Flash
Roland Garros: Mertens strapazza Jessica Pegula e vola agli ottavi
La belga lascia appena 4 giochi alla n.3 del seeding. Per Elise è la terza vittoria in carriera contro una Top 3, l’undicesima complessiva ai danni di una Top 10

[28] E. Mertens b. [3] J. Pegula 6-1 6-3

Jessica Pegula aveva affrontato, nei primi due turni del Roland Garros 2023, due sfide che a posteriori si sono rivelate ben lontane dalla concezione di test probante. All’esordio, infatti, si era agilmente sbarazzata di una versione totalmente fuori forma della connazionale e finalista all’Australian Open 2022 Danielle Collins, sconfitta per 6-4 6-2 nonostante avesse comunque concesso per tre volte il proprio turno di servizio, mentre successivamente ha potuto godere del ritiro dell’azzurra Camila Giorgi alla conclusione del primo parziale della sfida con la marchigiana. Una qualificazione al 3°T del torneo che per la 29enne di Buffalo è stata la terza consecutiva a queste latitudini dell’Open di Francia.
Dunque è assai probabile che questa completa assenza di competitività riscontrata dalla n. 3 del mondo nella metà campo avversaria durante i primi due match, abbia ricoperto un ruolo decisivo nel condizionarla a tal punto da presentarsi sul rettangolo terroso del Philippe Chatrier per i sedicesimi sprovvista della necessaria condizione psico-fisica, ma soprattutto non in palla da un punto di vista squisitamente tecnico per fronteggiare una giocatrice dalle caratteristiche di Elise Mertens: cioè in possesso di un gioco completo, pulito e senza evidenti punti deboli.
Se inoltre, poi, si considera che la tennista belga ha dimostrato in tutto il corso della sua carriera di rispecchiare alla perfezione l’identikit corrispondente a quelle atlete in grado di sapersi esaltare nei round iniziali delle prove Major contro rivali di primo ordine, facendo largo affidamento al proprio tennis improntato sull’estrema solidità, si comprende chiaramente come le insidie che si celavano nascoste dietro questo incontro per la nativa dello Stato di New York erano già molte e di svariata tipologia alla vigilia dell’evento stesso.
La tds n. 28, dal canto suo, è arrivata anche lei a questo scontro dopo un paio di partite decisamente comode per approcciare al secondo Slam dell’anno, superando la ripescata Viktoria Hruncakova e la qualificata Camila Osorio senza lasciare per strada alcun set. Tuttavia però, in particolare nel match con la colombiana ha incontrato – seppur alla fine minime nell’economia generale dell’inerzia della partita – talune difficoltà ritrovandosi ad inseguire nella seconda frazione sotto in un break e subendo nel complesso cinque scippi della propria battuta.
A livello di confronti diretti, prima di oggi, a condurre per 2-0 era la 27enne di Lovanio grazie ai successi pervenuti, sempre nei quarti, al WTA 1000 di Cincinnati 2020 e al WTA 500 di Dubai due anni fa: anche se va evidenziato come Jessica non avesse ancora avuto la crescita di status e classifica che l’ha vista in tal senso impennarsi nelle ultime due stagioni, affrontando difatti entrambi i precedenti come la giocatrice con il peggior ranking tra le due. Mertens infatti, pur essendo attualmente discesa al n. 28 WTA, può vantare un best ranking di n. 12 – raggiunto nel 2018, anno anche del suo miglior piazzamento negli Slam: la semifinale in Australia -.
A testimonianza dell’incredibile e repentino cambio di paradigma avvenuto nella carriera dell’americana si staglia un dato su tutti che dà piena compiutezza dell’eccezionale costanza di rendimento che JP ha avuto: la figlia di Terence Pegula ha raggiunto 17 quarti di finale a livello di tornei ‘1000’ o superiore a partire dall’inizio del 2021. Qui a Parigi, ad esempio, prima del 2021 non aveva mai vinto neanche una partita nel main-draw.
