Nella prima giornata della United Cup tutti gli incontri, a parte quello dell’Italia, si sono conclusi sul 2-0. Non fa eccezione il tie che vede impegnata la Svizzera, avanti sul Kazakistan grazie alle vittorie di Belinda Bencic su Yulia Putinseva e di Marc-Andrea Huesler su Timofey Skatov. La campionessa olimpica in carica è intervenuta in conferenza stampa dopo la sua convincente vittoria, arrivata con il punteggio di 7-6(0) 6-3, e ha parlato di diversi argomenti. In particolare, si è concentrata su ciò che sta cercando di migliorare con il suo nuovo allenatore Dmitry Tursunov e su come sia avere un pluri campione Slam come Stan Wawrinka seduto sulla sua stessa panchina.

D: Ci sono stati degli alti e bassi nel corso del match, che è stato molto combattuto, ma sei riuscita a gestirli bene. Ciò può essere frutto della nuova collaborazione con Dmitry Tursunov?

Belinda Bencic: “Sì, stiamo lavorando su quello. Anche se ogni tanto ho bisogno di sfogarmi, cerco di non lasciarmi andare troppo e anche lui spinge in quella direzione. Sto davvero cercando di rimanere quanto più concentrata possibile in alcuni momenti chiave e non essere autodistruttiva. Ogni tanto devo ancora ripetere a me stessa di restare calma, ma penso diventerà un’abitudine. Yulia (Putinseva, ndr) stava giocando molto bene, colpiva forse anche più forte del solito, quindi ho dovuto essere paziente fino a quando non è calata un po’.

La chiave in questi casi è chiaramente l’equilibrio. Io sono una giocatrice che quando si arrabbia diventa più coraggiosa e aggressiva, comincio a giocare meglio. Tutto, però, sta nel trovare la giusta via di mezzo”.

D: In campo sembravi proprio a tuo agio, anche e soprattutto nei cambi di campo con Stan, sembrava che ti divertissi molto. Ti ha dato qualche consiglio tattico o era solo supporto e incoraggiamento?

Belinda Bencic: “Direi entrambi. Avere sia Dmitry che Stan vicino a me è ovviamente fantastico. Tursunov è stato un grandissimo giocatore e Wawrinka ha vinto tre Slam: con loro due in panchina nulla può andare storto! Poi non posso neanche dire loro frasi del tipo ‘so ciò che sto facendo, non dirmi nulla’: non andrà sicuramente così (sorride, ndr)“.

D: Sei già riuscita in precedenza, penso ad esempio alle Olimpiadi o alla Billie Jean King Cup, a gestire al meglio certi momenti importanti. Pensi di essere pronta a trasferirli anche nei tornei individuali più importanti come i Grand Slam?

Belinda Bencic: “Sono assolutamente pronta. Quando perdi alcuni incontri duri sono tutti molto veloci a criticarti e a dire quanto sei debole mentalmente, però io non credo che nessun giocatore o giocatrice che è in top100 possa essere debole a livello mentale. Se lo fosse davvero non sarebbe lì dov’è, c’è tutto un percorso dietro per arrivare così in alto nel ranking che puoi intraprendere solo se hai una grande forza mentale. Poi è normale che possa esserci il giorno in cui non si è al massimo e in cui tutti possono perdere”.

D: Hai parlato in campo del grande supporto che hai ricevuto dal pubblico. Ovviamente non ci sono quasi australiani, loro sono tutti a Sydney. Quello di Brisbane ti sembra un pubblico diverso?

Belinda Bencic: “Credo che questa sera ci sia stato un grande pubblico, di certo erano coinvolti nella partita e mi è sembrato quasi come se la mia panchina stesse incitando la gente perché facessero ancora di più il tifo per noi. È stato molto bello. È chiaro che quando giocherà l’Australia tutto il tifo sarà a loro favore. Noi speriamo di arrivare a Sydney per toccare con mano quell’atmosfera, ma sinceramente sono molto soddisfatta di questo pubblico!”.