Non è solo uno Slam (Crivelli). Sinner e Fognini Parigi come ci piaci (Ercoli). Cocciaretto firma l'impresa (Giammò). Fognini dà spettacolo a Parigi (Azzolini). Sinner domina (Strocchi). Fognini show (Martucci). Dalla Errani a Fognini: terra senza età a Parigi (Tiseo).

Rassegna stampa

Non è solo uno Slam (Crivelli). Sinner e Fognini Parigi come ci piaci (Ercoli). Cocciaretto firma l’impresa (Giammò). Fognini dà spettacolo a Parigi (Azzolini). Sinner domina (Strocchi). Fognini show (Martucci). Dalla Errani a Fognini: terra senza età a Parigi (Tiseo).

La rassegna stampa di martedì 30 maggio 2023

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Non è solo uno Slam Parigi mette in palio la corona di Alcaraz (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Una normale giornata in ufficio, che si complica soltanto nel terzo set, quando il titano e il gigante si rilassano dopo la gita di piacere e allungano la fatica, fino a rischiare un quarto set che avrebbe pesato inutilmente sulle gambe in un torneo di cui giustamente vorrebbero vivere l’apoteosi. Novak Djokovic e Carlos Alcaraz approdano dunque in scioltezza al secondo turno, perché l’americano di radici serbe Kovacevic e il nostro Cobolli sono germogli troppo teneri per la fame dei mostri. Flavio, che ha un anno in più di Carlitos, per un’ora sembra un bambino impaurito, poi reagisce d’orgoglio fino al 5-5 del terzo set, si prende gli applausi del Lenglen ma nei due game che restano si inchina alla assai differente abitudine del numero uno del mondo a gestire i momenti caldi. […] Già, il primo posto in classifica, che Alcaraz ha rioccupato a Roma e che torna in palio al Roland Garros, coinvolgendo anche Medvedev, il più vincente di stagione, e da lontano pure Tsitsipas, malgrado una fase della carriera non certo smagliante. È il tennis del post Big Four, signori, che apre ventagli di possibilità sconosciuti fino a 5 anni fa. Ovviamente, l’attesissima, eventuale, semifinale tra Carlos e Novak, apparecchiata dal computer che li ha messi dalla stessa parte, pronuncerebbe una parola decisiva nel loro duello, anche se Medvedev si è guadagnato di essere padrone del suo destino se arriva in finale con uno dei due. Intanto il murciano, primo del ranking, preferisce ragionare sul breve periodo: «Mi concentro su un torneo per volta se voglio stare vicino a Djokovic in classifica, anche se essere dove sono è già un privilegio; per me lui è il migliore al mondo. Non posso permettermi di abbassare la guardia. Anche se penso che il primo avversario sia dentro di noi: ogni giocatore deve per prima cosa controllare se stesso e le proprie emozioni, quindi giocare contro l’avversario. In ogni momento un tennista deve saper prendere la decisione corretta ed è molto difficile, perché hai poco tempo tra un punto e l’altro». […] Ma in materia, Alcaraz è decisamente più preparato di quanto raccontino i suoi vent’anni: «Quando ero più piccolo, in campo ero completamente diverso. Ero spesso arrabbiato, lanciavo racchette, mi lamentavo. Poi ho imparato a controllare le mie emozioni. Il mio sogno è di diventare il più forte di sempre. So che è un obiettivo molto ambizioso, ma non ho paura di provarci: farò il possibile». Intanto il Djoker gli porta già il rispetto che si deve ai più grandi: «Carlos mi piace per come si gestisce dentro e fuori dal campo, porta energie nuove nel tennis, una bella personalità e ha meritato di tornare numero uno. Ma è anche Il mio obiettivo, insieme agli Slam, perché la continuità sul lungo periodo è la qualità migliore dei campioni». Che la corsa abbia inizio.