Ma alla fine, in quello che è stato il primo scontro su terra, a prevalere tra Jessica ed Elise è stata la tre volte campionessa Slam in doppio ed ex n. 1 del ranking di specialità: vittoriosa nettamente con il punteggio di 6-1 6-3 in appena 1h22’ di gioco. Nel primo set, Pegula è andata vicinissima a subire il bagel compromettendo il parziale fin dai suoi albori andando immediatamente sotto 5-0 con doppio break di vantaggio in favore della classe ’95 europea. A questo punto la giocatrice a stelle e strisce si è finalmente sbloccata tenendo il suo primo – ed unico nella frazione – turno di battuta, tuttavia nel game successivo Mertens ha chiuso la pratica dopo 26 minuti di partita. Alla ripresa delle ostilità si è assistito ad un maggiore equilibrio, ma il controllo emotivo e psicologico è sempre rimasto sulla racchetta della belga: scambio di favori per aprire le danze, poi servizi impenetrabili per quattro games in fila. Anche se già il sesto gioco aveva avviato una nuova – e comunque rivelatasi del tutto estemporanea – tendenza: si è la palesata la terza palla break del match a favore di Jessica, il turning point dove avrebbe potuto girare un po’ tutto il match. Mancata questa ghiottissima chance, la statunitense fisiologicamente ha accusato il colpo perdendo puntualmente il servizio sul 3-3. Sul 4-3 e battuta Mertens, infine, è andato in scena il game più lungo dell’intero incontro: 16 punti, 3 break point cancellati a Pegula e 5-3 in qualche modo vidimato.
Su queste altre tre occasioni per rimettersi in partita gettate al vento, JP è definitivamente crollata subendo il quinto break della sua partita e permettendo così a Elise nel suo 21esimo 3°T in uno Slam nelle ultime sei anni, di staccare il pass per gli ottavi per la 13esima volta, la terza a Parigi dopo il 2018 e il 2022. A proposito poi di statistiche curiose, bisogna necessariamente menzionare quella che vede la giocatrice belga imbattuta nei 2°T disputati negli Slam: 20 vittorie, più anche una 21esima giunta per walkover, a fronte di 0 KO.
Un’affermazione estremamente prestigiosa per Mertens, visto e considerato che in carriera aveva perso 11 dei 14 confronti diretti disputati contro Top 3: le tre affermazioni, prima di quella odierna su Pegula, contro Sloane Stephens a Cincinnati nel 2018 e per due volte con Simona Halep in finale a Doha nel 2019 – quello che per la belga fu il primo titolo WTA 500, allora denominato Premier, dopo 4 di categoria WTA 250 (allora conosciuti come International) – e al 3°T di Madrid 2021. In più si tratta della sua 11esima vittoria con una Top 10, la seconda del 2023 dopo il successo sulla n. 8 Daria Kasatkina al 2°T del WTA 1000 di Miami.
Al prossimo turno per Elise ci sarà la vincente del derby russo Pavlyuchenkova/Potapova.
Flash
Asian Games: pronostici rispettati, le prime due teste di serie in finale in entrambi i tabelloni
Nessuno scossone tanto nel maschile quanto nel femminile. Tre finalisti su quattro rappresentano la Cina

L’abbiamo definita, nei giorni scorsi, la competizione più sentita dai tennisti asiatici, e fra qualche ora sapremo chi vincerà, sia nel maschile che nel femminile. Stiamo parlando degli Asian Games, per i quali tennisti e tenniste anche di un certo livello hanno rinunciato ad altri eventi ATP e WTA nei loro Paesi con l’obiettivo di contendersi lo scettro di campione d’Asia.
