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Un enorme best ranking: Medvedev spodesta Djokovic. Tabilo entra in Top 100
Chi ha raggiunto il suo miglior piazzamento questa settimana? A parte il cambio della guardia in vetta alla classifica, Jack Draper fa altri passi avanti dopo l’ennesima vittoria a Forlì

Una sola novità in top 100 per la nostra rubrica Best Ranking, però bella grossa. Parliamo ovviamente dell’avvicendamento sul trono tra il russo Danil Medvedev e Nole Djokovic che perde la prima posizione in classifica dopo 86 settimane consecutive (361 complessive) da numero 1. Al fenomeno serbo è stata fatale la sconfitta nei quarti dell’ATP 500 di Dubai, oltre ovviamente alla vicenda dei vaccini in Australia, altrimenti saremmo qui a fare altri discorsi.
Nelle altre posizioni di vertice la settimana è stata del tutto interlocutoria, in attesa dei fuochi d’artificio di Indian Wells, il primo Master 1000 della stagione che, ricordiamo, prenderà il via il 10 marzo. Quindi l’unico altro best ranking migliorato è stato quello del cileno Alejandro Tabilo che entra in top 100, precisamente alla posizione n.95, grazie alla semifinale nell’ATP 250 di Santiago del Cile. Nessun’altra novità da segnalare, al netto di qualche marginale spostamento dovuto agli scarti di alcuni giocatori. Si sgomita allora nelle retrovie, e chi sgomita più di tutti è ancora il britannico Jack Draper che a Forlì ormai si comporta da padrone di casa e continua a fare incetta di Challenger (tre vittorie su cinque tornei). Per lui nuovo best ranking alla posizione n.146. Sempre Forlì ha portato in dote un piccolo miglioramento al portoghese Nuno Borges che, pur molto nervoso ed eliminato nei quarti da Alexander Ritschard, guadagna una manciata di posizioni salendo al n.161 ATP.
Un balzo più importante lo compie il transalpino Manuel Guinard che a 26 anni sembra voler dare una svolta alla propria carriera e raggiunge le semifinali al Challenger di Pau, risultato che gli vale l’ingresso in top 200, alla posizione n.199, ovviamente nuovo best ranking. L’ucraino Vitaliy Sachko al Challenger di Forlì è stato eliminato al primo turno (in coppia col nostro Marco Bortolotti ha vinto però il doppio) ma guadagna comunque otto posizioni fino al n.220 che rappresenta il suo nuovo best. Anche se sappiamo che per lui in questo momento il ranking è l’ultima delle preoccupazioni, con i carri armati russi che stanno sparando per le strade della sua città. Fortuna che lui da qualche anno si è trasferito con la famiglia in Repubblica Ceca, ma i suoi genitori sono ancora in zona di guerra. Lo statunitense di origini svizzere Alexander Ritschard con la finale di Forlì sale alla posizione 227, di gran lunga suo best ranking.
Da segnalare l’entrata in top 400, precisamente al n.385 ATP, del francese Luca Van Assche, figlio di padre belga e madre italiana, che a soli 17 anni si qualifica al tabellone principale del Challenger di Pau, cominciando a raccogliere i primi risultati di quella che si prospetta un’interessante carriera. Un altro 17enne da tenere d’occhio è il francese Arthur Fils che con il primo turno al Challenger di Pau sale al n.513 ATP, con un guadagno di 90 posizioni. Matteo Gigante avrebbe sicuramente preferito festeggiare il nuovo best al n.642 con una vittoria, ma la finale all’M15 di Sharm el Sheikh è comunque un ottimo risultato. Gianmarco Ferrari con il suo splendido torneo di Forlì in cui, partito dalle qualificazioni, è riuscito anche a superare un turno a spese di Damir Dzumhur, straccia il suo best posizionandosi al n.752 ATP.