Sinner e Fognini Parigi come ci piaci (Lorenzo Ercoli, Il Corriere dello Sport)

Al Roland Garros è esordio da manuale per Jannik Sinner. Eccessivi, almeno in prima istanza, gli allarmismi che hanno seguito la sconfitta di Roma contro Francisco Cerundolo. Nella vittoria d’esordio per 6-1 6-4 6-1 sul francese Alexandre Muller è stata netta l’impronta dell’altoatesino, che in sessione serale ha fatto di tutto per finire in tempi celeri. La prima uscita conferma che a Parigi ci sono potenzialmente le condizioni di terra più adatte al tennis del numero uno d’Italia. In suo favore depongono il quarto di finale del 2020 […] e quanto fatto nel 2022 fino al ritiro per l’infortunio al ginocchio sinistro nel terzo set della sfida di ottavi di finale contro Rublev. Al secondo turno ci sarà Daniel Altmaier, vincente per 6-3 6-4 6-4 contro Marc-Andrea Huesler. Con il tedesco Jannik ha già giocato sulla lunga distanza, allo US Open dello scorso anno, spuntandola per 5-7 6-2 6-1 3-6 6-1 in un primo turno da 3 ore e 35 minuti. […] Se il responso serale dello Chatrier è stato scontato, non è accaduto niente di diverso nel pomeriggio quando Carlos Alcaraz ha trionfato su Flavio Cobolli. Dopo la settimana da favola vissuta a Roma, con l’ingresso in main draw davanti al tifo di casa, il classe 2002 azzurro si è ripetuto al Roland Garros dove si è regalato il primo tabellone principale in uno slam. Per fermarlo sono serviti i colpi del numero 1 del mondo, che in poco meno di 2 ore ha chiusa con lo score di 6-0 6-2 7-5. Da una parte lo spagnolo, al pari di Sinner, non si è portato nessuno strascico della delusione capitolina e da subito ha imposto i ritmi folli ai quali ci ha ormai abituati. Dall’altra Cobolli al primo confronto con un giocatore ed un campo così importante è apparso teso e si è sciolto un po’ solo dopo l’ovazione del pubblico francese al primo game vinto per il 6-0 2-1. Il famoso piede dall’acceleratore è stato leggermente alzato solo nel terzo set, lì dove Alcaraz in alcuni frangenti ha esagerato con dropshot e discese a rete. Il controbreak per il 5-5 è forse l’highlight del match dell’italiano, che due game dopo è stato però costretto ad andare a rete per la stretta di mano. Da una partita proibitiva per classifica e caratteristiche, Cobolli prende il buono dell’esperienza e di uno swing del rosso che certifica i suoi miglioramenti dopo un anno di assestamento che ha seguito l’exploit del 2021. […] Sulla scia del Foro Italico si è presentato in fiducia anche Fabio Fognini, che sotto la Torre Eiffel trova la sua seconda casa tennistica […]. Da antologia il quarto di finale, mai giocato per infortunio, del 2011; quando un azzurro tra i migliori otto di uno slam se non era utopia era una fantasiosa suggestione. «Aliassime avrà avuto ciò che ha avuto, ma vincere 3 set a 0 con un top ten non è mai facile». Rifarsi alle parole di Fabio è il modo più facile per analizzare il 6-4 6-4 6-3 con cui ha spazzato via il numero 10 del mondo. I meriti del taggiasco sono soprattutto nel primo set, dove Auger-Aliassime ha fatto partita alla pari prima di calare per gli evidenti problemi fisici. Questa settimana numero 130 ATP, Fabio per infortunio ha saltato tornei dove storicamente ha costruito una grossa parte del suo ranking. Dalla terra passerà tanto della sua risalita, come conferma la scelta di saltare l’erba e giocare a giugno il Challenger di Perugia. La vittoria di ieri vale solo un +5 in classifica […], ma un successo nel secondo turno contro il terraiolo australiano Jason Kubler, varrebbe quanto meno il rientro in top 120. Giornata negativa per Marco Cecchinato, arresosi per 6-1 6-1 6-3 al classe 2004 Luca Van Assche.