Ma se soprattutto per i sudcoreani la posta in palio è molto alta, visto che vincendo l’oro hanno il diritto di saltare la leva militare, nessun giocatore di questa nazionalità è riuscito ad accedere alle due finale del singolare. L’ultimo superstite era Seong Chan Hong, sconfitto in semifinale con il netto punteggio di 6-2 6-1 dal giapponese Yosuke Watanuki.
Andando allora a guardare quali sono le due finali dei due tabelloni, ci si accorge di due aspetti molto particolari. Il primo è che sia tra i ragazzi che tra le ragazze l’ultimo atto vede di fronte le due teste di serie più alte. Qualcosa di non così consueto soprattutto nel femminile, dove spesso non mancano le sorprese. Il secondo è che su quattro contendenti rimasti in gara, ben tre rappresentano una sola nazione, ovvero la Cina, e proprio Watanuki è l’unico ad alzare un’altra bandiera.
Il nipponico cercherà così di vincere il titolo la mattina di sabato 30 settembre (ore 6 italiane) contro il favorito, nonché n° 1 cinese e n° 60 del mondo, Zhizen Zhang, che ha lasciato per strada un solo set in tutto il torneo e che ha sconfitto in semifinale l’uzbeko Khumoyun Sultanov per 6-4 6-1.
Nel femminile, invece, andrà in scena un intrigante derby cinese tra due tenniste molto in alto nella classifica WTA, ovvero Qinwen Zheng e Lin Zhu. Le due non si sono mai affrontate in carriera e il primo confronto varrà dunque molto in termini di prestigio nel proprio Paese. Questa finale si giocherà un giorno prima rispetto a quella maschile, alle 5:30 del mattino in Italia nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 settembre.
Sarà invece India vs Taiwan nella finale del doppio maschile, perché si incroceranno le racchette delle coppie Ramathan/Myneni e Jung/Hsu, mentre un altro derby è atteso tra le donne. Questa volta, a scaldare gli animi dei tifosi taiwanesi, ci penseranno Le sorelle Chan e Lee/Liang, che si contenderanno la medaglia più prestigiosa.
Flash
Italiani in campo venerdì 29 settembre: si rivede Sinner a Pechino, primo turno anche per Musetti. Bronzetti non si ferma mai
Dopo le polemiche sulla Davis, Jannik Sinner torna finalmente a far parlare il campo contro Daniel Evans. Lorenzo Musetti debutta invece contro Karen Khachanov, mentre per Lucia Bronzetti è già tempo di qualificazioni sempre a Pechino

Jannik Sinner torna in campo, e lo fa quasi un mese dopo l’ultima apparizione in un torneo. Avevamo infatti lasciato l’altoatesino nella notte italiana tra il 5 e il 6 settembre scorsi, quando dopo quasi cinque ore di lotta usciva sconfitto nell’ottavo di finale contro Alexander Zverev allo US Open.
Inutile, adesso, ripercorrere nuovamente ciò che si è detto sulla sua mancata partecipazione alla Coppa Davis, ne abbiamo già scritto tanto, dando tutte le opinioni (qui per chi lo reputa “innocente” e qui per chi lo reputa “colpevole”). Ora è – finalmente, potremmo aggiungere – il momento di tornare a parlare di tennis giocato.
Il primo scoglio per Sinner al rientro dopo oltre tre settimane di riposo non è però così agevole, visto che al primo turno del China Open, ATP 500 che si disputa a Pechino (cemento outdoor), dovrà vedersela contro Daniel Evans, n° 33 del mondo ma non testa di seria per il livello molto alto dei tennisti che prendono parte alla competizione. Jannik è invece il sesto favorito per la vittoria finale, ma l’attenzione contro il britannico dovrà essere massima, visto che i due non si sono mai affrontati e che quindi non ci sono appigli a precedenti benevoli.
