US Open, Raducanu dalla vittoria al ko al primo turno: "Ma resto fiduciosa, per me questo è un nuovo inizio"

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US Open, Raducanu dalla vittoria al ko al primo turno: “Ma resto fiduciosa, per me questo è un nuovo inizio”

La campionessa in carica esce al primo turno contro la Cornet ma resta positiva: “Sento che ho ritrovato la fiducia che avevo perso”.

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Emma Raducanu - US Open 2022 (twitter @usopen)
Emma Raducanu - US Open 2022 (twitter @usopen)
 

Nel 2021 ha scritto una pagina di storia, nel 2022 è già fuori al primo turno. Emma Raducanu, la campionessa in carica, è già fuori dallo US Open dopo la sconfitta rimediata per mano di Alizé Cornet, che porterà con sè un crollo importante in classifica. Inevitabile si accenda ora il dibattito sul come interpretare il trionfo dell’anno scorso: visti i risultati raccolti da allora, chi pensa siano state semplicemente le due settimane della vita per la giovane inglese ha argomenti a suo favore. Ma Raducanu ha il tempo dalla sua parte e nella conferenza stampa post partita esterna la sua voglia di ripartire. Ecco le sue parole.

D: Che sensazioni hai dopo questa sconfitta?

Raducanu: “Penso che sia stata una partita molto dura contro un’avversaria che ha molta esperienza sul campo. Certo, sono molto dispiaciuta di aver perso al primo turno. Però devo dare merito ad Alize, ha giocato molto bene”.


D: Quando hai chiesto il medical timeout immagino fosse per le vesciche. Credi che abbiano influenzato molto la tua prestazione? Come pensi di risolvere questo problema legato alle vesciche?
Raducanu: “Sì, durante queste settimane negli Stati Uniti ho avuto diverse vesciche. Credo siano legate alla forte umidità che c’è stata in questi giorni. Purtroppo, non è una cosa che posso controllare, quando mi vengono cerco di fare in modo che non mi diano troppo fastidio mentre gioco. Ma ovviamente ci devo convivere e non posso fare molto per evitarle”.

D: C’è stato anche parecchio vento. Ti ha dato fastidio? Come hai cercato di affrontare questo problema?
Raducanu: “Sì, c’era parecchio vento e soprattutto quando mi lanciavo la palla sul servizio lo soffrivo. Il vento soffiava continuamente e spostava la palla avanti e poi indietro. Era difficile. Però il vento non c’era solo per me ma anche per la mia avversaria. E lei è stata semplicemente più brava di me a gestirlo”.


D: Questo torneo è finito molto in fretta per te. È una sensazione molto dura da digerire? Come ci si sente a non essere più la campionessa del torneo che hai vinto un anno prima?
Raducanu: “Questo non è solo il torneo che ho vinto un anno prima, credo sia il mio torneo preferito in assoluto. Ed è molto triste aver già perso, davvero molto sconfortante. Però allo stesso tempo mi fa capire chiaramente qual è la mia situazione. Scenderò molto di classifica e dovrò risalire con tutte le mie forze. Lo prendo come un nuovo inizio. Nelle ultime sei settimane ho lavorato duramente e sono felice dei progressi che ho fatto. Ora devo rimboccarmi le maniche e vedremo cosa succederà”.

D: Parlando appunto delle settimane passate, hai detto di voler trovare la libertà di fare il tuo gioco. Credi di essere riuscita a giocare liberamente?
Raducanu: “Viste le condizioni in cui giocavamo è stato molto difficile giocare liberamente, proprio per il vento. Cercare di fare il gioco che volevo che con le palline che si muovevano da tutte le parti non è stato facile. In più la difesa di Alize era ottima. Riusciva a rimandarmi sempre le palle indietro, è stata molto brava lei. Sono comunque contenta delle settimane passate e di come ho giocato prima di questa partita. Contro Alize non sono riuscita a fare i colpi che volevo ma resto positiva ugualmente”.

D: Questo come hai detto è come se fosse un nuovo inizio per te. Quali saranno i fattori determinanti da un punto di vista tecnico, mentale e fisico per riuscire ad essere di nuovo tu la campionessa di un torneo?
Raducanu: “Sicuramente la continuità sarà la chiave di questa risalita. Tra Roma e Wimbledon avevo giocato solo 14 giorni in due mesi e mezzo. Una pazzia. Adesso invece come ho detto sono sei settimane che gioco di nuovo tutti i giorni e mi sento bene. Mi sento di nuovo fiduciosa del mio potenziale. Quindi continuare a puntare su questa costanza di allenamento e partite sarà fondamentale”.

D: Come gestisci di solito queste sconfitte? Domani starai già meglio o restano nelle tua mente per tanto tempo?
Raducanu: “Dipende dalle partite. Certe sconfitte vanno via in fretta, altre restano per più tempo. Per me in passato è stato molto duro all’inizio perdere perché non ero abituata. Adesso è diverso, gestisco meglio le sconfitte e cerco di trarne delle lezioni. Questa sconfitta sicuramente continuerà a fare male ancora un po’, perché come ho detto, è il mio torneo preferito”.

D: Credi che anche il fatto di non essere più tu la campionessa degli Us Open ti aiuterà a sentirti più libera di ricominciare? Dentro e fuori dal campo?
Raducanu: “Sì credo che mi sentirò più libera e con meno pressione addosso. In fondo non è male a 19 anni essere nei primi 100. Se me l’avessero detto un anno fa, l’avrei presa molto bene. Ma fuori dal campo sinceramente, non credo che farà nessuna differenza nella mia vita”.

D: Dopo una sconfitta del genere cos’hai voglia di fare? Prenderti dei giorni di pausa o tornare subito ad allenarti?
Raducanu: “La prima cosa che penso dopo una sconfitta del genere è che voglio andare nel letto e dormire (ride). Però si è vero che ci sono altri tornei che potrei fare. Potrei farli per vedere fin dove arrivo entro la fine dell’anno. Non lo so, vedremo”.

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