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Roland Garros: un’altra finale Slam per l’inarrestabile Swiatek [VIDEO-COMMENTO]
Iga Swiatek deve lottare nel secondo set ma supera in due set Beatriz Haddad Maia. Sabato finale con Muchova, al sicuro il primo posto in classifica

(dal nostro inviato a Parigi)
[1] I. Swiatek b. [14] B. Haddad Maia 6-2 7-6(7)

Se Sabalenka ha mancato l’appuntamento con la finale annunciata di sabato, Iga Swiatek invece ha rispettato il pronostico sconfiggendo in due set la brasiliana Beatriz Haddad Maia in una partita che soprattutto nei 90 minuti del secondo set ha regalato belle emozioni, anche se non proprio sempre un ottimo tennis.
La prova di Swiatek è stata piuttosto altalenante, soprattutto con la prima di servizio, che verso la fine dell’incontro le ha causato parecchi problemi, ma la polacca ha fatto valere la sua maggiore mobilità in campo ed è riuscita a mantenere maggiormente il controllo nei nervi nel rush finale del secondo set. Haddad Maia ha confermato le sue grandi doti di colpitrice, ma il limite negli spostamenti si è dimostrato troppo pronunciato di fronte a una giocatrice rapida come Swiatek.
LA PARTITA – Inizio scoppiettante della brasiliana che con due risposte vincenti fa capire all’avversaria che non è scesa in campo a fare la comparsa e strappa il servizio a zero a Swiatek nel game d’apertura. La campionessa in carica non ci sta e parte subito al contrattacco con un diritto di quelli “doc” nel primo punto del game successivo e impatta subito con il controbreak.
Il punto debole della n.1 del mondo, ormai si sa, è la seconda di servizio, ma quello di Haddad Maia (o Bia, come la chiama il nutrito manipolo di tifosi brasiliani in tribuna, straordinariamente più numerosi dei supporter polacchi) è lo spostamento laterale, e quindi Swiatek prende subito a giocare gli scambi aprendo il campo. Il ritmo è elevato, Haddad Maia perde la misura un paio di volte e con tre errori gratuiti di rovescio (l’ultimo dei quali su una palla corta dopo uno scambio molto lungo) cede il servizio al sesto game per il 4-2 Swiatek.
Il primo set si chiude con un parziale di 11 punti a 2 per la polacca che sigla il 6-2 portandosi a un set dalla finale con solamente 17 giochi perduti.
La partita, iniziata davanti a uno stadio praticamente vuoto dopo le oltre tre ore di Sabalenka e Muchova, vede ora l’anello superiore dello Chatrier per tre quarti pieno, anche se nei posti dei VIP ci sono ancora tanti spazi vuoti, nonostante il programma lanciato lo scorso anno per occupare i posti liberi vicino al campo con spettatori disposti a spendere qualcosa in più per la possibilità di un “upgrade soggetto a disponibilità”.
Haddad Maia insiste con il forcing in risposta all’inizio del secondo set e i risultati si vedono: già nel primo game Swiatek deve sudare per 14 punti per tenere la battuta, mentre due giochi più tardi, complici un doppio fallo e un errore di diritto, perde il servizio per la seconda volta nel match consentendo all’avversaria poi di allungare sul 3-1.
Iga limita gli errori, tiene qualche risposta in più in campo e nonostante un doppio fallo e un bel passante di Haddad Maia riesce a riagganciare l’avversaria sul 3-3 e poi sorpassare per il 4-3. La brasiliana è comunque solida al servizio, tiene bene l’iniziativa negli scambi e sul 4-4 con due passanti di diritto si procura due palle break, che però vengono annullate bene da Swiatek. La terza se ne va con un diritto sbagliato e Iga passa sul 5-4.
Si arriva al tie-break con Swiatek che non riesce a mettere una prima di servizio, Haddad Maia è sempre in vantaggio anche se mai di più di un punto fino a che un errore di rovescio della polacca segna l’allungo sul 5-3. Haddad Maia arriva al set point sul 6-5, ma un suo errore di diritto lo cancella. Swiatek si procura il match point sul 7-6, ma un diritto in corsa sulla riga lo annulla. Sul 7-7 Beatriz sbaglia la prima per la prima volta nel tie break, la seconda è una palletta tremebonda a 104 km/h in mezzo al campo e Swiatek non si fa pregare a prendere in mano lo scambio e chiudere con un diritto. Al suo secondo match point la n. 1 del mondo, con un altro diritto, pone fine alla partita e conquista la sua terza finale al Roland Garros.
