Ivanisevic dopo la vittoria di Djokovic: “Quando pensi che a Nole bastino 23 Slam lui troverà una motivazione per vincerne altri”

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Ivanisevic dopo la vittoria di Djokovic: “Quando pensi che a Nole bastino 23 Slam lui troverà una motivazione per vincerne altri”

“Gli ho detto che se voleva vincere questo torneo doveva smetterla di parlarci e lamentarsi durante le partite”. Queste le parole del coach Ivanisevic a seguito della finale vinta dal serbo contro Ruud

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Novak Djokovic Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Ancora una volta domenica si è scritta la storia del tennis. Quando si parla di storia di questo sport al momento sono pochi i nomi dei tennisti in attività che ci vengono in mente. Non un altro record di precocità di Carlos Alcaraz, ma bensì il 23esimo alloro Slam per Novak Djokovic, che stacca così Rafa Nadal a quota 22 e si porta in testa alla classifica di giocatori maschili con più Major in bacheca. Dopo la rituale conferenza stampa con la Coupe des Mousquetaires accanto al campione serbo, è stata la volta del suo coach, Goran Ivanisevic, che con ironia e stupore ha parlato del 36enne di Belgrado che, dopo il titolo a Parigi, tornerà nuovamente in vetta al ranking.   Qui sotto le parole di Ivanisevic in conferenza stampa.

D: Quale pensi sia stato il momento più difficile per Novak nella strada per vincere questo titolo?

Ivanisevic: “Nole non è arrivato a questo torneo con una fiducia e una condizione di forma incredibili. Ma non ero preoccupato. Ho detto a Montecarlo che i tornei prima di Parigi io non li conto; né Montecarlo, né Roma, niente. L’unico torneo che conta è questo. Novak ha questo programma nella testa che gli permette di alzare il livello quando uno Slam è dietro l’angolo. Gli Slam sono un altro sport rispetto agli altri tornei. Il giorno in cui siamo arrivati qui lui era già migliore, più motivato, più affamato di vittoria. Ogni giorno che passava giocava sempre meglio. Ho pensato che contro Alcaraz avesse giocato per un’ora e mezza un tennis molto intelligente e a un livello veramente alto. Oggi ha finito quello che abbiamo cominciato a Montecarlo; dunque, è il giorno di paga e noi incassiamo l’assegno (sorride, ndr)”.

 

D: Novak nel suo discorso ha detto che è stato parecchio tormentoso nei confronti tuoi e del team. Potresti darci qualche informazione su com’è stato Nole durante il corso di questo torneo?

Ivanisevic: “Ci ha incatenato con le manette per tre giorni (sorride, ndr). Non è un ragazzo facile, mettiamola così, soprattutto quando qualcosa non va come vorrebbe lui. Ma noi siamo il suo team e il nostro compito è farlo sentire meglio per permettergli di performare nel miglior modo possibile. Alcune volte è complicato, ma tutto sommato è quello per cui viviamo e lavoriamo; per tornei come questo, per finire in questo modo. Non è stato un percorso facile. Sapete come abbiamo iniziato a Montecarlo, a Banja Luka. A Roma era già un po’ meglio, ma era ancora lontano dal suo migliore stato di forma”.

D: Cosa ti ha sorpreso maggiormente di Novak, lavorando con lui, in confronto a quello che conoscevi di lui prima di essere il suo coach?

Ivanisevic: “Mi ha fatto diventare un allenatore migliore. Avevo avuto successo con Marin Cilic prima, e ho impiegato molto tempo in campo con lui. Con Novak ogni giorno è una nuova sfida: ti motiva, e tu devi esserlo di più, sempre di più ogni giorno. Il livello di stress è sempre molto alto, ma ogni giorno impari qualcosa di nuovo. Molte volte non sono d’accordo con lui, ma questo fa parte del lavoro. Non puoi essere d’accordo su tutto, ma siamo ugualmente una squadra che funziona molto bene”.

D: Vedi che la sua passione verso il tennis sta diminuendo a causa della vita stressante nel tour e del poco tempo speso con la sua famiglia?

Ivanisevic: “Alcune volte lo vedo, ma poi arriva in campo e vedi quanto si diverte ad allenarsi, a mettere a segno vincenti e a migliorare ogni singolo dettaglio del suo gioco. Vincere di fronte a questo pubblico, in questo stadio è qualcosa di incredibile. Non so per quanto ancora riuscirà a farlo, ma il suo corpo è fenomenale, lo sta tenendo bene ed è in ottima forma. Grazie a Dio non ha infortuni grossi e riesce ancora a muoversi in campo come farebbe un gatto, un ninja: è dappertutto. È affascinante da vedere, perché a volte pensi che abbia vinto 23 Slam e possa andare bene così. Ma lui troverà di nuovo qualche tipo di motivazione per vincerne 24, o 25. Chi lo sa dove sarà la fine”.

