Tarpani (coach Passaro): "Quando Francesco è con l’acqua alla gola lascia andare il braccio. Dovrebbe farlo prima" [ESCLUSIVA]

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Tarpani (coach Passaro): “Quando Francesco è con l’acqua alla gola lascia andare il braccio. Dovrebbe farlo prima” [ESCLUSIVA]

Roberto Tarpani elogia il suo allievo e guarda avanti: “Francesco deve investire su sé stesso. I soldi non sono il nostro obiettivo”

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Francesco Passaro, Napoli 2022 - Credit: Riccardo Lolli - Tennis Napoli Cup
 

Dopo aver parlato con il coach di Arnaldi, Alessandro Petrone, il direttore Ubaldo Scanagatta ha intervistato anche Roberto Tarpani, allenatore di Francesco Passaro. L’attuale n.119 del mondo è stato protagonista di uno dei match più spettacolari di questa edizione delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, vincendo il derby proprio contro l’amico Arnaldi, e il rapporto di amicizia tra i due giovani tennisti è stato sottolineato dallo stesso Tarpani: “In questo mondo non è facile avere degli amici veri. I due ragazzi si sono sempre aiutati e continuano a farlo tuttora“.

Scanagatta: Siete soddisfatti di questa esperienza?
Tarpani: “Assolutamente sì, non capita tutti i giorni di partecipare a un evento del genere, un evento mondiale con i migliori giocatori under 21 del mondo. È stata una buona esperienza anche per prendere diversi spunti per poter continuare a fare degli allenamenti mirati a migliorarci sempre di più”.

Scanagatta: Tutti hanno apprezzato molto la sportività e l’amicizia che c’è tra Arnaldi e Passaro. Vorrei sapere se anche tra voi allenatori c’è un’amicizia che vi permette di collaborare, e se così fosse, in che modo uno può aiutare l’altro?
Tarpani: “Matteo e Francesco si conoscono da diverso tempo e l’amicizia è principalmente tra loro due che si trovano molto bene insieme. In questo mondo non è facile avere degli amici veri. I due ragazzi si sono sempre aiutati e continuano a farlo tuttora. Noi allenatori quando andiamo ai tornei ci frequentiamo e ci scambiamo opinioni o attenzioni sui vari avversari dei ragazzi. Quindi cerchiamo anche noi di coltivare il rapporto, di mantenere un’amicizia e di aiutarci in modo tale che le trasferte che verranno siano anche alleviate da questa amicizia tra i team”.

Scanagatta: Che cos’ha Francesco da imparare da Arnaldi?
Tarpani: “Credo che Matteo sia un ragazzo molto ordinato in campo. L’ordine tattico è molto importante e può fare la differenza per vincere una partita; quindi, vorrei che Francesco imparasse ancora meglio questo aspetto. Matteo è un ragazzo che capisce bene le situazioni in campo e riesce così a mettere in difficoltà l’avversario. Speriamo che sia di auspicio per Francesco in futuro”.

Scanagatta: Francesco si può dire che sia più vincente, nel senso che quando si trova in difficoltà tira fuori il meglio e lascia andare di più il braccio?
Tarpani:Probabilmente quando Francesco si trova con l’acqua alla gola lascia andare un po’ più il braccio. Cosa che secondo me dovrebbe fare senza arrivare sempre con l’acqua alla gola. Bisogna trovare il giusto compromesso perché il braccio sia libero anche in situazioni meno complicate, lui ha le capacità per partire bene fin da subito senza aspettare che la situazione si complichi”.

Scanagatta: Qui fino a una settimana fa non ci si aspettava tutti questi risultati, cambia un pochino la vita anche per il coach?
Tarpani: “Loro devono pensare a migliorarsi, il circolo non mi fa pesare la mia assenza per seguirlo e per me è molto importante. Francesco deve investire su sé stesso con questi risultati, per riuscire a portarsi dietro tutto il team di cui ha bisogno. Si è guadagnato i risultati che sono arrivati quindi è giusto che ora lui li investa, ma dal mio punto di vista non deve essere l’obiettivo principale. I soldi non sono il nostro obiettivo. L’obiettivo deve essere continuare a togliersi grandi soddisfazioni come queste perché ha solo vent’anni e si possono ancora fare grandi cose”.

Scanagatta: Oggi (giovedì 10 novembre) era un po’ stanco, sia fisicamente che psicologicamente, com’è giusto che sia. Lo erano tutti e due. La condizione fisica ti può preoccupare, tipo quando gli sono venuti i crampi? A che punto siete per preparare un grande slam?
Tarpani:I crampi di ieri (mercoledì 9) sono dovuti alla tensione e anche alla disidratazione. Non si è mai pronti per giocare 3 set su 5. È la prima volta che fa un format del genere come in questo torneo quindi non sapeva bene neanche quando fosse più giusto idratarsi. È normale che il fisico sia dettato molto dalle energie mentali e ieri lui era stanco mentalmente, per cui credo sia normale che siano venuti i crampi, la stanchezza ti porta frustrazione soprattutto fisica”.

Scanagatta: E ora che dovrà tornare a giocare la Serie A, dopo questo grande torneo, come sarà? Lui è contento?
Tarpani: “Lui è molto contento di andare a giocare la Serie A per il circolo. Ieri (mercoledì 9) è stato veramente un film per lui, c’era anche la nostra scuola tennis a Milano. I nostri bambini che sono andati a vederli erano estasiati, lui era molto contento di poterli ispirare. I bambini devono crescere con questi valori. Sai, questo in più è uno sport singolo che ti isola in qualche modo durante l’anno, e quindi fare questi campionati a squadre fa solo piacere, stare insieme e fare squadra ogni tanto ci vuole anche per loro”.

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