Cocciaretto firma l’impresa. Trevisan ko (Ronald Giammò, Il Corriere dello Sport)

Porta la firma di Elisabetta Cocciaretto la sorpresa più grande della seconda giornata del Roland Garros. Una sorpresa che profuma di vera e propria impresa perché l’italiana, che mai aveva vinto prima d’ora un match nello Slam parigino, è riuscita a battere in due set la ceca Petra Kvitova, n.10 del mondo e testa di serie n.10 del seeding. Ex n.2 del mondo con due titoli di Wimbledon in bacheca, la ceca è giocatrice che nonostante le due semifinali colte in carriera al Roland Garros intrattiene da sempre un rapporto con la terra rossa fatto di alti e bassi. E brava si è dimostrata l’azzurra n.44 del mondo, vincitrice di un titolo meno di due mesi fa in Messico sul circuito Challenger, ad esplorarne fin da subito tenuta e dimestichezza. Più agile e brevilinea della rivale, Cocciaretto ha variato nel gioco rubando il tempo alla sua avversaria costringendola di sovente all’errore. «E la vittoria più bella della mia carriera», ha dichiarato radiosa sul Lenglen l’azzurra a fine match. Ed è un successo, che oltre all’intelligenza con cui è stato conquistato, premia anche un carattere che in prossimità del traguardo ha saputo tenere a bada nervi e ultimi ruggiti di una Kvitova che, fallosa e prevedibile con le seconde palle, solo con l’orgoglio ha provato a rimanere aggrappata al match. […] Un orgoglio che non è bastato invece a Martina Trevisan, semifinalista dell’ultima edizione ed eliminata ieri al primo turno dall’ucraina Elina Svitolina. Arrivata a Parigi un anno fa sulla scia di un titolo vinto pochi giorni prima a Rabat, stavolta il Marocco le è stato fatale lasciandole in eredità un infortunio al polpaccio che le è costato il ritiro dal suo quarto di finale. La toscana ha trovato inoltre in Svitolina la peggior avversaria tra quelle che potevano toccarle in sorte al primo turno. L’ucraina ha infatti trascorsi da n.3 del mondo che né la maternità vissuta lo scorso ottobre né l’anno d’assenza dal circuito son sembrati annacquare più di troppo. Il titolo vinto la settimana scorsa a Strasburgo le ha regalato un pieno di fiducia in vista del suo sbanco a Parigi. Al resto hanno pensato le motivazioni, anche quelle extra sportive. «Sapevo che sarei tornata fin da quando ero incinta: lo volevo per me e per il mio paese […] Riuscire a regalare alla mia gente e ai bambini questi piccoli momenti di gioia può aiutarli a guardare il lato bello delle cose e a divertirsi nonostante l’orribile situazione che stanno vivendo». La sconfitta costerà a Trevisan lo status di n.1 azzurra costringendola a ripartire a ridosso della top50. Un percorso che la toscana ha però già dimostrato di saper compiere e che è ora è chiamata a ripetere già a partire dalla stagione sull’erba.

Fognini dà spettacolo a Parigi – Tutto in famiglia Così Fabio rinasce E batte Aliassime (Daniele Azzolini, Tuttosport)