PER IL TRIPLETE – Sabato pomeriggio dunque Iga Swiatek giocherà per il suo quarto titolo del Grande Slam, il terzo a Parigi, contro una esordiente, Karolina Muchova, contro la quale ha perso l’unico confronto diretto, a Praga nel 2019 quando però aveva appena 18 anni ed era appena entrata nel circuito professionistico. In ogni caso, con la conquista della finale, Swiatek si assicura la permanenza al primo posto della classifica WTA che invece sarebbe andato a Sabalenka in caso di sconfitta in semifinale.
ATP
ATP Astana: derby austriaco ai quarti tra Thiem e Ofner. Avanzano anche Korda e Griekspoor
Thiem rischia, ma batte Giron. Spento Bublik, bene Griekspoor e Korda

Completato il quadro del tabellone dei quarti dell’ATP 250 di Astana. Sarà derby austriaco tra Dominic Thiem e Sebastian Ofner e lotta tra battitori come Tallon Griekspoor e Sebastian Korda, reduci rispettivamente da 17 e 12 aces nei loro match validi per gli ottavi di finale.
Qualche preoccupazione di troppo per l’olandese che ha impiegato tre set per avere la meglio su Sho Shimabuku chiudendo 7-6(5) 6-7(3) 6-1. Qualche rammarico il giapponese lo ha per il primo parziale quando non ha sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Per il resto solido l’olandese che ha fatto registrare un solo passaggio a vuoto nel tie-break del secondo set. Il giapponese ha commesso 9 doppi falli in totale, 7 nel primo set, mentre il suo avversario ha piazzato ben 17 servizi vincenti.
Sebastian Korda, invece, di aces ne ha piazzati 12 e ha sconfitto Nuno Borges 6-4 7-6(4) in 1ora e 26′. L’americano ha avuto un solo passaggio a vuoto, quando si è fatto breakkare nel sesto gioco facendo salire 4-2 il suo avversario. Provvidenziale il controbreak, con i due giocatori che si sono presentati al tie-break senza concedere punti agli avversari nell’ultimo turno di battuta del set. Korda recupera un minibreak di svantaggio e chiude al primo matchpoint.
Grazie a un tie-break spettacolare, Dominic Thiem ha la meglio su Marcos Giron battuto 6-3 4-6 7-6(2)
Solito copione con lo svizzero che non sfrutta tre palle break nel quinto gioco del secondo set per chiudere il match e subisce un parziale di 11-0 che gli costa il secondo set. Nel terzo, invece, è Giron a non chiudere i conti sprecando due palle break consecutive: il tie-break è scontato ed è vinto da Thiem 7-2.
Non pervenuto Alexander Bublik nel match contro Sebastian Ofner. Dinanzi al pubblico di casa, in 68′ il n. 35 del ranking si butta via 6-4 6-2.
Austriaco bravo a non far “accendere” il kazako, apparso davvero molto spento.
ATP
ATP Pechino, ai quarti niente derby russo: Medvedev c’è, Rublev eliminato da Humbert. Zverev vince di notte
Rublev va a servire per il match ma si smarrisce per meriti di Humbert che ora affronterà Medvedev. Zverev piega Davidovich Fokina alle 2.30 del mattino

[8] A. Zverev b. A. Davidovich-Fokina 6-7(4) 6-2 6-1 (Danilo Gori)
Intorno alla mezzanotte a Pechino va in scena l’ultimo degli ottavi di finale, che Alexander Zverev fa suo in circa due ore e quaranta minuti con il punteggio di 6-7(4) 6-2 6-1 ai danni di Alejandro Davidovich-Fokina. Un match diviso in due parti, dove nella prima assistiamo a una sfida altalenante e assolutamente non legata alla regola dei servizi. Fokina fa qualcosa in più, è al meglio della sua condizione fisica e strappa il vantaggio iniziale.
