Roland Garros, Trevisan: "Sorridere aiuta. Ora il tennis mi fa stare bene" [VIDEO]

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Roland Garros, Trevisan: “Sorridere aiuta. Ora il tennis mi fa stare bene” [VIDEO]

Martina Trevisan felice dopo il bis ai quarti di finale. La consapevolezza due anni dopo, ripercorrendo il percorso dal rientro alle gare dal 2015 ad oggi

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Stanca ma felicissima, Martina Trevisan racconta ai giornalisti le sue emozioni dopo la vittoria contro Sasnovich che le ha schiuso per la seconda volta le porte dei quarti di finale a Parigi. La differenza con l’exploit del 2020 sta soprattutto nella maggiore consapevolezza acquisita passando per un 2021 complicato. Dopo la pausa dal tennis agonistico, nel 2015 Martina è tornata a giocare avviando un percorso che l’ha vista ritrovare per prima cosa il piacere ed il divertimento di stare in campo e poi piano piano i risultati. Fino ad arrivare a ridosso delle prime trenta del mondo.

Sei di nuovo ai quarti di finale due anni dopo, raccontaci le tue emozioni

MARTINA TREVISAN: Sono molto stanca, ma sono così felice,  quindi questo è l’importante.  Oggi è stata una partita molto dura e difficile, perché lei sta giocando molto bene, e ha un rovescio incredibile. Ma, voglio dire, sono ai quarti di finale, quindi sono così felice. L’anno scorso non è stato molto facile per me.  Ma ho raccolto molte esperienze, sia positive che negative, e dall’inizio di quest’anno che stavo sognando questo momento, perché in me stessa, nella mia mente pensavo “ Si, Martina, puoi farlo di nuovo”.

Eri nervosa abbastanza oggi, parlavi molto con te stessa. Non temi che far vedere al tuo avversaria le tue emozioni possa avvantaggiarla?

MARTINA TREVISAN: Oggi  ero molto nervosa perché sentivo che il corpo non mi stava aiutando, fisicamente ero un po’ più stanca però ho visto che anche lei dall’altra parte aveva le sue debolezze, le sue difficoltà.

Qual è stato il momento più difficile? Le occasioni perse, i set point sprecati, un paio li hai proprio “mangiati”?

MARTINA TREVISAN: Beh sai “mangiati”… da fuori è più facile dirlo, quando sei in campo è più difficile, ho accettato le difficoltà che ho incontrato ma ho visto che anche lei aveva difficoltà e infatti ha fatto errori gratuiti.

In questa ora cosa hai pensato? Hai pensato alla prossima partita, hai pensato a goderti il momento?

MARTINA TREVISAN: Ho pensato a godermi il momento, sono un po’ stanca ma chiaramente felicissima.

Ci sono stati alti e bassi da parte di entrambe, Contro Fernandez dove pensi di dover migliorare per andare ancora avanti?

MARTINA TREVISAN: Sarà una partita difficile, siamo ai quarti di finale. E’ una giocatrice che gioca molto di anticipo, in spinta, è mancina come me, dovrò prepararla bene e devo riposarmi bene domani per essere pronta.

Con la vittoria di oggi sei virtualmente numero 31 del mondo, questo significa chde potresi essere testa di serie a Wimbledon. Da quando sei tornata a giocare nel 2015, quando hai capito che questo poteva essere il tuo livello?

MARTINA TREVISAN: Inizialmente la mia era solo una prova per vedere se avevo ancora la capacità di stare ad un livello, non dico come questo, ma almeno per iniziare di nuovo la carriera, ma soprattutto se era una cosa che mi divertiva, che mi faceva stare bene, che era proprio il motivo per cui avevo smesso. Avendo appreso che mi divertiva e che stavo bene e il primo anno avevo già vinto i primi tornei da $ 10.000, put giocando poco, da lì ho cominciato a credere che potessi tornare ad un livello anche più altro di quello che avevo quando avevo smesso. Arrivare qui è stato un percorso, un lavoro quotidiano che faccio con il mio team, giorno dopo giorno, ho alzato il livello.

Hai sempre ragionato così lucidamente nella tua carriera e nella tua vita o c’è stato un momento di svolta?

MARTINA TREVISAN: Credo che il ragionare così sia un sintomo di crescita. L’anno scorso ero molto più negativa, anche il momento del mio quarto di finale del 2020 l’ho vissuto male, con l’ansia di dover confermare i punti, avevo paura di quello che sarebbe successo dopo, non avevo la fiducia e la consapevolezza che ho oggi. Adesso so che quello che ho fatto e che sto facendo non me lo toglie nessuno e l’ho fatto io.

Cos’ha di speciale Parigi per te?

MARTINA TREVISAN: Su questi campi mi trovo molto bene, perché sono campi in terra rossa ma veloci, la palla rimbalza alto e esalta le mie caratteristiche di gioco, quindi ho un feeling buono con i campi e con l’atmosfera.

Oggi rispetto alle partite precedenti hai giocato meno a rete e anche il drop. E’ stata  una scelta tattica o solo perché eri più tesa?

MARTINA TREVISAN: Ero meno brillante fisicamente, di solito vado avanti quando rubo il tempo all’avversaria. Oggi ho fatto un po’ più fatica, ma le volte che l’ho fatto ho fatto il punto, quindi va bene così.

Qual è la differenza nella tua gioia tra il 2020 ed oggi?

MARTINA TREVISAN: La differenza è nell’esperienza e nella consapevolezza che è la conseguenza di tutto ciò.

Come ti trovi di solito con le giocatrici mancine? Dovrai fare qualcosa di diverso? Wilander diceva che per te sarebbe stato meglio giocare con Anisimova rispetto a Fernandez cha ha un gioco più vario, che ne pensi?

MARTINA TREVISAN: Essendo mancina è chiaro che ho abituata a degli schemi che contro le mancine dovrò adattare. Contro chi gioco gioco è uguale. Fernandez gioca bene, spinge, anticipa, si muove bene, veloce, devo essere in forma fisicamente

In questo tennis un po’ omologato in cui si ride poco, arrivi tu e ci spari questo sorriso sul match point, ti senti un po’ diversa dalle altre? Cosa significa quel tuo sorriso?

MARTINA TREVISAN: In quel momento lì ero presa da mille emozioni, tensione, paura nervosismo, però riesco a essere lucida e a pensare che sono in uno dei campi più belli del mondo, che mi sto giocando i quarti di finale e dentro di me dico: “Che cosa ci può essere di brutto? Al massimo perdo il punto e ci sarà quello dopo”. Il sorriso mi aiuta a rilassarmi e a godermi il momento.

Ci sono stati tanti risultati sorprendenti nel tabellone femminile e poi a Parigi spesso ci sono stati vincitori che prima non avevano vinto nessuno slam. Queste cose ti ispirano e ti fanno sognare di poter arrivare in finale?

MARTINA TREVISAN: Ma no, i tornei sono così ci sono momenti in cui c’è una giocatrice che domina e altri in cui ci sono sorprese. Io sono focalizzata su di me, sul lavoro e su migliorare. Poi è ovvio, vincere aiuta a vincere, più si va avanti meglio è.

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