Fit addio, nasce la Federazione italiana tennis e padel (Gazzetta) Baby Nardi è cresciuto. Sale in rampa di lancio (Strocchi)

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Fit addio, nasce la Federazione italiana tennis e padel (Gazzetta) Baby Nardi è cresciuto. Sale in rampa di lancio (Strocchi)

La rassegna stampa di giovedì 6 ottobre 2022

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Fit addio, nasce la Federazione italiana tennis e padel (Gazzetta)

L’annuncio del presidente Binaghi a margine del Firenze Open. Il cambio di nome sarà ufficiale dal 16 ottobre. Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, l’aveva anticipato qualche mese fa, durante la presentazione del Major romano del nuovo circuito Premier Padel: «Entro fine anno ci sarà un’assemblea per cambiare marchio e nome della federazione. Sarà inserito anche il padel». Non più una moda passeggera, ma una realtà sempre più in crescita. Lo dicono i numeri, l’interesse della gente, i 7000 spettatori durante la finale del Premier Padel giocata al Foro Italico a fine maggio. Da qui la svolta: dal 16 ottobre la Federtennis cambierà nome, trasformandosi in Federazione italiana tennis e padel. Ad annunciarlo è stato lo stesso Binaghi durante la presentazione dell’Unicredit Firenze Open, torneo Atp 250 al via lunedì. “Quello di Firenze sarà l’ultimo evento organizzato dalla Fit sotto questo nome”. Dopo un paio di tappe del World Padel Tour (i due Open di Santander e Minorca) e un altro torneo del Premier Padel, il Pl di Giza in Egitto dal 24 al 30 ottobre, toccherà al Mondiale, in programma dal 31 ottobre al 5 novembre. Inizialmente previsto a Doha, l’appuntamento è stato spostato a Dubai, negli Emirati Arabi. Alle qualificazioni si sono iscritti più di 40 Paesi – un record – e il presidente della Federazione Internazionale Padel Luigi Carraro si è detto fiero e soddisfatto per la crescita di questo sport. L’obiettivo è chiaro: portare il padel alle Olimpiadi, magari a Brisbane nel 2032. Intanto la “pala” è approdata per la prima volta ai giochi sudamericani in programma ora ad Asunción, e farà parte dei giochi olimpici europei di. Cracovia nel 2023. Menzione speciale per gli azzurri in vista dei mondiali. L’ItalPadel maschile sarà allenata da Miguel Sciorilli, mentre Marcella Ferrari guiderà le donne, arrivate terze nell’edizione 2021. Ormai il padel è una disciplina solida con ampi margini di crescita. Basta vedere i numeri: più di duemila strutture e poco meno di 5500 campi. Il bello è che nel 2018, l’anno zero per lo sviluppo di questo sport in Italia, i terreni da gioco erano circa 500, ora sono stati superati i mille comuni con campi da padel. Si gioca ovunque, e soprattutto ci si diverte.

Baby Nardi è cresciuto. Sale in rampa di lancio (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Coetaneo di Alcaraz, dopo i trionfi a livello Under 14 e il ritorno nella sua Pesaro, spaventa Tsitsipas in Kazakhstan e si avvicina alle Next Gen Finals di Milano 