Dall’inizio della seconda frazione in poi però Zverev alza decisamente il livello del suo gioco: decide, quando l’orologio segnala la una e mezzo, che è bene fare in fretta e toglie il respiro all’avversario imponendo un ritmo e una velocità di palla non controllabili. Il secondo e il terzo set durano complessivamente come il primo, ma lo spagnolo si aggiudica soltanto tre game. Il tennista amburghese sale così 4-1 nei confronti diretti (ultimo episodio a Toronto favorevole all’iberico per 6-1 6-2) e raggiunge nell’appuntamento dei quarti di finale il cileno Nicolas Jarry, che ha superato il nostro Arnaldi nel turno precedente.
Primo set: molti break, Davidovich è più vivace e si impone allo shootout
Nessuno dei due è particolarmente efficace con il servizio. In particolar modo il tedesco tiene nel parziale una percentuale di prime palle in campo vicino al 90% ma lo spagnolo riesce a contenere piuttosto bene i colpi di inizio gioco del rivale. Questo particolare fa sì che il set cambi spesso direzione con break e controbreak che rendono lo svolgimento della frazione piuttosto imprevedibile.
Entrambi prediligono il gioco in diagonale e Davidovich è dei due quello che più spesso cerca la variazione con l’affondo in lungolinea o con la palla corta, altro espediente molto utile vista la posizione arretrata sul campo tenuta dalla testa di serie numero 8. Il primo break arriva nel terzo gioco e se lo aggiudica il tennista iberico, traendo vantaggio da quattro errori consecutivi del tedesco, in imbarazzo quando si tratta di affondare soprattutto con il dritto lungolinea.A nche Davidovich però non è impeccabile e non trovando continuità cede immediatamente il vantaggio appena acquisito. Il break con controbreak subito di seguito si verifica per altre due volte, in un set che non trova padrone. La soluzione non può che arrivare dal tie-break e sorride al tennista andaluso, che se non altro conferma la sua maggiore predisposizione ai cambi di ritmo.
Nella situazione di punteggio di 4-4 il numero 25 del mondo ottiene un minibreak importantissimo attirando a rete l’avversario con una palla corta di dritto a uscire sul rovescio. Successivamente incamera anche il sesto punto con l’aiuto dello stesso colpo morbido e mette i sigilli alla frazione con un robusto dritto lungolinea. Un’ora e mezza di gioco e ben undici palle-break, sei delle quali trasformate.
Secondo e terzo set: Zverev reagisce da campione, ritorna in parità e vince alla distanza
Questa volta è Zverev a ottenere il primo break: il tedesco gioca con molta umiltà nel terzo game rassegnandosi a coprire ogni punto del campo in recupero ma in questo modo conquista tre occasioni per andare in vantaggio, riuscendoci grazie a un dritto dell’avversario che oltrepassa la riga di fondo. Il numero 10 del mondo dimostra di aver incassato bene la sconfitta nel primo parziale e sceglie di forzare i colpi aumentando così la pressione nello scambio.
Il ventiquattrenne iberico si trova così a giocare i suoi colpi con pochissimi margini di sicurezza e cede terreno. Anche la palla corta, che gli ha praticamente regalato il set d’apertura, ora non è più precisa e più di una volta affonda in rete. Il campione amburghese prosegue facilmente nel set e arriva fino al 5-1, quando cede a zero il turno in risposta. Nel game successivo Zverev pareggia il conto dei set chiudendo la questione con un dritto incrociato in un recupero su palla corta del rivale. Quaranta minuti circa di tennis e nessuna palla break per lo spagnolo, che si aggiudica solo otto punti nei game di risposta.
Il set decisivo è un tutt’uno con lo svolgimento del secondo e Alejandro subisce subito un break a zero. L’atleta iberico potrebbe rendere subito la pariglia al rivale ma fallisce una palla-break nel secondo game e una volta alla battuta si deve nuovamente inchinare alla determinazione e alla pesantezza di palla del due volte vincitore delle ATP Finals.
Sullo 0-4 Davidovich effettua alcuni movimenti per testare l’efficienza fisica e mostra alcuni segni di sofferenza: ciononostante annulla una palla del 5-0 al rivale e ottiene il suo primo game nel set. Zverev però non si ferma più e fa sua la frazione decisiva in 35 minuti, lasciando quindi nei due set vinti solo una palla-break al suo contendente.