C’è aria di casa in queste vittorie di mezza stagione che restituiscono a Fabio Fognini voglie ormai sopite e titillano l’orgoglio di un ex ragazzo […] che ritiene di avere ancora un compito, in questo tennis che ha percorso in lungo e in largo per oltre venti anni. Quello di essere il rappresentante, il portavoce, di un gioco ancora capace di esaltare, di scuotere dentro gli appassionati, di meravigliare con tante piccole magie che meritano racconti a volo radente sul mito, là dove l’impossibile assume forme realistiche. Un’impresa familiare, la riscossa posta in atto da Fabio. La stagione era cominciata nella difficoltà più gronde che vi sia, quella di attribuirsi un ruolo, per sentirsi ancora competitivo ed evitare di finire nel tritatutto di questo tennis che mescola randellate a colpi proibiti. Fabio ha chiesto aiuto a Corrado Barazzutti, e l’ha ottenuto dai Masters della primavera americana. Ha voluto con sé Flavia, che è consigliera innamorata ma le cose gliele dice in faccia. Non ha rinunciato ai figli. Le foto della festa romana con il giovane Federico tra le braccia, hanno fatto il giro del mondo. Quando le risposte non arrivano, solo chi ti conosce meglio e ti vuole bene in un modo che non è lecito discutere, ha il potere di saldare in un racconto unico, firmato con affetto a più mani, tutti i risvolti positivi. «È vero, la chiave familiare esiste in questa fase della mia carriera, e devo a essa molto del positivo che ho tirato fuori. Con Flavia però siamo convinti che tutto vada fatto nel modo giusto. Abbiamo tre figli, e tutti insieme, noi, i nonni, Corrado e il team potremmo riempire il vagone di un treno. Chi fa il mio mestiere sa che vi sono momenti in cui la testa, le emozioni, devono riposare. Quando ho portato con me Federico nel giro di campo ero felice e sentivo la sua eccitazione, è stato un bel momento e avevo voglia di condividerlo con lui. Non so se la cosa si ripeterà tanto presto, il nostro mestiere vive anche di silenzi, di momenti introspettivi, e necessita di un misurino per determinare in ogni momento le giuste formule. Però, è vero, quando mi è sembrato di aver toccato il fondo, la spinta che ho ricevuto dalla mia famiglia è stata potente e necessaria». Ha battuto Murray e Kecmanovic a Roma, con Rune non è andata come voleva e se ne dispiace, «a me non piace troppo il gioco che praticano questi ragazzi, ma non mi dispiace incontrarli, credo sia interessante anche per loro. Con Rune ero cotto dalla stanchezza e dalle emozioni. Peccato». Ma ha ripreso il discorso sospeso a Parigi, sui campi dove ha ottenuto l’unico quarto di finale in uno Slam. «Ora che il tempo è ridotto, e non so quanto ancora potrò darci dentro, il dispiacere per non essere riuscito a firmare con un bel risultato, almeno una prova dello Slam, lo avverto più di prima. Ma ho giocato contro avversari speciali, che non lasciavano niente a nessuno». Auger Aliassime viene da un lungo stop, e non è al massimo delle sue possibilità. Fognini lo sa bene e lo sottolinea. Ora affronterà Kubler, questo Roland Garros potrebbe diventare davvero interessante. Ma i conti Fabio li fa con se stesso, ormai, e l’interesse va sulla prova in sé, sulle buone sensazioni che continua a ricevere dal suo tennis ritrovato. Gli chiedo se anche lui ritenga il tennis ligure, di cui è il capostipite moderno, il più rispettoso delle antiche regole, delle tradizioni che lo rendono anche nella veste attuale, un gioco di grande efficacia e insieme di estrema pulizia stilistica. Gli ricordo che sono tre, al momento, le vittorie di scuola ligure in questo Roland Garros. La sua, quella di Musetti con Ymer e quella di Arnaldi con Galan […]. «Qualcosa di vero c’è, ma certe liaison è più facile evidenziarle dall’accostamento tra il mio tennis e quello di Musetti, che a me pace moltissimo. Anche Arnaldi è in gamba, ma come taglia fisica è già portato a provare colpi in parte diversi dai nostri. Ha più servizio, ad esempio…Sono ragazzi di valore, mi fa piacere che ci sia un buon rapporto fra noi. Anche se io vengo davvero da un altro tennis, nel quale s’insegnava a entrare nella testa degli avversari. Oggi s’insegna prima di tutto a non farli pensare. Ma io non ci riesco a non pensare. Ho passato una vita con psicologi dello sport, e ho lavorato a lungo su me stesso». Poco importa. La differenza la fanno gli applausi del pubblico. Ieri, terzo set, su una palla corretta dal nastro che Auger Aliassime ha potuto appoggiare di lato, Fabio si è prodotto in uno scatto da autentico centometrista, gettandosi quasi in tuffo sulla sfera. Nel farlo si è accorto che la palla probabilmente l’avrebbe raggiunta, ma non avrebbe poi avuto la forza per trasformarla in punto. Allora ha pensato di giocare un colpo nuovo, lì per lì, colpendo la palla con una torsione accentuata del polso e un disegno simile a una giravolta. Lo stadio gli ha tributato cinque minuti di applausi sinceri. Quattro vittorie italiane, poi la prima sconfitta. Cobolli contro Alcaraz. Dite, avrebbe potuto fare di più? La punizione nei due set iniziali è stata severa, poi Flavio è riuscito a far gioco e ha costretto lo spagnolo ad allungare il set. Non una brutta prova. Battuto e promosso, Cobolli ne è uscito rinfrancato.