Chissà se vedere il coetaneo Carlos alcaraz accomodarsi sul trono mondiale è stata la molla che gli ha dato una spinta in più. Fatto sta che Luca Nardi – nato il 6 agosto 2003, 3 mesi dopo il fenomeno spagnolo – dopo un 2021 tutt’altro che positivo, negli ultimi tempi pare proprio aver aumentato i giri del motore, con la ferma intenzione di ritagliarsi uno spazio che conta nel circuito, quello che tanti addetti ai lavori pronostica vano già nel 2017, dopo il successo nel Les Petits As di Tarbes in Francia, sorta di Mondiali under 14. Dopo il primo titolo Challenger a Forlì nella settimana che apriva l’anno, a 18 anni e 5 mesi (solo due italiani sono stati più precoci in questo circuito: Sinner 17 anni e 6 mesi, Pescosolido 17 anni e 10 mesi) terzo tennista classe 2003 fare centro in questa categoria di tornei dopo Alcaraz e il danese Rune, il talento di Pesaro ha concesso il bis vincendo a Lugano in aprile per poi calare il tris nei primi giorni di settembre a Maiorca nel Challenger organizzato nell’accademia di Rafa Nadal successo che gli è valso il best ranking al numero 142 (aveva iniziato la stagione da numero 364 ATP). In mezzo anche sconfitte che fanno crescere, come il primo turno agli Internazionali d’Italia col britannico Norrie allora numero 11, la rimonta subita nel turno decisivo di quali qualificazione al Roland Garros dallo spagnolo Zapata Miralles, o il match perso con l’altro iberico Carreno-Busta all’esordio nel main draw del 500 di Amburgo dove aveva superato le qualificazioni.,, tutte esperienze di cui parte solo in un percorso di maturazione che Luca, tornato nella sua città natale, dopo qualche anno a Tirrenia, sta vivendo accanto al 32enne allenatore è amico Francesco sani e ad uno staff di cui fanno parte l’altro con Gabriele Costantini, il preparatore atletico Matteo Baldini e il fisioterapista Frank Musarra. Già raggiunto l’obiettivo stagionale di entrare tra i primi 150, è il momento di alzare ulteriormente l’asticella. Come ha mostrato a Nur-Sultan guadagnandosi un posto in tabellone con l’affermazione in rimonta, annullando 2 matchpoint nel turno decisivo delle qualificazioni sul belga David Goffin, numero 66 ATP ma ex numero 7, poi martedì da lucky loser capace di sgambettare proprio Alcaraz. “Questo match mi ha dato consapevolezza mi fa capire a che livelli posso giocare” ha messo Nardi, in grado poi di superare la prova del nove col primo successo a livello ATP ai danni del russo Shevchenko. E al secondo turno di tenere testa per un’ora e tre quarti senza concedergli palle break e sfoggiando un campionario da applausi (comprese smorzate e volée) al greco Tsitsipas, n. 6 del ranking, costretto a fare ricorso a due tie-break per staccare il pass per i quarti e poi prodigo di complimenti il giovane italiano (salirà n.130, nuovo best personale). In piena corsa per qualificarsi alle Next Gen Finals, si è portato all’undicesimo posto nella Race, ma con Alcaraz qualificato per le Nitto ATP Finals e anche Sinner in lizza per Torino, può fare corsa su Francesco Passaro 9°, o lo svizzero Sticker 10°, appena 5 punti più avanti. Il sogno di illuminare Milano passa per i prossimi impegni a cominciare dal torneo di Firenze dove ha ottenuto una wild card.

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Sinner vede Torino. Muso vede Alcaraz (Strocchi)

La rassegna stampa di domenica 1 ottobre 2023

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Sinner vede Torino. Muso vede Alcaraz (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Ci metterà un po’ per togliersi di mente quei tre match-point consecutivi, però Matteo Arnaldi saprà far tesoro dell’esperienza al China Open nel suo percorso di crescita. Nell’Atp500 di Pechino si è interrotto al 2° turno il cammino del 22enne di Sanremo, partito dalle qualificazioni e arrivato vicinissimo al suo primo quarto di finale in questa categoria di tornei. Chissà se il cileno Nicolas Jarry ha ripensato alla sfida di Coppa Davis con l’Italia di un paio di settimane fa, quando proprio il ligure, al debutto in nazionale, aveva recuperato un set a Garin e poi lo stesso nipote di Jaime Fillol era stato rimontato da Sonego in versione gladiatore. Fatto sia che sui campi teatro delle Olimpiadi 2008 è stato il 27enne di Santiago, già giustiziere di Tsitsipas all’esordio, a rimanere incollato alla partita. Incamerato al tie-break il primo set (da 0-3, sventando il possibile 0-4) Arnaldi anche nel secondo ha recuperato un break di svantaggio e sul 6-5 si è issato 0-40 sul servizio del sudamericano, bravo e coraggioso a cancellare le tre palle-match con una prima vincente, una volée di rovescio (rimasto corto il pallonetto dell’azzurro) e un ace. Nel set decisivo ha fatto valere la fiducia che si porta dietro in un 2023 da applausi e la maggior abitudine a situazioni delicate a questo livello rispetto a Matteo che fino ad aprile non aveva vinto un match nel tour maggiore. Con l’inerzia tutta dalla sua Jarry ha finito per imporsi 6-7(4) 7-6(4) 6-3, in 2 ore e 58′. […] In una mattinata a tinte tricolori va a caccia di punti per le Finals Jannik Sinner che dopo l’affermazione sofferta sull’inglese Evans chiede strada al giapponese Yoshihito Nishioka. Grande attesa e curiosità per Lorenzo Musetti, che dopo aver eliminato il russo Khachanov sfida per la quarta volta in carriera Carlos Alcaraz, avanti 2-1 nei precedenti (tutti sul rosso). Alcaraz più motivato che mai, giacché ha annunciato proprio in Cina. «Voglio chiudere l’anno al n. 1». Tra i big Daniil Medvedev ha già raggiunto i quarti superando 7-6 (3) 6-3 l’australiano Alex de Minaur: troverà sulla sua strada il francese Ugo Humbert, che ha sgambettato Andrey Rublev per 5-7 6-3 7-6 (3). […]

