Avevamo lasciato Lorenzo Musetti in Australia, alle prese con un redivivo Lloyd Harris che gli infliggeva, al tiebreak del quinto set, una sconfitta al primo turno difficile da digerire. Un inizio di stagione poco convincente dopo le vittorie in United Cup che l’avevano portato al suo best ranking, quello di numero diciotto del mondo. Il carrarino è sceso, questa settimana, di due posizioni, fino al numero venti, dopo aver perso i punti dei quarti di Rotterdam 2022. Ma il profumo della terra rossa sudamericana fa ben sperare.
Febbraio è, più di tutti nel tour mondiale, il mese della “diaspora tennistica”. Si gioca contemporaneamente in quattro continenti diversi: l’Europa (Montpellier, Rotterdam, Marsiglia); l’America del Nord (Dallas, Delray Beach); quella del Sud (Cordoba, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Santiago); infine l’Asia, con Doha e Dubai.
L’anno scorso Lorenzo scelse la via europea per migliorare il suo tennis su superfici veloci, disputando il 500 di Rotterdam nel quale raggiunse un buon quarto di finale (si arrese a Lehecka, al primo exploit della carriera). Per questo 2023 ha deciso invece di allontanarsi dalla sua terra nativa per avvicinarsi a quella del cuore: la terra rossa, prima di Buenos Aires, poi di Rio de Janeiro, infine di Santiago. Ci sono 1000 punti in palio, un bottino non da poco, in tabelloni di cui sarà testa di serie. Le premesse per buoni risultati ci sono tutte: sullo sfondo l’obiettivo di incamerare punti preziosi con la possibilità teorica di migliorare il best ranking di numero 18 del mondo. A febbraio Lorenzo non ha cambiali importanti in scadenza e può approfittarne per mettere in cascina punti che saranno utili più avanti.
IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI BUENOS AIRES
Di certo a Buenos Aires e Rio De Janeiro, Musetti non troverà la strada spianata, con il principale avversario che si chiama Carlos Alcaraz. I due si sono affrontati già una volta, era la finale del 500 di Amburgo: per ora, il successo più importante della carriera di Lorenzo. Quel 6-4 6-7 6-4 testimoniò che Musetti, sulla terra, non fosse inferiore a (quasi) nessuno, neanche a colui che poche settimane dopo si sarebbe laureato numero uno del mondo. È ancora così? Vedremo se in Sudamerica ci sarà un altro scontro tra i due.
I presupposti, fin da subito, ci sono: Musetti è testa di serie numero tre in terra argentina (dove esordirà contro uno tra Monteiro e Cachin), ad oggi lo sarebbe anche in Brasile: davanti a lui solo Cameron Norrie (che però non ha la terra rossa come superficie prediletta) e lo stesso Alcaraz. Il campo partecipanti conta anche degli argentini Cerundolo, Schwartzman e Baez. Quest’ultimo ha appena vinto a Cordoba, ma sembra un passo indietro ai primi tre. Più sotto non dimentichiamo le incognite Dominic Thiem e Fabio Fognini. Invece a Santiago, a fine mese, Alcaraz non è iscritto e Musetti dovrebbe essere la prima testa di serie dell’ATP 250 che si gioca in Cile, l’ultimo torneo dello swing sudamericano che solitamente ha un’entry list di livello non esageratamente alto. Insomma, Musetti sceglie la terra per provare a irrobustire il ranking, a incamerare altri trofei e a fare il pieno di fiducia per i mesi successivi.