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Asian Games: pronostici rispettati, le prime due teste di serie in finale in entrambi i tabelloni
Nessuno scossone tanto nel maschile quanto nel femminile. Tre finalisti su quattro rappresentano la Cina

L’abbiamo definita, nei giorni scorsi, la competizione più sentita dai tennisti asiatici, e fra qualche ora sapremo chi vincerà, sia nel maschile che nel femminile. Stiamo parlando degli Asian Games, per i quali tennisti e tenniste anche di un certo livello hanno rinunciato ad altri eventi ATP e WTA nei loro Paesi con l’obiettivo di contendersi lo scettro di campione d’Asia.
Ma se soprattutto per i sudcoreani la posta in palio è molto alta, visto che vincendo l’oro hanno il diritto di saltare la leva militare, nessun giocatore di questa nazionalità è riuscito ad accedere alle due finale del singolare. L’ultimo superstite era Seong Chan Hong, sconfitto in semifinale con il netto punteggio di 6-2 6-1 dal giapponese Yosuke Watanuki.
Andando allora a guardare quali sono le due finali dei due tabelloni, ci si accorge di due aspetti molto particolari. Il primo è che sia tra i ragazzi che tra le ragazze l’ultimo atto vede di fronte le due teste di serie più alte. Qualcosa di non così consueto soprattutto nel femminile, dove spesso non mancano le sorprese. Il secondo è che su quattro contendenti rimasti in gara, ben tre rappresentano una sola nazione, ovvero la Cina, e proprio Watanuki è l’unico ad alzare un’altra bandiera.
Il nipponico cercherà così di vincere il titolo la mattina di sabato 30 settembre (ore 6 italiane) contro il favorito, nonché n° 1 cinese e n° 60 del mondo, Zhizen Zhang, che ha lasciato per strada un solo set in tutto il torneo e che ha sconfitto in semifinale l’uzbeko Khumoyun Sultanov per 6-4 6-1.
Nel femminile, invece, andrà in scena un intrigante derby cinese tra due tenniste molto in alto nella classifica WTA, ovvero Qinwen Zheng e Lin Zhu. Le due non si sono mai affrontate in carriera e il primo confronto varrà dunque molto in termini di prestigio nel proprio Paese. Questa finale si giocherà un giorno prima rispetto a quella maschile, alle 5:30 del mattino in Italia nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 settembre.
Sarà invece India vs Taiwan nella finale del doppio maschile, perché si incroceranno le racchette delle coppie Ramathan/Myneni e Jung/Hsu, mentre un altro derby è atteso tra le donne. Questa volta, a scaldare gli animi dei tifosi taiwanesi, ci penseranno Le sorelle Chan e Lee/Liang, che si contenderanno la medaglia più prestigiosa.
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Italiani in campo venerdì 29 settembre: si rivede Sinner a Pechino, primo turno anche per Musetti. Bronzetti non si ferma mai
Dopo le polemiche sulla Davis, Jannik Sinner torna finalmente a far parlare il campo contro Daniel Evans. Lorenzo Musetti debutta invece contro Karen Khachanov, mentre per Lucia Bronzetti è già tempo di qualificazioni sempre a Pechino

Jannik Sinner torna in campo, e lo fa quasi un mese dopo l’ultima apparizione in un torneo. Avevamo infatti lasciato l’altoatesino nella notte italiana tra il 5 e il 6 settembre scorsi, quando dopo quasi cinque ore di lotta usciva sconfitto nell’ottavo di finale contro Alexander Zverev allo US Open.
Inutile, adesso, ripercorrere nuovamente ciò che si è detto sulla sua mancata partecipazione alla Coppa Davis, ne abbiamo già scritto tanto, dando tutte le opinioni (qui per chi lo reputa “innocente” e qui per chi lo reputa “colpevole”). Ora è – finalmente, potremmo aggiungere – il momento di tornare a parlare di tennis giocato.
Il primo scoglio per Sinner al rientro dopo oltre tre settimane di riposo non è però così agevole, visto che al primo turno del China Open, ATP 500 che si disputa a Pechino (cemento outdoor), dovrà vedersela contro Daniel Evans, n° 33 del mondo ma non testa di seria per il livello molto alto dei tennisti che prendono parte alla competizione. Jannik è invece il sesto favorito per la vittoria finale, ma l’attenzione contro il britannico dovrà essere massima, visto che i due non si sono mai affrontati e che quindi non ci sono appigli a precedenti benevoli.