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Arnaldi incanta, Sonego saluta (Giammò). Sinner, una muraglia col tifo di Sharapova (Strocchi)

La rassegna stampa di venerdì 29 settembre 2023

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Arnaldi incanta, Sonego saluta (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Una vittoria e una sconfitta. E’ questo il bilancio degli italiani impegnati nella prima giornata dell’Open di Pechino (Atp 500). Dopo essere approdato in tabellone dalle qualificazioni, Matteo Arnaldi ha vinto il suo match di primo turno contro l’altro qualificato J.J. Wolf (6-2, 6-2). L’azzurro, che aveva iniziato la sua stagione da n. 134 del mondo e che grazie a questo successo è già virtualmente il nuovo n. 42 del ranking – il più alto in carriera -, ha confermato i progressi messi in mostra negli ultimi mesi dominando il match dall’inizio alla fine. Non solo: velocità, colpi spettacolari, un gioco sempre più robusto e un servizio affidabile (ben 14 punti consecutivi messi a segno sulla sua battuta) hanno finito col surclassare l’americano fino al 4-0 del secondo parziale su cui di fatto si è concluso il match. Ora lo attende uno tra Stefanos Tsitsipas e Nicolas Jarry. Eliminato invece Lorenzo Sonego dal francese Ugo Humbert (7-5, 3-6, 6-0). Un match equilibrato, quello condotto dal piemontese, fotografia di una stagione in cui ancora stenta a trovare la giusta continuità di risultati. Dopo aver sciupato una palla break che lo avrebbe portato a servire per il primo set, Sonego ha perso il servizio consegnando il parziale al suo rivale. Ricevuto un massaggio al collo e ritrovata un minimo di affidabilità alla battuta, Sonny nel secondo set è riuscito a riportare il match in parità salvo poi rifinire preda delle sue incertezze al servizio e di un Humbert impeccabile. Il primo turno si chiuderà con Lorenzo Musetti opposto al russo Karen Khachanov, n.14 del mondo. Musetti segue gli incontri sullo stesso campo in cui dall’alba avrà iniziato Jannik Sinner, al suo rientro in campo dopo gli US Open e al debutto in Cina, opposto al britannico n. 33 del ranking Daniel Evans.

Sinner, una muraglia col tifo di Sharapova (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

 

Far fruttare al massimo la sua prima volta in Cina, per mettere intanto in cassaforte il biglietto per Torino, contando anche sul sostegno di una tifosa speciale come Maria Sharapova. Sono le aspettative di Jannik Sinner, al ritorno in campo dopo la campagna statunitense chiusa agli ottavi degli Us Open e la rinuncia alla Coppa Davis. All’alba italiana l’esordio nell’Atp 500 di Pechino con l’inglese Daniel Evans, nella giornata in cui Lorenzo Musetti sfida il russo Karen Khachanov e Carlos Alcaraz affronta il qualificato tedesco Yannick Hanfmann. «È un’esperienza nuova per me giocare qui e a Shanghai – dichiarato il 22enne di Sesto Pusteria -. La cultura in Cina è diversa, mi piacciono le persone, sono rispettose e cercano sempre di aiutare. Le Finals erano uno degli obiettivi a inizio stagione, sono in buona posizione anche se non sto guardando la classifica, ci sono altre priorità. Proveremo a sfruttare questo periodo per migliorare alcune cose in campo. Devo crescere anche fisicamente dove sento di avere tanto potenziale. È anche il motivo per cui ho giocato molti meno tornei rispetto al 2022, devo preparare il mio corpo per vincere i tornei più importanti». Proprio per tale atteggiamento la Volpe è il tennista preferito dalla russa ex n.1 del mondo, come confessato in una conversazione con il podcast di Rennae Stubbs: «L’ultimo coach della mia carriera, Riccardo Piatti, ha allenato Sinner per diversi anni, quindi ho potuto giocarci più volte. Faccio sempre il tifo per lui: mi piace l’approccio umile che ha verso questo sport». […]

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Djokovic e Sanz, che show sul green (Bertellino). Djokovic: “Sinner e Alcaraz il futuro” (Primavera)

