WTA Roma: Azarenka prevale su Stephens, cade subito Pliskova. Gauff schiacciasassi

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WTA Roma: Azarenka prevale su Stephens, cade subito Pliskova. Gauff schiacciasassi

Nel confronto tra ex campionesse Slam, a discapito della loro attuale forma, la spunta la bielorussa. Out per mano di Anna Bondar la tds n. 13 Karolina Pliskova

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Victoria Azarenka - Roma 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

[14] V. Azarenka b. S. Stephens 6-4 6-3

Le protagoniste che hanno aperto il programma del Day 4 sul Centrale degli Internazionali BNL d’ Italia 2023 erano reduci da due periodi di rendimento diametralmente opposti, ma alla fine sorprendentemente a prevalere è stata la tennista che stava attraversando il peggior stato di forma a livello di risultati e prestazioni: Vika Azarenka, infatti, in una sfida tra campionesse Slam ha estromesso Sloane Stephens 6-4 6-3 in 1h42′ di gioco, approdando così al 3°T dove affronterà la vincente di Keys-Frech. Inoltre, la 33enne di Minsk con il successo odierno permette alla Bielorussia di intascarsi il primo atto di uno speciale doppio confronto in terra romana con gli Stati Uniti tra vincitrici di prove Majors: in serata andrà in scena il secondo atto con Aryna Sabalenka e Sofia Kenin.

Da un lato la tds n. 14 – la cui prima partecipazione al Foro Italico risale addirittura al 2006, ha raggiunto sei volte i quarti con il miglior risultato che rimane la finale del 2013 persa per mano di Serena Williams – che dopo l’ottimo inizio di 2023 nella trasferta australiana con la semifinale colta a Melbourne, aveva vinto solo 5 partite nei successivi 6 tornei disputati approcciando al WTA 1000 di Roma con le sconfitte subite in questo primo scorcio della stagione su terra da Anna Kalinskaya nel ‘500’ di Charleston e da Alycia Parks all’esordio nella Caja Magica di Madrid: non accadeva dal 2010 che l’ex n. 1 venisse mandata KO sul rosso primaverile da due diverse giocatrici fuori dalla Top 50.

Tuttavia, al primo turno dell’evento sulla terra verde della Carolina del Sud la 33enne bielorussa aveva quantomeno fatto suo il primo match sul mattone tritato dell’anno battendo proprio l’avversaria odierna: quella Stephens capace di presentarsi nella capitale italiana forte di una striscia vincente di 5 match, divenuti 6 con l’affermazione al primo turno degli Internazionali sull’ex semifinalista del Roland Garros Nadia Podoroska per 6-4 6-1, perdendo un solo punto al servizio nel secondo set – una vittoria che per l’americana ha interrotto una serie di 4 sconfitte in fila al primo round di Roma, dove non vinceva dal 3°T di cinque anni fa -. In verità l’ex n. 3 al mondo non era in un momento della stagione così brillante essendo uscita in malo modo dal 1000 spagnolo, eliminata dalla n. 168 WTA Jaqueline Cristian: tutto però è decisamente cambiato non appena è volata in Francia al 125 di Saint-Malo, a fine settimana ha alzato il trofeo aprendo il suo periodo d’imbattibilità.

I precedenti parlavano di un perfetto equilibrio, 4-4come Fognini e Murray prima della splendida partita di ieri sera – con il primo confronto diretto nell’ultimo quinquennio materializzatosi – come sopra menzionato – il mese scorso a Charleston.

Primo Set: andamento ondivago, Azarenka la spunta sbagliando meno

Si parte immediatamente con un break a freddo a favore di Stephens, un inizio che rispecchia alla perfezione l’attuale momento di forma delle tue contendenti, coadiuvata nello spezzare subito l’equilibrio dell’incontro da una versione estremamente fallosa di Azarenka: la bielorussa prima non controlla un dritto in uscita dal servizio, messa sotto pressione da una grande risposta profonda della statunitense, poi perde in lunghezza il rovescio e dulcis in fundo commette doppio fallo. Sullo 0-40 Vika prova a rientrare, ma la rimonta si rivela solamente parziale. Infatti alla terza chance consecutiva, Sloane estrae dal cilindro una straordinaria accelerazione di dritto lungolinea e strappa la battuta altrui.