[2] D. Medvedev b. A. De Minaur 7-6(3) 6-3 (Andrea Binotto)
Non ha lasciato scoccare le due ore di gioco Danil Medvedev contro Alex De Minaur. Il tennista russo ha superato con il punteggio di 7-6(3) 6-3 il giocatore australiano in un’ora e cinquantanove minuti, confermando quanto di buono fatto allo US Open proprio contro ‘Demon’. I due si erano scontrati sette volte prima di questo ottavo di finale, con un bilancio totale di cinque vittorie russe e due australiane. È arrivata, quindi, la sesta da parte di Medvedev, che conquista così il pass per i quarti di finale dove incrocerà la racchetta o con il suo amico Andrey Rublev o con Ugo Humbert. Tornando a questo match di ottavi di finale a fare la differenza non è stata tanto la resa al servizio o uno strapotere con i fondamentali, quanto più una gestione intelligente dei punti importanti del n.3 al mondo – che nel primo set si è fatto recuperare quando era avanti 5-2 con due break -, chiara abilità che possiede di natura e che non ha certamente da invidiare a nessuno.
IL MATCH: Non un esordio brillante in questo incontro per De Minaur, che subito arranca nei suoi turni di battuta concedendo svariate palle break all’avversario. Quest’ultimo nel terzo gioco gli strappa la battuta, annulla lui una chance del contro break nel sesto game, e con un ulteriore break si porta sul 5-2. Qui Medvedev spegne completamente la luce nei suoi turni al servizio, tanto da regalarlo ben due volte consecutive a 0. Evento più unico che raro. I due arrivano al tie-break dopo aver entrambi tenuto la battuta ai vantaggi e qui la stabilità persiste fino al cambio di campo sul 3-3. Successivamente è il n.3 al mondo a cambiare ritmo, tanto da vincere quattro punti di fila e portarsi a casa il primo parziale dopo settantaquattro minuti sofferti. Non concedendo più alcuna palla break, la seconda forza del seeding gestisce alla perfezione sia i game al servizio che quelli in risposta. Tra questi ultimi il quarto gioco è quello chiave, ossia dove il russo strappa il servizio all’avversario e mette il punto finale alla partita con la sua solidità in battuta, che lo porta al successo in un’ora e cinquantanove minuti.
U. Humbert b. [5] A. Rublev 5-7 6-3 7-6(3)
Andrey Rublev va a servire per il match, smarrisce la prima di servizio e si ritrova fuori dai quarti di finale di Pechino. Avanza con merito e di rimonta Ugo Humbert che vince 5-7 6-3 7-6(3) in 2ore e 50′. Il russo è molto discontinuo, ma quando pare aver ritrovato la via maestra smarrisce la prima di servizio e si fa trafiggere dal suo avversario che con coraggio si riprende il break di svantaggio e poi va a dominare il tie-break. Bene il francese al servizio, trova più continuità con la prima e reagisce alla classe del suo avversario che si fa sempre più falloso col finire del match. Ai quarti, evitato il derby russo, Humbert se la vedrà con Daniil Medvedev.
Giocatori contratti, ma bene Rublev con pazienza
Entrambi i giocatori sono un po’ contratti in avvio di partita, tanto da concedere il primo turno di battuta all’avversario. Nel quinto game è Rublev il primo a tornare a palla break e al primo tentativo non si fa sfuggire l’occasione: strappa il servizio all’avversario e avanza sul 4-2. Il russo si procura l’ennesima chance di break, ma il tennista francese gliela annulla rimanendo aggrappato al set. Al momento – per Rublev – di chiudere il parziale, il transalpino lascia andare il braccio e con un dritto uncinato vincente rimette i giochi in parità. 5-5 e tutto da rifare per il n.6 al mondo. Fatica, però, il 25enne di Metz nel gioco seguente, dove tra un errore e l’altro finisce per regalare nuovamente la battuta all’avversario, che va così a servire per il set per la seconda volta. Nonostante un iniziale svantaggio di 0-30, la quinta forza del seeding gestisce bene la pressione costringendo spesso il francese all’errore, e in questo modo riesce ad accaparrarsi il primo parziale per 7 giochi a 5 dopo cinquantotto minuti di gioco. (Andrea Binotto)
Comincia la rimonta francese
Rublev potrebbe subito chiudere i conti ma non riesce a sfruttare due palle break nel primo game. Humbert ringrazia e si esibisce in un passante vincente di dritto, dopo aver mostrato un’ottima tenuta difensiva. Quanto basta per tenere il servizio e cominciare a vincere gli scambi lunghi. Nel gioco successivo, a sorpresa per l’andamento del set fino a quel momento, il n. 36 del ranking ricama a rete e, soprattutto, trova aggressività in risposta sul servizio dell’avversario, traendone grande guadagno. Humbert si ritrova avanti di un break con il russo che comincia a spazientirsi, vanificando due palle del contro break: nel terzo e nel quinto game. Bravo il francese a prendersi qualche rischio con il servizio e tutto ciò gli viene riconosciuto con gli interessi (6-3).