La rassegna stampa di giovedì 28 settembre

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Djokovic e Sanz, che show sul green (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Non poteva iniziare in un modo migliore la Ryder Cup 2023, 44ª della storia e per la prima volta ospitata dall’Italia presso le splendide atmosfere del Marco Simone Golf e Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) […]. I personaggi sono stati divisi in due formazioni, una capitanata dallo scozzese Colin Montgomerie e l’altra dall’americano Corey Pavin, a loro volta al comando del Team Europe e del Team USA alla Ryder Cup del 2010 […]. Nella squadra di Montgomerie, il “Team Monty”, sono scesi in gioco Novak Djokovic, il tennista numero 1 al mondo e il più vincente della storia a livello Slam, Gareth Bale, indimenticata stella del calcio e protagonista tra le altre di 5 vittorie in UEFA Champions League con i colori del Real Madrid, Leonardo Fioravanti, surfista azzurro già qualificato per le Olimpiadi di Parigi 2024 e schierato anche a Tokyo 2020, lo youtuber con milioni di follower sui social Garrett Hilbert e il numero 1 mondiale degli atleti paralimpici, l’inglese Kipp Popert. Del “Team Pavi” hanno fatto invece parte il pilota della Ferrari Carlos Sainz, arrivato a Roma direttamente dal lontano Giappone dove domenica è sceso in pista a Suzuka, l’ex milanista e già Pallone d’Oro nel 2004 Andriy Shevchenko, Victor Cruz, ex giocatore di football americano, l’attrice hollywoodiana Kathryn Newton, 26 anni e arrivata al golf quando ne aveva solo otto, e l’altro giocatore paralimpico, Tommaso Perrino, numero 6 del ranking e CT della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della Federazione Italiana Golf.

Il primo colpo dal tee della buca 1, dopo due voluti e classici “tiri” a vuoto e un esordio con “racchetta”, lo ha scagliato Novak Djokovic che anche nell’occasione ha dimostrato la propensione alla vittoria: «È una grande occasione – ha detto il campione serbo – essere qui in questo fantastico contesto a fianco di tanti campioni di molti sport e dei “mostri” sacri della specialità […]. Dopo circa tre ore di agonismo e siparietti simpatici è stato proprio il Team Monty” ad imporsi per 7-4 e sollevare la Coppa, consegnata al capitano Montgomerie […]. Spettacolo di buon livello tecnico quello offerto dai protagonisti che hanno saputo ben interpretare il momento e lo spirito di questa particolare avventura sui green. La folla ha gradito, applaudito e fatto il tifo, proiettandosi già idealmente verso le prossime giornate di gara, da vivere per tutti gli appassionati, presenti e non, con il fiato sospeso.

 

Djokovic: “Sinner e Alcaraz il futuro” (Erika Primavera, Corriere dello Sport)

Un tuffo nell’erba alta per cercare una pallina scappata via, l’esultanza alla Cristiano Ronaldo al par della buca 16, la domanda al pubblico assiepato ad altezza tiro: «Ce l’avete l’assicurazione? Io no». Sul green come sottorete, giullare e istrione, campione e trionfatore ovunque e comunque […]. È il Novak Djokovic versione golfista, che all’inizio si porta la sua racchetta e prova a colpire così, tra gli applausi, prima di rinunciare e prendere il più appropriato legno dal tee. Un rovescio per uno swing, e via con la metamorfosi. “Che esperienza meravigliosa”, il commento entusiasta dopo oltre due ore di gioco. Ma se gli nomini Jannik Sinner, addio relax ed è già clima ATP Finals. “Ha la mentalità del campione, è sicuramente un avversario da battere”.

Il n.1 al mondo ha data il via allo spettacolo dell’All Star Match, il prologo della Ryder Cup che ha visto protagonisti due team composti da celebrità dello sport e dello showbiz: dalla supereroina degli Avengers, Kathryn Newton, a Gareth Bale e Andriy Shevchenko, fino al surfista azzimo Leonardo Fioravanti. Punteggio finale 7-4 perla squadra di Nole, che ha battuto il pilota della Ferrari, Carlos Sainz. Ad affiancarli, due stelle del golf paralimpico italiano e internazionale, Tommaso Penino e Kipp Popert […]. “Ovviamente mi sento più a mio agio con la racchetta, ma non penso di essere andato male. Ho tirato fuori dei bei colpi, sorprendenti anche per me”. Il feeling con il golf è innegahile, soprattutto perché è lo sport individuale che si avvicina di più al tennis e la Ryder Cup è come una Davis o una Laver Cup. Spero di avere di nuovo un invito per fare ancora parte di tutto questo” […].

Ma il futuro più prossimo sarà di nuovo qui in Italia per le ATP Finals di novembre. Suo il titolo da “maestro” conquistato lo scorso anno a Torino, dove potrebbe ritrovare Sinner. E per il numero uno azzurro piovono complimenti. “Jannik gioca molto bene. È uno dei tennisti più importanti in questo momento e con Alcaraz rappresenta il futuro. In più, è una persona molto buona, lavora tanto e ha la mentalità del campione: è giovane e ha una grande strada davanti a sé, sarà senz’altro uno degli avversari da battere”. Sul green come sottorete, Nole a perdere non ci sta. “Come andrà alle Finals? Le sensazioni sono buone”. Intanto un altro trofeo è finito in bacheca.

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