L’italiano sarà impegnato sul secondo campo più importante tra quelli dell’impianto pechinese, il Lotus, come primo match di giornata, dalle 6:30 ora italiana (le 12:30 in Cina). A guardare le quote, sembra che non ci sarà partita. Sinner è considerato decisamente in vantaggio sulla carta, e la sua vittoria è pagata intorno all’1.20 su tutti i principali siti di scommesse. Evans, invece, oscilla tra il 4.10 e il 4.30. Per chi vincerà tra i due, forse il secondo turno potrebbe risultare paradossalmente più agevole, contro Yoshihito Nishioka o Juncheng Shang.
Se abbiamo detto di un Sinner che non disputa un incontro da diverso tempo, lo stesso non si può affermare di Lorenzo Musetti, che abbiamo invece lasciato solo pochi giorni fa in semifinale a Chengdu, nella sconfitta contro Roman Safiullin, e anche lui impegnato a Pechino per un debutto tutt’altro che agevole contro Karen Khachanov.
Il russo n° 14 ATP viene dalla convincente e fresca vittoria di Zhuhai e sarà avversario scomodo per il carrarino, che peraltro non sta attraversando un momento di forma brillante. Come per Sinner-Evans, anche in questo caso si tratta di una prima volta assoluta nei confronti tra i due, ma nella circostanza è l’italiano a essere sfavorito. Musetti è dato infatti a 2.20 da Bet365 e a 2.15 da Sisal, mentre gli stessi siti piazzano Khachanov rispettivamente a 1.67 e 1.65.
Musetti-Khachanov sarà il terzo match sul campo Brad Drewett, attorno alle 10 ora italiana (le 16 a Pechino), e chi la spunterà tra i due potrebbe subito trovare Carlos Alcaraz, testa di serie n° 1 e avversario di Yannick Hanfmann al primo turno.
Entrambi gli incontri dei tennisti italiani saranno visibili in diretta su SuperTennis.
In campo femminile, è già ora di scendere nuovamente in campo per la stacanovista Lucia Bronzetti, che poche ore fa perdeva nettamente a Ningbo contro Linda Fruhvirtova e che avrà appena il tempo di spostarsi a Pechino per giocare il turno di apertura delle qualificazioni al cospetto di Laura Siegemund. Ultimo match sul campo 6 per loro, con l’equilibrio che regna sovrano nei pronostici. L’azzurra è data a 1.65 da Sisal, contro l’1.75 della rivale. Le due si sono affrontate all’ultimo Australian Open, con il successo della tedesca in tre parziali.
Italiani in campo venerdì 29 settembre
China Open, primo turno:
[6] JANNIK SINNER vs Daniel Evans – Campo Lotus – Diretta SuperTennis dalle 6:30
LORENZO MUSETTI vs Karen Khachanov – Campo Brad Drewett – Diretta SuperTennis dalle 10 circa
China Open, qualificazioni, primo turno:
[6] LUCIA BRONZETTI vs Laura Siegemund – Campo 6 – Ore 10:30 circa
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WTA Ningbo, altra vittoria sofferta per Jabeur. Shnaider fa fuori Kvitova
Jabeur-Podoroska e Fruhvirtova-Shnaider saranno le semifinali del torneo cinese che ha appena visto l’eliminazione di Bronzetti

Non solo la sconfitta della nostra Lucia Bronzetti per mano di Linda Fruhvirtova: la giornata di giovedì metteva in palio altri tre posti per le semifinali del WTA di Ningbo. Ecco com’è andata.
