Carica Musetti: "Sono in crescita, se trovo Djokovic non mi scanso"(Cocchi). Berrettini, è già derby. Tango Sinner (Ercoli). Berrettini e Sonego, i migliori amici contro (Azzolini).

Rassegna stampa

Carica Musetti: “Sono in crescita, se trovo Djokovic non mi scanso”(Cocchi). Berrettini, è già derby. Tango Sinner (Ercoli). Berrettini e Sonego, i migliori amici contro (Azzolini).

La rassegna stampa di sabato 1 luglio 2023

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Carica Musetti: “Sono in crescita, se trovo Djokovic non mi scanso”. (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

[…] Lorenzo Musetti, a Londra per il Queen’s, ha fatto una scappata a Milano per godersi il concerto della band di Chris Martin, una boccata di normalità prima di tornare sui prati inglesi dove da lunedì si gioca Wimbledon, lo Slam degli Slam. Nessuna distrazione, anzi, una ricarica di energia con la benedizione di coach Tartarini: «Sono arrivato a 21 anni senza aver assistito a un concerto dal vivo, non ho mai avuto tempo – racconta Lorenzo -. Ma stavolta mi è servita una boccata d’aria fresca. Una serata di vita normale per prendere la rincorsa verso Londra». E dove vuole arrivare, Lorenzo, con questa rincorsa? «Non vorrei sembrare troppo umile, ma almeno al secondo turno vorrei arrivarci (il sorteggio lo ha messo al l° turno contro Varrillas, ndr). Le mie ultime due esperienze non sono state troppo positive, sono uscito subito. Quindi, uno step dopo l’altro, spero di andare avanti maturando e guadagnando consapevolezza». ? Una consapevolezza che parte anche dai buoni risultati raggiunti in queste prime partite sui prati. «Anche. Non immaginavo di trovarmi così bene e raggiungere questo livello. Ovviamente devo fare ancora esperienza e migliorare tanto, ma pian piano sto capendo come giocare, la strategia da usare su questa superficie. Forse per questo ho fatto un salto di qualità. Sto lavorando ogni giorno su questo aspetto e sono contento. In più ogni settimana, per fortuna o per bravura, sto scalando il ranking come una formichina e questo aiuta a sentirsi più sicuri». Gusto per toglierle un po’ di pressione: Wilander a Parigi le ha detto che in lei vede tracce di Federer e lampi dl Kuerten. «Sì, due nomi da nulla… Scherzi a parte, ha nominato Roger, che è il mio mito e il mio preferito da sempre. Guga poi è un personaggio sempre positivo, col sorriso, un esempio di umanità oltre che di altissimo livello tennistico. È un paragone che mi ha riempito di gioia e mi incoraggia a fare sempre del mio meglio». ? Con Matteo Berrettini in difficoltà, lei e Jannik Sinner siete i due osservati speciali per questo torneo. «Non sottovalutate in partenza Berrettini. Matteo è a Wimbledon e sono contento che voglia provarci, ogni tanto ci sentiamo e spero davvero che possa giocare senza troppi problemi e infortuni. Se lo merita e il nostro tennis ha ancora bisogno di lui». ? Anche Jannik cerca nuove conferme dopo un periodo negativo. «La sua qualità non si discute. Penso che abbia tutte le possibilità di tornare ai livelli che ci ha fatto vedere a inizio anno. Per me avere Jannik davanti è una spinta a migliorarmi ad avvicinarmi il più possibile. È una rivalità positiva». A Wimbledon è finito dalla stessa parte di Novak Djokovic. Pensa che sarà l’anno buono per il Grande Slam del serbo? «Sarei contento se ce la facesse. Non toglierebbe niente a nessuno, sarebbe il riconoscimento per una carriera formidabile, di un giocatore che si migliora costantemente e cerca di superare ogni ostacolo. Sicuramente a Wimbledon è il favorito, agli Us Open vediamo cosa accadrà. lo comunque cercherò di metterlo in difficoltà se dovessi incontrarlo. Non mi scanserei». E Alcaraz? Lo scorso anno l’ha battuto ad Amburgo, ma il mese scorso a Parigi non c’è stata storia. In cosa è cambiato? «Carlos è il Re Mida del tennis. Quello che tocca diventa oro. Ma è merito suo, è un giocatore molto aggressivo, prepotente in campo, a livello di gioco. Ha la capacità di imporre la sua aggressività e prendere il pallino del gioco. Al Roland Garros ci ho messo molto del mio, sfilandomi subito dalla lotta». Capitolo Rune: al Queen’s è stato vicino a batterlo (e abbatterlo con uno smash). «Devo dire la verità: a livello di tennis non mi sento lontano da Rune o Alcaraz. La differenza sostanziale è che in campo spesso hanno più personalità nei momenti importanti. Questa è la vera differenza che noto. Facendo esperienza e giocando partite di questo livello imparerò anche a consolidare questo aspetto importante del gioco e a fortificarmi». ? A volte, quando le cose vanno male, perde la pazienza. Proprio contro Rune rabbiamo sentita darsi del… cretino. «A dire il vero mi sono dato proprio del cogli… perché non ho avuto sufficiente coraggio per chiudere la partita. Poi mi sono rivisto e ci sono stati momenti in cui invece ne ho avuto. A mente fredda però è bene analizzare la situazione cercando di trovare gli aspetti positivi. E io ne ho visti diversi». Ha ammesso di non sentirsi parte dei migliori al mondo ma la classifica dice il contrarie sarà mica il caso dl ravvedersi? «Il ranking conta e non conta, ma il numero 15 mi fa capire tante cose, e mi spinge all’obiettivo che mi sono posto, ovvero entrare in top 10 e starci stabilmente. Stiamo lavorando per questo e perché possa accadere il più presto possibile». Magari partendo dall’erba. Verde speranza. 