Sinner domina Che impresa Cocciaretto (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Mentre su Parigi calavano le prime ombre della sera sugli spalti dei campi principali del Roland Garros sventolavano alte la bandiere verde-bianco-rosse. Se l’affermazione in tre set sul “Philippe Chatrier”, senza particolari paterni, per rompere il ghiaccio ed entrare in modalità torneo, di Jannik Sinner, n.9 del ranking mondiale e 8 del seeding […], sul francese Alexandre Muller […] rientra nella norma vista la differenza di velocità e pesantezza di palla tra i due, ha i contorni dell’impresa di giornata quella compiuta poco prima da Elisabetta Cocciaretto. Sul palcoscenico del “Suzanne Lenglen” la 22enne di Fermo […] ha infatti eliminato, in un’ora e 27′ di partita, la ceca Petra Kvitova, 33 anni, n.10 della classifica mondiale, due volte trionfatrice a Wimbledon […] e due volte semifinalista all’ombra della Torre Eiffel […]. «È stato un onore giocare su questo campo e con una campionessa che è stata uno dei miei idolo […]. Da italiana mi piace tanto giocare sulla terra, voglio dedicare questa vittoria alla famiglia del mio coach Fausto Scolari perché se ottengo questi risultati è anche merito suo». Al sorriso della marchigiana […] fa da contraltare invece la delusione di Martina Trevisan, che a distanza di dodici mesi da una semifinale da favola deve salutare subito lo Slam su terra. A sbarrarle la strada a l’ucraina Elina Svitolina, fresca vincitrice del titolo a Strasburgo dopo essere rientrata nel tour ad aprile dopo un anno di stop per la maternità […]. Tornando al torneo maschile, è stato un esordio sul velluto anche per Novak Djokovic. Per la prima volta dal 2018 non ha il n.1 accanto al suo nome, ma è l’ultima delle preoccupazioni per il 36enne di Belgrado che punta al 23° trofeo Slam per restare da solo in vetta alla graduatoria dei più titolati di sempre nei major. Non poteva rappresentare un reale pericolo lo statunitense Aleksandar Kovacevic, n.114 Atp, alla seconda partita nel circuito maggiore, che si è trovato a condividere il campa con il suo idolo 18 anni dopo aver tifato per lui, al 1° turno degli US Open 2005 contro Gael Monfils, ed essersi fatto scattare una foto insieme al termine di quel match. La condizione fisica, in particolare del gomito destro, era quel che più interessava verificare a Djokovic e la risposta è stata confortante. Anche a livello di numeri: 41 vincenti, tra cui 10 ace, dato significativo in una giornata ventosa, e nessun timore nello scendere a rete, raccogliendo il 73% dei punti. Superando Kovacevic, il campione serbo ha colto il 16° successo in nove partite sulla terra rossa nel 2023. Nole affronterà al 2° turno l’ungherese Marton Fucsovics […]. 