La tds n. 14 continua ad infarcire il proprio di tennis di diversi gratuiti anche nel primo game di ribattuta del suo match, mentre è semplicemente perfetto l’approccio alla gara della 30enne di Plantation: a differenza dell’avversaria sta mostrando un gioco assolutamente consistente, specie nel reggere in fase difensiva sulle bordate – finora nella maggior parte dei casi imprecise – della 33enne di Minsk, a cui unisce un’ottima capacità di alternanza di traiettorie dei colpi da fondocampo. Difatti, la tennista americana cerca di non dare ritmo alla più esperta rivale: la quale, non a caso, appare necessiti di allungare il più possibile lo scambio per entrare in partita e trovare il giusto timing per le sue sbracciate.

Pian piano, la due volte campionessa dell’Open d’Australia riesce nel proprio intento anche mediante verticalizzazioni più frequenti con conseguenza presa della rete – rifugiarsi in un terreno di caccia prediletto e che ultimamente è quello che le ha fornito più soddisfazioni, con il recente titolo di specialità a Madrid, per uscire dal tunnel negativo -. E così giunti sul 2-1, questa volta il passaggio a vuoto lo compie la giocatrice della Florida: pure lei incappa nel primo doppio fallo della partita, che va a dare continuità ad un improvviso smarrimento in termini solidità della n. 36 WTA. L’occasione non sfugge all’ex n. 1 del mondo, dato che ora è pienamente dentro le dinamiche dello scontro a livello di sensazioni sulla palla (2-2).

Rispetto ai primissimi scampoli di partita va comunque evidenziato come la 33enne bielorussa sia cresciuta e non poco con il rendimento del servizio. Ma la vincitrice dello US Open 2017 non ci sta ad accettare passivamente il calo mentale avuto, reagisce e si va a prendere di forza un nuovo vantaggio. In questa circostanza al di là di una banale volée affossata in rete della 14esina del seeding, sono più i meriti di Stephens che gli effettivi demeriti di Azarenka: la classe ’89 non sfrutta un’opportunità per il 3-2 e ai vantaggi perde per la seconda volta il turno di battuta.

Tuttavia, oramai si è compreso chiaramente l’andamento ondivago dell’incontro fatto di costanti alti e bassi, di un saliscendi che sembra non volersi arrestare: le protagoniste alternano soluzioni di estrema qualità a blackout abbastanza inspiegabili, altro contro-break bielorusso e siamo 3-3.

A questo punto, le battute registrano la loro incisività e difatti la rapidità dei vari giochi che si susseguono cresce sensibilmente: tre game consecutivi – il primo dei quali aveva portato Vika a condurre seppur senza break per la prima volta il punteggio – vinti dalla giocatrice al servizio con un solo quindici lasciato per strada. Ma nel decimo gioco, sul 5-4 e con l’ex n. 3 del ranking a servire per rimanere nel set, Azarenka torna a breakkare chiudendo chiudere così il parziale in suo favore: 6-4 in 40 minuti.

Harakiri totale dell’atleta a stelle e strisce, che manda in scena consecutivamente un comodo schiaffo al volo di dritto scaraventato in rete, il secondo doppio fallo della sua frazione e l’ennesimo gratuito da fondo commesso nella seconda metà del set. Il tutto inframezzato da un miracoloso recupero in back di Sloane, rimasto in campo non si sa come, che evita soltanto la perdita del game a zero per la statunitense. In sintesi, va avanti nello score chi ha sbagliato di meno (12 unforced per la 30enne, 10 per la tds n. 14). In generale, il set d’apertura ha visto inoltre un +4 per Vika nel computo dei vincenti, un +7 nei punti vinti (30 a 23) e una maggiore concretezza sui break point: 3/3 per la finalista 2013 del torneo, 2/5 per la finalista al Roland Garros 2018.