D: Riguardo Alcaraz, pensi che lui sia il più grande ostacolo per Novak negli Slam?

Ivanisevic: “Io adoro Carlos. Prima di tutto è un bravo ragazzo, è molto educato, positivo, ride sempre ed è un gran tennista che a 19 anni ha già vinto uno Slam. Sarà molto pericoloso. Ci sono anche altri giocatori pericolosi, come Medvedev, ma Carlos è proprio una ventata d’aria per il tennis: come gioca, come sorride, com’è felice, le sue idee in campo, è a dir poco pazzesco. Sicuramente sarà una minaccia su tutte le superfici, ma c’è sempre un ma: è ancora giovane. Se ti trovi davanti Novak sai già che non potrai mai scommettere contro di lui”.

D: Quanti Slam può ancora vincere Novak? E poi, due anni fa era a un solo match dal Grande Slam; ora ne ha due in bacheca nella stessa stagione. Portarsi a casa il Grande Slam è un obiettivo per Nole?

Ivanisevic: “Dovresti chiederlo a lui. Se torno a pensare a tutto quello che è successo l’anno scorso in Australia, noi non sapevamo veramente cosa fare. Ora ha vinto il suo 23esimo Slam e non è ancora finita. Mi dispiace molto che Rafa non sia qui, ma io ho detto ancora molto tempo fa, prima che diventassi parte del team di Novak, che Nole e Rafa avrebbero superato i 22 titoli Slam. Spero che Nadal torni e ne vinca un altro, ma riguardo il Grande Slam Novak è l’unico a poterlo conquistare ora come ora. Due anni fa era a un solo match da questo obiettivo, quindi quest’anno non vedo perché non potrebbe farcela ora che ha già vinto i primi 2 Slam dell’anno. È ancora lunga la strada, ma questi titoli sono l’obiettivo principale. Non so quanti riuscirà ancora a vincerne, ma sicuramente con il corpo che ha ne potrà portare a casa ancora tanti”.

D: Su cos’hai lavorato insieme a Novak negli ultimi mesi? Cosa cercate di migliorare?

Ivanisevic: “Abbiamo iniziato un nuovo percorso di allenamenti: iniziavamo alle 2 di mattina e finivamo alle 6 (sorride, ndr). A volte non so proprio cosa fargli fare, ma infine si trova sempre qualcosa. Lui si sveglia e dice ad esempio che il suo rovescio il giorno prima non andava bene, quindi dobbiamo lavorarci. Ma il rovescio per noi era perfetto! È semplicemente un perfezionista, ha una mente geniale e c’è sempre qualcosa che manca. Sono molto orgoglioso di lui, specialmente degli ultimi 2 match che ha giocato. Gli ho detto che se voleva vincere il Roland Garros doveva smetterla di parlarci così tanto durante le partite. Se guardi contro Alcaraz, e specialmente oggi, nelle situazioni difficili non ci guardava, non si lamentava, non urlava, e questo mi ha sorpreso. Era concentrato, ed è lì che gioca il suo miglior tennis: quando non butta energie in cose inutili. Contro questi ragazzi se gli lasci un po’ di spazio poi non è facile rimontare”.

D: Hai detto che Novak ha la capacità di cambiare qualcosa nella sua testa quando gioca. È unico, secondo te, sotto quest’aspetto?

Ivanisevic: “Riescono a farlo i campioni, anche Rafa e Roger. È per questo che non ero preoccupato nella partita contro Carlos, anche se la gente diceva che non avrebbe avuto chance di vittoria. Ma questo è Novak. Se gli dici che non può farcela diventa 3 volte più grintoso di prima. Non ero preoccupato dopo Roma perché giocare negli Slam è proprio uno sport diverso: 2 settimane, 7 incontri, devi stare sempre concentrato e sai che non potrai giocare tutte le partite al meglio. Quello che lo rende il migliore in assoluto è che negli ultimi 2 match ha giocato il suo miglior tennis. Oggi dal tie-break fino alla fine della partita ci è riuscito, ed è questo che fa la differenza”.

D: La differenza tra Novak e la generazione più giovane pensi sia dovuta maggiormente al format 3 set su 5?

Ivanisevic: “Sicuramente sarebbe molto diverso giocare al meglio dei 3 set negli Slam. Nonostante io avessi letto molte notizie che davano favorito Alcaraz contro Djokovic, tu non puoi dire una cosa del genere a mio avviso. Novak aveva giocato 33 finali Slam prima e ne aveva vinte 22. Carlos è incredibile e vincerà non so quanti Slam, ma non lo potevi dare come favorito. Sicuramente aveva giocato meglio di Novak nella stagione sul rosso prima di Parigi, ma qua è diverso, qua vengono fuori i nervi e la vera tensione. Avete visto tutti cosa gli è successo nel terzo set, e Novak sa, Novak aspetta. Come ha detto Roddick: “Nole ti prende prima le gambe, poi l’anima, poi ti scava la fossa e infine sappiamo tutti come va a finire”.