Rublev si butta via, ma applausi al coraggio di Humbert
Rispetto al secondo parziale, i ruoli si invertono. Rublev va subito in difficoltà nel primo turno di battuta. Riesce a cancellare tre palle break, ma la quarta è decisiva in negativo per lui. Il francese tiene alla grande in fase difensiva e poi un nastro porta fuori un dritto sparacchiato dal n. 6 del ranking. Non si fa attendere la reazione di Rublev che, nel game successivo, ottiene il controbreak alla seconda opportunità. La prima viene annullata da Humbert con un bellissimo dritto lungolinea. Poi con un rovescio all’incrocio delle righe Rublev ottiene il controbreak. Sale il livello del russo che sa di poter mettere in difficoltà il suo avversario quando quest’ultimo si inceppa con la prima di servizio. Nel settimo gioco è grande l’occasione per Rublev: annulla due game point al suo avversario poi lo induce a sbagliare un dritto e un rovescio. E’ il break che gli consente di andare a servire per il match. A far nuovamente cambiare inerzia alla gara è una risposta vincente incredibile di Humbert che spazientisce il russo. Rublev smarrisce la prima di servizio e subisce quattro risposte aggressive del suo avversario che torna in partita. Agevolmente c’è l’aggancio sul 5-5 e il tie-break è la giusta conclusione. C’è subito il minibreak per Humbert che continua a impensierire il russo con la sua risposta solidissima. Sfrutta un errore a rete di Rublev per salire 5-1. Gli ultimi due punti sono un capolavoro di Humbert che disegna il campo e induce all’errore il suo avversario. Quarti di finale meritati per il francese.
ATP
ATP/WTA Pechino, il programma di domenica 1° ottobre: Alcaraz vs Musetti a metà mattinata, Sinner per colazione
Il super match tra il campione spagnolo e l’azzurro terzo match sul Centrale dalle 6:30. Paolini e Sinner sul secondo campo contro Haddad Maia e Nishioka

Programma ricchissimo per il ricco torneo combined di Pechino nella domenica che segna l’inizio di ottobre: i 4 ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile (ATP 500 e il completamento del primo turno del torneo femminile (WTA 1000).
Per quanto ci riguarda da vicino, saranno 3 gli azzurri in campo: la prima è Jasmine Paolini che alle 5 italiane apre il programma sul Campo Lotus (secondo per importanza). Per lei sfida complicata contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, N.15 del tabellone.
Sullo stesso campo dopo Ethcheverry vs Ruud (non prima delle 6:30) toccherà poi a Jannik Sinner contro il giapponese Yoshito Nishioka, in tabellone grazie a una Special Exempt. L’inizio dovrebbe essere intorno alle 9 italiane.
Sul campo Centrale, denominato Diamond, si comincia più tardi, alle 6:30, con due match femminili in sequenza: Vondrousova vs Kalinina e la N.1 del mondo Aryna Sabalenka contro Sofia Kenin in un primo turno da sogno per gli organizzatori
Il terzo match, si spera intorno alle 10:30 del mattino, è quello per noi più atteso: Carlos Alcaraz sfida il nostro Lorenzo Musetti. I precedenti dicono 1-1 ma entrambi sulla terra battuta. La finale di Amburgo 2022 vinta da Lorenzo e il match dominato dallo spagnolo al Roland Garros di quest’anno negli ottavi di finale.
Diretta TV di entrambi i tornei su SuperTennis (Canale 64 DTT e 212 di SKY)
Questo il programma completo del China Open per domenica 1° ottobre (orari cinesi, +6 ore rispetto all’Italia)