito dell’International Tennis Federation parla chiaro: “La nostra prima e più alta priorità è proteggere la sicurezza dei tennisti e di tutti coloro che viaggiano e partecipano agli eventi ITF. A causa dei crescenti problemi di sicurezza, l’ITF ha posticipato l’evento ITF World Tennis Tour M15 in programma in Ucraina ad aprile e ha cancellato a tempo indeterminato tutti gli eventi ITF che si svolgeranno in Russia“.

Questa decisione era stata anticipata il giorno dell’attacco russo da Adam Addicott, su Ubitennis.net. Inizialmente era certo che l’evento M15 in programma ad aprile in Ucraina non si sarebbe disputato, ma il portavoce dell’ITF in contatto con Addicott aveva anche annunciato che “qualsiasi ulteriore linea di condotta sarà decisa sulla base di un’approfondita valutazione del rischio e dei consigli che riceviamo da esperti di sicurezza e autorità competenti”. Oltre a questa motivazione, la scelta di bloccare il tennis in Russia – a livello ITF – segue la linea adotta dalla UEFA, che ha deciso di spostare la finale di Champions League del prossimo 28 maggio da San Pietroburgo allo Stade de France di Parigi. Anche la Formula 1, sotto i riflettori negli ultimi giorni con il ritorno in pista delle monoposto nei test pre-stagionali a Barcellona, ha comunicato che al momento il Gran Premio di Russia di fine settembre non potrà svolgersi. Forte la posizione del quattro volte campione Sebastian Vettel, che – prima della decisione della FIA – ha detto che non avrebbe comunque preso parte al Gran Premio.

Ancora non c’è stato alcun comunicato da parte di ATP e WTA. Ma – come comunicato recentemente – il torneo Challenger in programma a Mosca la prossima settimana è stato annullato. Nel calendario ATP invece, figura ancora la Kremlin Cup di Mosca, evento ATP 250 che dovrebbe disputarsi dal 17 al 23 ottobre prossimi. Parliamo di un momento della stagione molto lontano, ma – la Formula 1 lo dimostra – sarebbe importante da parte dell’ATP dare un segnale nella medesima direzione.

Intanto il torneo ATP di San Pietroburgo ha avanzato delle coraggiose pretese all’Associazione dei professionisti, proprio nel giorno in cui la Russia ha sferrato il primo attacco in territorio ucraino, il 24 febbraio. Quest’anno il tradizionale evento ATP 250 non si terrà nell’ex capitale russa, bensì a Nur Sultan dal 19 al 25 settembre, grazie all’accordo con la Federtennis kazaka. La scelta è stata strategica: nella stessa settimana andrà in scena alla O2 Arena di Londra la Laver Cup, che avrà sicuramente molto più seguito anche grazie alla presenza di Roger Federer e Rafa Nadal. Il torneo di San Pietroburgo però ha concesso il suo slot a Nur Sultan perché vuole ricevere un upgrade da parte dell’ATP. Vorrebbe rientrare in calendario nelle vesti di ATP 500 o addirittura Masters 1000. Nel comunicato pubblicato sul sito del torneo, si legge che l’evento è nella posizione giusta per fare questo step (ricordiamo che nel 2020, nel primo anno di pandemia, venne momentaneamente inserito tra gli ATP 500) ed è pronto anche a discutere la ricollocazione nel calendario. Pare però complicato, a dir poco, che questa richiesta possa essere esaudita, visto il contesto globale.

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