Andrea Binotto

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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF

L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

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Dragos Madaras (SWE) - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.

Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…

Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

 

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ATP

ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo

Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

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Arthur Fils – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.

Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).

Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.

 

Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003,  che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.

Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.

PosizioneGiocatoreNazionePuntiNato nelClassifica ATP
1AlcarazSpagna817520032
2RuneDanimarca305520034
3SheltonUSA1455200220
4MusettiItalia1345200218
5FilsFrancia953200444
6Van AsscheFrancia597200469
7StrickerSvizzera576200290
8MichelsenUSA5182004110
9MedjedovicSerbia4852003120
10CazauxFrancia4742002125
11CobolliItalia4532002122
12AtmaneFrancia3762002147

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WTA Ningbo: Jabeur sul velluto. Vanno ko Cirstea e Blinkova

Ons avanza nel torneo in Cina. Sarà Linda Fruhvirtova l’avversaria di Lucia Bronzetti

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Ons Jabeur - US Open 2022 (foto Twitter @wta)

Dopo il successo della nostra Lucia Bronzetti, prosegue al Ningbo Open il cammino della testa di serie n.1 Ons Jabeur: la tunisina regola in due set la tedesca Korpatsch. A proposito di teste di serie: si fermano agli ottavi di finale i percorsi della n.3 del tabellone, la rumena Simona Cirstea ( sconfitta in due set contro la Siniakova), assieme a quello della n.4 Anna Blinkova, sconfitta in tre set dalla ceca Linda Fruhvirtova.

[1] O.Jabeur b. T. Korpatsch 6-3 6-2

Dicevamo tutto facile per la tunisina Jabeur contro la tedesca Korpatsch sconfitta 6-3 6-2 in 1 ora e 24′. Solito tennis brillante per la n.2 del seeding, ricco di variazioni e quindi imprevedibile. Da sottolineare per Jabeur l’ottima prestazione al servizio (71% di prime giocate) e l’aggressività in risposta, specie sulla seconda palla (70% di punti vinti). Così il primo set è deciso da due break, che la tunisina conquista nel quinto e nel nono gioco, che si rivelerà anche l’ultimo del primo parziale. Nella ripresa la Korpatsch affonda assieme alla sua seconda di servizio, con cui è tropo vulnerabile, lasciando ampio margine di manovra a Jabeur. Due break anche nella ripresa proiettano la testa di serie n.1 ai quarti di finale dove se la vedrà con la sorpresa Zvonareva.

K. Siniakova b. [3] S. Cirstea 6-3 7-5

Una giornata nera quella di Sorana Cirstea a Ningbo, sconfitta in due set dalla ceca Katerina Siniakova (6-3 7-5). Non una partita ad alto tasso di spettacolarità, ma sicuramente imprevedibile e con tanti break (15 in totale!). Un match deciso sostanzialmente nei turni in risposta data la difficoltà delle due interpreti a mantenere i game al servizio. Nel primo set ci sono ben 6 break, tre dei quali nei primi tre game. La maggior efficacia con la seconda palla premia la Siniakova che con freddezza conquista il nono gioco che le vale il primo set.

Nella ripresa Cirstea si aggrappa alla partita, ma la sua prestazione al servizio è insufficiente per poter sperare di ribaltare l’inerzia del match. Nel secondo set i break piovono a cascata, dopo i 6 del primo si assiste ai 9 del secondo. Inizialmente è la rumena ad ergersi sul 3-0 prima di venire rimontata dalla Siniakova che impatta sul 4-4. Dopo altri due break (uno per parte) la ceca si conquista i quarti di finale nel dodicesimo gioco al terzo match point utile. Per lei adesso un quarto di finale opposta a Nadia Podoroska.

GLI ALTRI INCONTRI – Nei restanti match si assiste alla caduta di un’altra testa di serie, stavolta la n.4 Anna Blinkova, sconfitta in tre set (6-3 3-6 6-1) dalla ceca Linda Fruhvirtova, che sfiderà la nostra Lucia Bronzetti ai quarti. Come detto l’argentina Nadia Podoroska accede ai quarti di finale sconfiggendo in rimonta la tennista russa Valeria Savinykh con il punteggio di 4-6 6-0 6-2. Infine si registrano la vittoria in due set (6-3 6-2) di Diana Shnaider contro Kamilla Rakhimova; e la vittoria per ritiro (6-4 1-0) di Vera Zvonareva contro la danese Clara Tauson.

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