Berrettini, è già derby. Tango Sinner (Lorenzo Ercoli, Il Corriere dello Sport)

Matteo Berrettini ha evitato i pericoli più grandi, ma a Wimbledon non sarà un esordio facile. A poche settimane da una delle sconfitte più amare della sua carriera, emblematica l’uscita in lacrime, il romano affronterà di nuovo Lorenzo Sonego. A Stoccarda non c’è stata partita con il 6-1 6-2 in favore del piemontese, in grado di domare il lontano parente del finalista dell’edizione 2021 di Wimbledon. Questa settimana numero 37 del mondo, Matteo dall’urna avrebbe potuto pescare tutte le teste di serie. Schivati Djokovic, Alcaraz e compagnia, non si poteva chiedere molto di più al sorteggio. […]. SINNER SORRIDE. Per il primo impegno a Wimbledon può sorridere di più Jannik Sinner, che aprirà il suo cammino contro lo specialista del rosso Juan Manuel Cerundolo. fratello minore del ben più quotato Francisco, l’argentino classe 2001 ha giocato una sola partita su erba ed è crollato sotto i colpi del 300 del mondo Skander Mansouri. Collocato nella parte bassa di tabellone, il numero uno d’Italia potrebbe incrociare Taylor Fritz agli ottavi di finale e Casper Ruud ai quarti. Nello spicchio inferiore c’è naturalmente anche il numero 2 del seeding Novak Djokovic che aprirà la caccia al terzo slam stagionale contro Pedro Cachin. Ai quarti di finale lincrocio più probabile sarebbe quello con Andrey Rublev, ma agli ottavi il serbo potrebbe trovare anche il nostro Lorenzo Musetti (debutto contro Juan Pablo Varillas). I primi turni degli italiani si chiudono con gli impegni di Matteo Amaldi e Marco Cecchinato contro Roberto Carballes Baena e Nicolas Jarry. Nella parte alta invece Alcaraz e Medvedev, prima e terza testa di serie, se la vedranno contro Chardy e la wild card britannica Fery. LE ITALIANE. Ben nutrita anche la truppa italiana a tinte rosa, che vanterä ben sette giocatrici al via. Un sorteggio più complicato è quello che vedrà Jasmine Paolini contro Petra Kvitova, recente vincitrice di Berlino. La qualificata Lucrezia Stefanini proverà a mettere fine alla carriera dell’ex numero 2 del mondo Anett Kontaveit, al suo ultimo torneo. Camila Giorgi avrà Varvara Gracheva, mentre per Elisabetta Cocciaretto ci sarà Camila Osorio. Infine Sara Errani affronterà Madison Brengle e Lucia Bronzetti dopo la finale di Bad Homburg proverà ad iniziare con il piede giusto nel confronto con la rumena Jaqueline Cristian.

