ATP Madrid: Alcaraz distratto, ma se la cava con Dimitrov

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ATP Madrid: Alcaraz distratto, ma se la cava con Dimitrov

Nel terzo turno del Mutua Madrid Open vittoria in due set per Alcaraz, che si complica un po’ la vita nel secondo set prima di chiudere la pratica Grigor Dimitrov. Ora la sfida con Zverev, replica della finale 2022

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Il tabellone completo del torneo di Madrid

Dal nostro inviato a Madrid

[1] C. Alcaraz b. [26] G. Dimitrov 6-2 7-5

Dopo le fatiche del match di esordio contro Ruusuvuori, Alcaraz non crea ulteriori preoccupazioni ai tanti tifosi che hanno riempito gli spalti del “Manolo Santana” nel primo match della sessione serale odierna, imponendosi in due set sul bulgaro Dimitrov. Lo spagnolo ha fatto da subito corsa di testa, brekkando l’avversario nel primo gioco, e sembrava poter tenere sotto controllo il match a suo piacimento, concedendo qualcosa anche allo spettacolo. Un calo di tensione nel sesto gioco del secondo set, portava invece l’ex n. 3 del mondo avanti di un break, ma il beniamino di casa rimetteva subito le cose a posto e poco dopo – nell’undicesimo gioco – dava lo strappo decisivo per chiudere la pratica nel game successivo. Ora il n. 1 del tabellone affronterà Sascha Zverev, che dopo aver sudato le proverbiali sette camicie per avere la meglio su un giocatore sempre ostico sul rosso come Caraballes Baena (che nel secondo set è arrivato ad un punto dal servire per il match, prima di crollare nel terzo), oggi invece si è sbarazzato facilmente (6-1 6-0) del francese Grenier, proveniente dalle qualificazioni. I due si sono affrontati in finale qui lo scorso anno e vinse nettamente Alcaraz, ma Zverev si è preso la rivincita – e che rivincita – nei quarti a Parigi poche settimane dopo.

LA PRESENTAZIONE – I due giocatori arrivano al match in condizioni molto diverse. Finora per il 31enne di Haskovo una prima parte di annata senza particolari squilli (unico risultato degno di nota la semifinale raggiunta a Rotterdam contro Medvedev). La stagione sul rosso lo ha visto eliminato al secondo turno sia a Montecarlo, sconfitto da Sinner, che a Barcellona, dove invece si era ritirato prima di scendere in campo contro De Minaur. Una trasferta da dimenticare quella in Catalogna per Grisha, che ricordiamo che nei giorni prima del suo esordio nel torneo era stato vittima di un furto: era stato infatti derubato del suo prezioso Rolex, dal valore di circa 70.000 euro.  Un furto ben pianificato: l’atleta si stava spostando in auto, quando una moto si è avvicinata dopo averlo seguito e in prossimità di un semaforo i ladri hanno chiuso lo specchietto della vettura del tennista, che d’istinto lo ha rimesso al suo posto. In quell’istante Dimitrov si è visto sfilare al volo l’orologio, con i malviventi che sono fuggiti immediatamente, facendo perdere le proprie tracce.

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Della stagione di Alcaraz si sa praticamente tutto, ma proviamo comunque a mettere giù un ulteriore dato: con quella su Ruusuvuori, quest’anno conta 14 vittorie su 15 match (93,3%) sulla terra – e comunque 24 su 26 in totale, ça va sans dire -. E sono 40 su 45 (88,9%) se si conteggia anche tutta la scorsa stagione, da quando cioè è un top player a tutti gli effetti. Numeri “nadaliani”, che non fanno che confermare il fatto che, con i due mostri sacri Rafa e Nole ai box per acciacchi vari, il favorito numero uno per lo Slam parigino sul mattone tritato non possa che essere il 19enne niño de oro murciano.

LA CRONACADopo lo spavento contro Ruusuvuori, Alcaraz non vuole ripetere l’esperienza e partiva aggredendo da par suo Dimitrov. Dopo 10 minuti era già 2-0 Spagna con due palle per il doppio break. Qui per un attimo si placava la furia murciana, cosa che consentiva al bulgaro di recuperare e accorciare. Sempre bello da vedere il gioco del Maestro dei Maestri 2017, ma troppo leggero per contrastare la debordante aggressività del n. 2 del mondo. Lo spagnolo procedeva con il cruise control attivato nei suoi game di servizio, perciò alla fine il pubblico del praticamente colmo “Manolo Santana“ finiva per divertirsi di più quando serviva Dimitrov, che cercava di uscire dalla pressione avversaria tirando fuori dal ricco cilindro del suo talento qualche magia. Mentre Alcaraz si permetteva di consumare qualche energia in più – che tanto sembra averne in eccesso, beata gioventù –  e si esaltava in difesa ed in contrattacco con qualche recupero dei suoi (tipo un ricamo su un recupero dopo una palla corta del bulgaro nel quinto gioco). Ma quando Charlie – come lo chiamano più o meno tutti qui – schiacciava un po’ di più sull’acceleratore non c’era partita: arrivava il secondo break e subito dopo il 6-2 per il n. 1 del seeding.

Il secondo parziale pareva destinato a continuare sulla stessa linea: Alcaraz inizialmente gestiva in tranquillità i suoi turni di servizio e sembrava voler concedere qualcosa allo spettacolo per esaltare i suoi connazionali sugli spalti – che non aspettavano altro – in risposta. Come una serie di recuperi da Beep Beep in uno scambio nel quinto game, con errore finale di un Grisha probabilmente esasperato dal fatto di vedere la pallina tornare sempre indietro. Ma si percepiva che l’attenzione del fenomeno spagnolo era un po’ scesa. Dimitrov non sarà più il top ten degli anni d’oro, ma è pur sempre il n. 32 del mondo e a tennis sa giocare eccome: ecco così d’improvviso il break a favore del bulgaro, che era bravo a sfruttare un paio di amnesie avversarie nel sesto gioco. Alcaraz come una furia si riprendeva il break a zero, però la partita adesso era cambiata e c’era un po’ più di equilibrio, anche nei game di battuta di Alcaraz. Una chiave era sicuramente il servizio, con lo spagnolo che otteneva meno punti sia dalla prima che dalla seconda (nel primo set aveva conquistato addirittura il 100% dei punti quando era ricorso al secondo servizio). Ma era un equilibrio effimero, in realtà: di nuovo il murciano dava un po’ di gas e arrivava un altro break. E subito dopo il 7-5 finale – non prima di un ultimo regalo ai suoi tifosi: un tweener frontale a rete – che lo qualificava per agli ottavi. Dove, come detto, troverà ad attenderlo Sascha Zverev (che è in vantaggio3-1 nei precedenti, ma sulla terra i due sono 1-1: le partite di Madrid e Parigi di cui abbiamo parlato all’inizio) e servirà sicuramente una versione più concentrata del giovane fuoriclasse iberico per evitare di complicarsi la vita contro il 26enne di Amburgo

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