Berrettini, quanto è lunga la lista degli infortuni. In dubbio anche la Davis?

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Berrettini, quanto è lunga la lista degli infortuni. In dubbio anche la Davis?

Gli addominali, il mignolo, il Covid e ora il piede sinistro. In futuro sarà necessario studiare una programmazione più esile?

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Matteo Berrettini - Napoli 2022 (Riccardo Lolli – Tennis Napoli Cup)
 

Solo sfortuna o c’è dell’altro? Una risposta compiuta a questa domanda la possono dare solo i medici al seguito di Matteo Berrettini. Di sicuro sono stati davvero tanti e di varia natura i problemi che hanno avvolto il tennista azzurro in un 2022 davvero sfortunato. Un problema al piede sinistro – si tratta dalle prime frammentarie informazioni che circolano di un versamento, con eventuali fratture ossee che sarebbero escluse – lo costringerà a saltare almeno l’ATP 500 di Vienna: I medici mi hanno informato che non sono in grado di competere a Vienna, farò tutto il possibile per cercare di esserci a Parigi”. Matteo non ha fatto riferimento a questo nel suo annuncio, ma è chiaro che nella mente di tutti ci sono anche le Finals di Coppa Davis che si terranno a Malaga dal 22 al 27 novembre. C’è ancora un mese di tempo, e per ora Matteo compare regolarmente tra i convocati di Volandri, ma conta anche la preparazione precedente e questo intoppo non ci voleva.

Berrettini aveva toccato il cielo con un dito nel 2021 con la finale di Wimbledon raggiunta e un pass per le ATP Finals staccato con grande merito. Ma è stato proprio a Torino che è cominciata l’elenco dei recenti infortuni che gli hanno reso il 2022 un inferno. Il problema agli addominali che lo costrinse ad abbandonare le Finals e anche la Coppa Davis del 2021 si è rifatto vivo a febbraio di quest’anno, all’ATP 500 di Acapulco, dove Matteo è costretto a ritirarsi all’esordio contro Tommy Paul. Poi tocca al mignolo della mano destra che lo costringe al ritiro dal torneo di Miami. Il problema è ben più serio del previsto e via social, l’azzurro annuncia l’intervento chirurgico alla mano il 29 marzo scorso. Tempi di recupero? Molto, molto lunghi: il rientro in campo avviene solo nella stagione sull’erba.

Sui prati Matteo si presenta in condizioni straripanti e vince con grande merito Stoccarda e il Queen’s. Ma la sfortuna è dietro l’angolo per Berrettini, costretto a fermarsi per il Covid alla vigilia di Wimbledon, al quale si presentava come uno dei favoriti. La iella continua a tormentarlo e addio al terzo Slam della stagione. L’estate scivola via più serena dal punto di vista degli infortuni, arrivano due sconfitte al primo turno nei Masters 1000 americani ma anche i quarti di finale dello US Open. Dopo la partecipazione alla Laver Cup, Matteo va a Firenze per cercare l’ultimo assalto all’obiettivo ATP Finals. Ma perde contro Carballes Baena in una serata stregata e a Napoli riecco i malanni fisici, stavolta un problema al piede sinistro. Matteo porta a termine il torneo stringendo i denti: “In questa stagione ci sono stati momenti di sconforto, in cui mi sono domandato se sono fatto per fare sport. Però mi sono detto che devo reagire. Uno dei motivi per cui oggi ho giocato e ieri non ho mollato fino alla fine è perché proprio non voglio arrendermi a queste cose qui. Questi dettagli. Perché mi sento fortunatissimo di quello che faccio e della carriera che sto avendo. Non c’è assolutamente motivo per buttarsi giù, bisogna guardare avanti”, le dichiarazioni di Berrettini dopo Napoli. Poi il forfait di Vienna, che getta dubbi sul finale di stagione e lo costringe ad abbandonare le ultime possibilità di raggiungere le ATP Finals. Pur senza continuità per via degli infortuni, Matteo è oggi tredicesimo nella Race. Cosa sarebbe successo senza problemi fisici? Un interrogativo che forse potrebbe portare Matteo, per il futuro, a optare per una programmazione più esile e mirata in grado di risparmiare altri problemi a quel fisico tanto possente quanto fragile.

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