Berrettini e Sonego, i migliori amici contro (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Annunciata da una nutrita scarica di faccine, schierate in un sollecito 4-3-3 d’attacco, tra speranza mista a preoccupazione, con prevalenza però delle smiley “a mani giunte”, la decisione di Berrettini di provarci a ogni costo (qui altre mani giunte) sull’erba dei Championships, mi è stata inviata martedì scorso dando per scontato che l’ultimo velo sarebbe stato sollevato solo nel giorno dell’ingresso in campo, dunque martedì prossimo, “primo turno zona alta del tabellone” come si deduce dal sempre complicato varo dei draws di Wimbledon, che va dai singolari fino ai doppi delle antiche glorie. Avevo anche chiesto una replica alla sortita di Nicola Chirinsky Pietrangeli, sul ragazzo «bello, ricco e famoso che non si rende conto della fortuna che ha», al punto che il vecchio Nick era convinto potesse lasciare il tennis da un momento all’altro. Tra due faccine con gli occhi sbarrati, la risposta seguiva così: «Inutile replicare, meglio lavorare». Santopadre parla in lingua emoticon, e ci sta.[…]. Sulle 127 possibili scelte di un tabellone “a 128”, ecco di nuovo Sonny Sonego. Lorenzo l’amico del cuore. Sonny che ha distrutto Matteo nel primo turno di Stoccarda 2 settimane fa. Che l’ha visto uscire in lacrime e subito ha pensato di dedicargli un messaggio di incoraggiamento dal microfono in campo. II Sonego che in quest’ultima fase acuta di sfasamento dell’amico ha avuto parte da protagonista, senza volerlo, salvo non avere pentimenti nell’affondare i colpi perché così fanno i professionisti, anche se amici. Curioso il tennis. F anche lo sport più in generale. […] Peraltro, fra i due, Stoccarda a parte, ha sempre vinto Berretto. Dunque il sorteggio, vista l’uscita dalle teste di serie dovuta alla classifica rabberciata di Matteo, poteva essere considerato di buon auspicio. Ma come si fa, a dirlo, in certe condizioni? Sonego ha svolto un discreto percorso sull’erba in questo mese (ha battuto Karatsev, ha perso di un soffio da Sinner ad Halle), Matteo invece se n’è stato acquattato, tra pensieri cupi come nuvoloni. Poi la decisione di provarci, perché Wimbledon è comunque il suo torneo. Quasi un gesto di coraggio. Martedì sapremo se ha avuto un senso, e se saprà condurlo fino in fondo. Il tabellone appena varato presenta una novità. Su c’è Alcaraz, n.1, giù c’è Djokovic, n. 2. la prima volta, dal 2003 (fanno 20 anni tondi) che in vetta non c’è un Fab Four. Matteo e Lorenzo sono dalla parte di Alcaraz, con un secondo turno con de Minaugr, un terzo con Zverev, e l’incrocio con lo spagnolo negli ottavi. Tempi cupi corrono, come sembra evidente. In zona c’è anche Cecchinato, sfavorito contro íl lungo cileno Jarry. Poco sotto, Arnaldi, che non vedeva l’ora di esserci (e nelle qualifiche è stato impeccabile). Apre con Carballes Baena, alla sua portata, poi incoccia il giovane Holger (Rune), che sarà pure il numero sei dell’orbe terracqueo, ma a Wimbledon deve ancora vincere una partita. L’anno scorso beccò tre set (a zero) dal francese Giron. Alcaraz muove da Chardy, il francese che da due anni. è impegnato nel giro dei tornei per il saluto finale, poi un secondo turno con Rinderknech, altro francese. Nella “zona alta” teste di serie e quarti di finale si comporrebbero così: Alcaraz (1)-Rune (6), Medvedev (3)-Tsitsipas (S). Nella parte bassa ci sono Sinner e Musetti. Jannik viene dal ritiro di Halle, Lorenzo da alcune prove incoraggianti, le prime da lui firmate sull’erba (quarti a Stoccarda, frenato da Tiafoe, e poi al Queen’s, battuto da Rune). Sinner ha subito Cerandolo, Juan Manuel però, non Francisco che l’ha battuto a Roma. Poi Kecmanovic o Schwartzman, quindi Altmaier (un altro da crampi allo stomaco, vincitore sul nostro a Parigi) o Evans, e negli ottavi Fritz. Musetti comincia contro Varillas (attenzione!), in terzo turno ha Hurkacz, negli ottavi Djokovic. Nella zona bassa, i teorici accoppiamenti nei quarti vedono Sinner (8) -Ruud (4) e Rublev (7)-Djokovic (2). Giunto a metà strada, nel percorso verso il Grand Slam, Djokovic si gioca le carte migliori nel torneo che ha vinto sette volte e dove è imbattuto da quattro anni. Ha evitato anche di sporcarsi la maglietta in qualche torneo, ma ieri sul Centrale si è allenato duro con Sinner. Tocca a lui, campione in carica, salire per primo sul palcoscenico, lunedì, contro Cachin. 

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