[1] O. Jabeur b. V. Zvonareva 7-5 4-6 6-1
Primo set segnato irrimediabilmente dagli errori di Ons Jabeur. Fin dalle prime fasi di partita, è ben evidente che per la tunisina non sia ancora tempo di tornare ai fasti che l’anno portata a sue finali a Wimbledon, ma che debba lottare su ogni singola palla. Gli errori fioccano, in particolare dalla parte del dritto, e questo consente a Zvonareva di andare due volte in vantaggio di un break, prima sul 2-0, poi sul 4-2. Jabeur, però, non si sottrae alle difficoltà e alla fatica, vince 4 game di fila e recupera tutto il ritardo, tirando fuori alcune magie di livello assoluto – tweener, smorzate e recuperi in corsa vincenti –. Zvonareva, presa dalla frustrazione, commette qualche errore e non può nulla di fronte all’improvviso cambio di passo dell’avversaria. Dopo un’ora e un quarto Jabeur fa suo il primo set per 7-5.
L’inizio di secondo parziale vede dominare chi si trova in risposta, con quattro break consecutivi messi a segno. Entrambe le giocatrici commettono errori anche banali, provate dalla fatica del primo set e dalla grande umidità di Ningbo. La prima a tenere il proprio turno di servizio è Jabeur nel quinto gioco, a cui risponde subito la russa. Sul 3-3, Zvonareva si procura due palle break annullate con due numeri clamorosi dalla tunisina: ace di seconda e vincente di dritto incrociato con entrambi i piedi nel corridoio. L’equilibrio, però, non dura molto: Jabeur incappa in un pessimo game alla battuta e subisce un break a 15, che manda la russa a servire per il set sul 5-4. Zvonareva, a differenza del primo parziale, è cinica e chiude alla prima chance dopo quasi un’altra ora di gioco.
Inizio di terzo set che sorride a Ons Jabeur: dopo aver superato il momento di appannaggio fisico e tecnico della fine del precedente parziale, innesta una marcia superiore, che le consente di trovare con grande continuità soluzioni vincenti e prendere il largo nel punteggio (5-0). Sotto di due break, Zvonareva riesce a muovere il punteggio, nonostante i vistosi fastidi alla spalla sul servizio. Jabuer chiude 6-1 dopo due ore e trentasei minuti di autentica battaglia.
GLI ALTRI MATCH – Non si è salvata, invece, la numero 2 del tabellone Petra Kvitova che, dopo aver raggiunto i quarti di finale grazie al forfait di Putintseva, ha ceduto in tre set e due ore di gioco alla 19enne russa Shnaider. La ceca si era ripresa dopo un primo set da dimenticare (1-6), aggiudicandosi il secondo parziale per 6-4 grazie soprattutto a una buona resa in fase di risposta con tre break messi a segno. Nel terzo, però, la numero 14 del mondo non è stata sufficientemente cinica e non è riuscita a sfruttare il momento di maggiore difficoltà dell’avversaria in avvio di set. Shnaider ha salvato tre palle break nel suo primo turno di battuta e un’altra sul 2-3, prima di brekkare a zero nel game successivo e involarsi così verso la vittoria (6-3). La 2004 russa disputerà contro Fruhvirtova (un’altra giocatrice ceca) la sua seconda semifinale nel circuito maggiore, dopo quella persa ad Amburgo in estate contro Noha Akugue. Intanto, si è già assicurata un nuovo best ranking: ora è virtualmente numero 70 del mondo (il precedente miglior piazzamento era n. 83).
L’ultimo quarto di finale del Ningbo Open ha visto infine la vittoria in due set di Nadia Podoroska su Katerina Siniakova. L’argentina ha prevalso con un doppio 6-1 in un match caratterizzato dall’abbondanza di palle break: la ceca ne ha concesse ben 17 (solo in un turno di battuta ne è rimasta del tutto immune) perdendo il servizio cinque volte, mentre Podoroska si è salvata in tutte e cinque le occasioni fornite all’avversaria. Il punteggio ha così assunto una forma anche più severa rispetto a quanto si sia effettivamente visto in campo, sebbene la numero 90 del mondo abbia ampiamente legittimato il successo. Sarà quindi lei l’avversaria di Jabeur nella semifinale della parte alta del tabellone. Nadia proverà a ribaltare i pronostici per accedere a quella che sarebbe la sua prima finale nel circuito dopo tre semifinali perse. (Andrea Mastronuzzi)