L’italiano sarà impegnato sul secondo campo più importante tra quelli dell’impianto pechinese, il Lotus, come primo match di giornata, dalle 6:30 ora italiana (le 12:30 in Cina). A guardare le quote, sembra che non ci sarà partita. Sinner è considerato decisamente in vantaggio sulla carta, e la sua vittoria è pagata intorno all’1.20 su tutti i principali siti di scommesse. Evans, invece, oscilla tra il 4.10 e il 4.30. Per chi vincerà tra i due, forse il secondo turno potrebbe risultare paradossalmente più agevole, contro Yoshihito Nishioka o Juncheng Shang.
Se abbiamo detto di un Sinner che non disputa un incontro da diverso tempo, lo stesso non si può affermare di Lorenzo Musetti, che abbiamo invece lasciato solo pochi giorni fa in semifinale a Chengdu, nella sconfitta contro Roman Safiullin, e anche lui impegnato a Pechino per un debutto tutt’altro che agevole contro Karen Khachanov.
Il russo n° 14 ATP viene dalla convincente e fresca vittoria di Zhuhai e sarà avversario scomodo per il carrarino, che peraltro non sta attraversando un momento di forma brillante. Come per Sinner-Evans, anche in questo caso si tratta di una prima volta assoluta nei confronti tra i due, ma nella circostanza è l’italiano a essere sfavorito. Musetti è dato infatti a 2.20 da Bet365 e a 2.15 da Sisal, mentre gli stessi siti piazzano Khachanov rispettivamente a 1.67 e 1.65.
Musetti-Khachanov sarà il terzo match sul campo Brad Drewett, attorno alle 10 ora italiana (le 16 a Pechino), e chi la spunterà tra i due potrebbe subito trovare Carlos Alcaraz, testa di serie n° 1 e avversario di Yannick Hanfmann al primo turno.
Entrambi gli incontri dei tennisti italiani saranno visibili in diretta su SuperTennis.
In campo femminile, è già ora di scendere nuovamente in campo per la stacanovista Lucia Bronzetti, che poche ore fa perdeva nettamente a Ningbo contro Linda Fruhvirtova e che avrà appena il tempo di spostarsi a Pechino per giocare il turno di apertura delle qualificazioni al cospetto di Laura Siegemund. Ultimo match sul campo 6 per loro, con l’equilibrio che regna sovrano nei pronostici. L’azzurra è data a 1.65 da Sisal, contro l’1.75 della rivale. Le due si sono affrontate all’ultimo Australian Open, con il successo della tedesca in tre parziali.
Italiani in campo venerdì 29 settembre
China Open, primo turno:
[6] JANNIK SINNER vs Daniel Evans – Campo Lotus – Diretta SuperTennis dalle 6:30
LORENZO MUSETTI vs Karen Khachanov – Campo Brad Drewett – Diretta SuperTennis dalle 10 circa
China Open, qualificazioni, primo turno:
[6] LUCIA BRONZETTI vs Laura Siegemund – Campo 6 – Ore 10:30 circa
Flash
WTA Ningbo, altra vittoria sofferta per Jabeur. Shnaider fa fuori Kvitova
Jabeur-Podoroska e Fruhvirtova-Shnaider saranno le semifinali del torneo cinese che ha appena visto l’eliminazione di Bronzetti

Non solo la sconfitta della nostra Lucia Bronzetti per mano di Linda Fruhvirtova: la giornata di giovedì metteva in palio altri tre posti per le semifinali del WTA di Ningbo. Ecco com’è andata.
[1] O. Jabeur b. V. Zvonareva 7-5 4-6 6-1
Primo set segnato irrimediabilmente dagli errori di Ons Jabeur. Fin dalle prime fasi di partita, è ben evidente che per la tunisina non sia ancora tempo di tornare ai fasti che l’anno portata a sue finali a Wimbledon, ma che debba lottare su ogni singola palla. Gli errori fioccano, in particolare dalla parte del dritto, e questo consente a Zvonareva di andare due volte in vantaggio di un break, prima sul 2-0, poi sul 4-2. Jabeur, però, non si sottrae alle difficoltà e alla fatica, vince 4 game di fila e recupera tutto il ritardo, tirando fuori alcune magie di livello assoluto – tweener, smorzate e recuperi in corsa vincenti –. Zvonareva, presa dalla frustrazione, commette qualche errore e non può nulla di fronte all’improvviso cambio di passo dell’avversaria. Dopo un’ora e un quarto Jabeur fa suo il primo set per 7-5.
