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E’ un Musetti ritrovato quello visto fin qua a Montecarlo. Un doppio 6-0 ai danni di Luca Nardi per ritrovare il suo tennis e un po’ di serenità. Quel tanto che basta per prepararsi al meglio per affrontare il suo prossimo avversario, Novak Djokovic. “Contro Luca ha fatto la differenza il fatto che sia stato più cattivo in campo – ha detto Musetti in conferenza stampa –. Sin da subito gli ho messo i piedi in testa tenendolo sott’acqua. Lui non è mai riuscito a fare il suo gioco e io sono stato solido fin dall’inizio, mi sentivo bene fisicamente. Non era un campo facile, perché è abbastanza piccolo per le mie condizioni ideali, ma ho saputo gestire queste problematiche al meglio. Sono felice e contento della prestazione di oggi“. Anche l’atmosfera ha aiutato Musetti: “Oggi qua a Montecarlo ho sentito l’energia del pubblico. Mi sono sentito a casa ed è stato bello tornare a casa a pranzo con la mia ragazza a rilassarmi. Forse queste cose mi aiutano a trovare il giusto equilibrio dentro il campo. Spero domani di sentirmi bene come oggi, specie mentalmente, dato che sarà uno dei match più duri di tutto il tabellone. Spero di essere pronto per domani“.
Già, domani, quando sfiderà Novak Djokovic in quello che sarà il loro quarto incontro dopo i tre precedenti tutti serbi: “Sicuramente in questo momento di sfiducia credo sia un premio giocare contro Djokovic in un palcoscenico come questo. Io la prendo come un premio che ho meritato perché ho vinto due match giocando bene e facendo vedere sicuramente il mio tennis che era quello che non sentivo nell’ultimo periodo . Sono contento e orgoglioso di questo. Certo non devo accontentarmi di questo premio devo entrare in campo con la mentalità di battere il n.1 al mondo. Ho già giocato un po’ di volte contro Nole e mi sono servite per capire molte cose sula vita oltre che sul tennis. Domani voglio entrare per batterlo oltre che per fare una bella figura.
Il direttore Scanagatta chiede a Musetti se abbia mai ripensato a quella famosa partita di Parigi (6-7 6-7 6-1 6-0 4-0 e ritiro al Roland Garros 2021, ndr). E se quella partita potrà aiutarlo ad interpretare quella di domani o meno. “Nole rimane sempre Nole. E’ ovvio che il passaggio dal veloce alla terra per un come lui che predilige le superfici rapide non sia immediato. Gli ci vorrà del tempo per trovare la sua forma al 100%. Ma lui è il n.1 al mondo ed è sempre il favorito da batter in ogni torneo. Quando sento il nome di Nole mi vengono in mente entrambi i match giocati a Parigi, sia la lezione che ho avuto a fine anno scorso (a Bercy) sia quella nello Slam che è uno dei match più iconici della mia carriera. Domani sarà un’altra storia. Cercherò di portare in campo la stessa aggressività che avevo usato nella partita a Parigi, la stessa variazione di gioco che mi era servita per vincere i primi due set”.
Quale sarà dunque la chiave per scardinare l’impenetrabile difesa del serbo? “Secondo me la differenza la farà il mio atteggiamento. Con lui ci devi credere. Se normalmente ci credi 100 volte, con lui devi crederci 1000 volte di poterlo battere. Parlo per esperienza perché al Roland Garros mi sono accorto che quando è andato in bagno a fine secondo set mi è scesa un po’ d’adrenalina, mi ha fatto perdere lucidità e mi è venuta la paura di vincere”.