Secondo Set: Vika sempre in controllo, Stephens si deve arrendere

Dopo un iniziale scambio di favori in battuta, con quello che è sostanzialmente il terzo reciproco omaggio al servizio del match che ha già osservato ben 7 break in totale sinora, sembra essere Azarenka la giocatrice in campo che possa compiere l’allungo – decisivo – anche nel secondo parziale. Adesso appare in grande fiducia, ha ritrovato quella fluidità nel lasciare andare i colpi che le era mancata ad inizio gara: sull’1-1 si porta sullo 0-30, ma non infligge la mazzata finale e Stephens riemerge dagli abissi intascandosi tre punti in fila (2-2).

Ma il vantaggio bielorusso è oramai nell’aria e difatti nel game di risposta successivo, conducendo 3-2, la tre volte finalista a Flushing Meadows alla terza palla break del gioco, e dopo che Stephens ha avuto a disposizione sulla racchetta ben cinque chance di 3-3 – le prime due consecutive avendo subito il ritorno della rivale dal 40-15 – ha rotto gli indugi salendo 4-2 grazie ad un passante con lo sventaglio dal lato sinistro a conclusione di un turno di risposta eccezionale: dove ha fatto vedere soluzioni sublimi come una ribattuta di dritto strepitosa all’incrocio delle righe, un rovescio vincente in avanzamento ma soprattutto una morbidissima smorzata al termine di un grande scambio portandosi così a casa il punto più bello del match.

Un gioco, quello appena chiusosi, da 18 punti che non è pero un unicum: al servizio per confermare il vantaggio, infatti, Azarenka si trova di fronte una versione States nuovamente combattiva e vogliosa di provarci. Inoltre, Vika alterna punti ottimamente costruiti ad altri nei quali si incarta incredibilmente: per cui dopo la bellezza di 20 quindici, due occasioni di 5-2 sfumate, al quinto break point Sloane contro-breakka accorciando sul 4-3.

Ciononostante, la reazione della campionessa al Torneo Bonfiglio del 2009 è solo momentanea: la 33enne bielorussa – medaglia di bronzo in singolare a Londra 2012 – si riporta immediatamente in vantaggio di un break, concretizzato alla prima possibilità utile dell’ottavo gioco. Poco dopo, ad oltranza e al secondo match point chiude i battenti: 6-3 in 1h02′.

Gli altri incontri andati in scena in apertura di giornata, cade Pliskova

Negli altri risultati della prima parte di giornata, quella dedicata alla sessione diurna e che vedeva in campo i secondi turni della parte bassa del tabellone femminile, la tds n. 13 Karolina Pliskova – tre volte finalista del torneo e vincitrice nell’edizione 2019 – è stata sconfitta dalla qualificata ungherese Anna Bondar (n. 93 WTA) per 7-6(5) 6-2 in 1h24′ nell’incontro di apertura sulla Grand Stand Arena. La cinese Xiyu Wang (n. 75 WTA) ha invece avuto la meglio sulla rumena e tds n. 31 Irina Camelia-Begu, con il punteggio di 6-4 7-5 in quasi due ore di partita andate in scena sul Campo 3. Mentre ad aprire le contese sul “nuovo” Campo 12 è stata l’undicesima forza del seeding, la russa Veronika Kudermetova, che ha rispettato i pronostici della classifica superando la sempre ostica spagnola Nuria Parrizas-Diaz con lo score di 7-5 6-2 in 1h43′ di match. Infine senza alcun problema l’esordio della numero 5 del mondo Cori Gauff, che lascia appena un game alla kazaka Yulia Putintseva vincendo 6-0 6-1 e raggiungendo il terzo turno.

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