L’inizio di secondo parziale vede dominare chi si trova in risposta, con quattro break consecutivi messi a segno. Entrambe le giocatrici commettono errori anche banali, provate dalla fatica del primo set e dalla grande umidità di Ningbo. La prima a tenere il proprio turno di servizio è Jabeur nel quinto gioco, a cui risponde subito la russa. Sul 3-3, Zvonareva si procura due palle break annullate con due numeri clamorosi dalla tunisina: ace di seconda e vincente di dritto incrociato con entrambi i piedi nel corridoio. L’equilibrio, però, non dura molto: Jabeur incappa in un pessimo game alla battuta e subisce un break a 15, che manda la russa a servire per il set sul 5-4. Zvonareva, a differenza del primo parziale, è cinica e chiude alla prima chance dopo quasi un’altra ora di gioco.
Inizio di terzo set che sorride a Ons Jabeur: dopo aver superato il momento di appannaggio fisico e tecnico della fine del precedente parziale, innesta una marcia superiore, che le consente di trovare con grande continuità soluzioni vincenti e prendere il largo nel punteggio (5-0). Sotto di due break, Zvonareva riesce a muovere il punteggio, nonostante i vistosi fastidi alla spalla sul servizio. Jabuer chiude 6-1 dopo due ore e trentasei minuti di autentica battaglia.
GLI ALTRI MATCH – Non si è salvata, invece, la numero 2 del tabellone Petra Kvitova che, dopo aver raggiunto i quarti di finale grazie al forfait di Putintseva, ha ceduto in tre set e due ore di gioco alla 19enne russa Shnaider. La ceca si era ripresa dopo un primo set da dimenticare (1-6), aggiudicandosi il secondo parziale per 6-4 grazie soprattutto a una buona resa in fase di risposta con tre break messi a segno. Nel terzo, però, la numero 14 del mondo non è stata sufficientemente cinica e non è riuscita a sfruttare il momento di maggiore difficoltà dell’avversaria in avvio di set. Shnaider ha salvato tre palle break nel suo primo turno di battuta e un’altra sul 2-3, prima di brekkare a zero nel game successivo e involarsi così verso la vittoria (6-3). La 2004 russa disputerà contro Fruhvirtova (un’altra giocatrice ceca) la sua seconda semifinale nel circuito maggiore, dopo quella persa ad Amburgo in estate contro Noha Akugue. Intanto, si è già assicurata un nuovo best ranking: ora è virtualmente numero 70 del mondo (il precedente miglior piazzamento era n. 83).
L’ultimo quarto di finale del Ningbo Open ha visto infine la vittoria in due set di Nadia Podoroska su Katerina Siniakova. L’argentina ha prevalso con un doppio 6-1 in un match caratterizzato dall’abbondanza di palle break: la ceca ne ha concesse ben 17 (solo in un turno di battuta ne è rimasta del tutto immune) perdendo il servizio cinque volte, mentre Podoroska si è salvata in tutte e cinque le occasioni fornite all’avversaria. Il punteggio ha così assunto una forma anche più severa rispetto a quanto si sia effettivamente visto in campo, sebbene la numero 90 del mondo abbia ampiamente legittimato il successo. Sarà quindi lei l’avversaria di Jabeur nella semifinale della parte alta del tabellone. Nadia proverà a ribaltare i pronostici per accedere a quella che sarebbe la sua prima finale nel circuito dopo tre semifinali perse. (Andrea Mastronuzzi)