Fognini show: «Vivo giorno per giorno» (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Dopo il 5-0 di domenica, l’Italia del tennis chiude 3-3 la seconda giornata al Roland Garros. La piccola, volitiva, 22enne di Ancona Elisabetta Cocciaretto sfrutta la terra rossa e anche grinta, corsa, tattica e servizio per neutralizzare la palla pesante di Petra Kvitova, differenza di esperienza, qualità e classifica […], eliminarla per 6-3 6-4 e promuoversi contro la qualificata svizzera Waltert. «È la mia vittoria più grande: sul Suzane Lenglen, contro un mio idolo, la mia prima contro una top 10». Poi Jannik Sinner chiude la giornata sullo Chatrier dominando da pronostico il Muller francese per 6-1 6-4 6-1. Al secondo turno torva il tedesco Altmaier: agli US Open di settembre l’ha battuto al 5° set, ed è in vantaggio 70 posti in classifica […]. Vale tanto per il morale, il 6-4 6-4 6-3 di Fabio Fognini su Felix Auger Aliassime. Il 22enne canadese, sia pur menomato, è il numero 10 del mondo, e il veterano azzurro, a 36 anni, nell’esaltare il pubblico con il suo talento, vede uno spiraglio dopo tanti problemi fisici e la discesa al 130 del mondo: «La mia carriera è agli sgoccioli, non so quanti Roland Garros giocherò ancora, potrebbe anche essere l’ultimo. Intanto sono contento di poter giocare un altro match nel mio Slam preferito. Vivo giorno per giorno». Incrocia l’australiano Kubler, non certo un asso della terra come il re di Montecarlo 2019. […] I primi favoriti Djokovic e Alcaraz, si distraggono nel terzo set contro Kovacevic e Stefano Cobolli: Nole allunga il match 6-3 6-2 7-6, Carlitos da 6-0 6-2 5-3 e match point si fa agganciare sul 5-5, poi chiude 7-5. Il ventenne spagnolo e il 21enne italiano sono il manifesto di un tennis col sorriso, di due felici di esserci, con il romano che, sotto 0-6 0-2, festeggia col pubblico il primo game come se avesse vinto la partita contro quell’iradiddio di potenza e cambi di ritmo. Perdono male due ex semifinalisti italiani a Parigi. Martina Trevisan, forse preoccupata dai punti in classifica da difendere di 12 mesi fa, non entra mai in partita e cede 6-2 6-2 all’ex numero 3, Svitolina, neo signora Monfils e neo mamma. Marco Cecchinato crolla peggio, per 6-1 6-1 6-3, contro il gioiellino di Francia, il 19enne Van Assche, al primo Major, con rovescio al bacio ma forse non abbastanza centimetri d’altezza. Oggi, contro pronostico, i qualificati Vavassori-Kecmanovic e Zeppieri-Bublik, e le ragazze Paolini-Cirstea e Bronzetti-Jabeur.

Dalla Errani a Fognini: terra senza età a Parigi (Giandomenico Tiseo, Il Giornale)

Lampi di classe e una dedica speciale. La stagione della terra rossa è giunta al suo culmine e il Roland Garros ha aperto le proprie porte già da qualche giorno. In casa Italia, quelli della vecchia guardia hanno fatto vedere di esserci e non c’erano di certo queste attese. Il riferimento è a Fabio Fognini e a Sara Errani. Il ligure aveva avuto in sorte la testa di serie n.10 del tabellone, il canadese Felix Auger-Aliassime. Sulla carta si poteva pensare a un impegno fuori dalla portata per il Fognini attuale, con tanti dubbi legati al suo fisico. Tuttavia, ieri, i pezzi del puzzle erano tutti al loro posto e il tennis dell’italiano è stato scintillante: 6-4 6-4 6-3. Indubbiamente, Auger-Aliassime non era al massimo, visto il suo avvicinamento con problemi alla spalla, ma i meriti del giocatore di Arma di Taggia sono evidenti. «Sicuramente è una sorpresa che io sia ancora qui. A 36 anni, non so quanti Roland Garros giocherò ancora, ma grazie a tutti! Sono vecchio e fortunato, perché gioco con dei giovani fortissimi. Sono felice di essere al secondo turno», ha dichiarato Fognini a caldo. Per Sarita, finalista nel 2012 a Parigi, un’affermazione contro la svizzera Jil Teichmann […] per 3-6 6-4 6-4. Una vittoria con il cuore, trovando dentro di sé la forza di imporsi rispetto a un’avversaria quotata, pensando a chi non c’è più: «Partita difficile, in una giornata difficile. È venuta a mancare mia nonna, mi sono svegliata con questa notizia. Lei guardava tutte le mie partite, ovviamente questa vittoria è per lei. È difficile essere lontano da casa quando succedono queste cose, lontano dai miei, da mia mamma. Mi dispiace da un lato esser qua», aveva detto domenica sera la Errani. Non solo vecchia guardia. Ieri sera il giovane Sinner ha esordito battendo facilmente in tre set […] il francese Muller. Nulla da fare per Cobolli con Alcaraz […] e Cecchinato con van Assche […]. Tra le donne impresa della Cocciaretto con la top ten Kvitova: 6-3, 6-4. Fuori la Trevisan con la Svitolina: 6-2, 6-2.

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