Arnaldi e Stefanini avanti. Berrettini, ancora dubbi (Ercoli). Carissimo nemico (Chinellato). Arnaldi più Stefanini: l'Italia fa 13 a Wimbledon (Strocchi)

Rassegna stampa

Arnaldi e Stefanini avanti. Berrettini, ancora dubbi (Ercoli). Carissimo nemico (Chinellato). Arnaldi più Stefanini: l’Italia fa 13 a Wimbledon (Strocchi)

La rassegna stampa di venerdì 30 giugno 2023

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Arnaldi e Stefanini avanti. Berrettini, ancora dubbi (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

La classifica non è una sentenza, ma spesso ci prende. Matteo Arnaldi, numero 78 del mondo e prima testa di serie del tabellone cadetto, è alla fine l’unico dei sedici italiani delle qualificazioni a staccare il pass che vale il trasferimento da Roehampton a Wimbledon. Escluso per una sola posizione dal tabellone principale dei Championships, in un secondo momento sono arrivate le cancellazioni di Struff e Monfils che hanno aperto posto a due lucky loser; il ligure non si è perso d’animo. Dopo le vittorie su Shang Juncheng e Federico Gaio, l’allievo di Alessandro Petrone ha superato anche l’esame Frederico Ferreira Silva. Successo per 7-5 6-4 6-4 contro il portoghese nel turno decisivo delle qualificazioni che, come da tradizione, si è svolto al meglio dei cinque set (a differenza delle sfide precedenti). Primo della nuova ondata di azzurri ad entrare in top 100, Arnaldi si è regalato la gioia di poter giocare nel tempio del tennis. Sale dunque a sei il numero complessivo degli italiani che parteciperanno al main draw maschile, niente da fare invece per Mattia Bellucci e Matteo Gigante, che si sono fermati sul più bello contro l’elvetico Dominic Stricker (6-3 1-6 6-3 6-4) ed il transalpino Harold Mayot (6-4 6-2 6-2). Quella odierna è la giornata dei sorteggi ma, ad esclusione degli atleti ancora impegnati nei tornei della settimana in corso, i big sono già arrivati a Wimbledon e stanno scaldando i motori. I riflettori sono andati tutti all’allenamento del Centrale che ha visto protagonisti Jannik Sinner e Novak Djokovic. L’altoatesino ed il serbo sono apparsi sereni durante le pause e nonostante i diversi stati d’animo arrivano all’appuntamento con grandi aspettative. Dopo i quarti di finale dello scorso anno, l’allievo di Vagnozzi e Cahill ha confermato i miglioramenti sul suo rendimento sui prati londinesi, ma in questa stagione il nodo riguarda una condizione fisica traballante. Ancora una volta Djokovic ha scelto di non giocare gli eventi di preparazione ai Championship, ma dopo il trionfo del Roland Garros arriva in Inghilterra più favorito che mai: il sogno è il Grande Slam. Tra i pretendenti al titolo sarà difficile vedere Matteo Berrettini, che nonostante gli allenamenti degli ultimi giorni non ha ancora sciolto i dubbi sulla sua partecipazione. La rinuncia al Queen’s dopo la sconfitta di Stoccarda contro Sonego non sono comunque segnali incoraggianti per quello che negli anni si è scoperto tra i migliori interpreti della superficie. […]

Carissimo nemico (Davide Chinellato, La Gazzetta dello Sport)

Jannik Sinner si avvia verso l’uscita del Centrale di Wimbledon col piglio di chi ha voglia di tornarci presto. Ha appena concluso 45′ di allenamento intenso con Novak Djokovic, tre quarti d’ora col livello che sale, con Nole che gli regala diversi “Bellissima!” in italiano, riferito ai suoi colpi. Non è il quarto di finale dello scorso anno, in cui il giovane azzurro vinse i primi due set prima di farsi rimontare dal futuro re dello Slam sull’erba, ma la preparazione di Wimbledon è anche questa. «E’ stato bello vederti, in bocca al lupo per il torneo», dice Djokovic a Sinner stringendogli la mano al centro del campo, dopo che Andy Murray è entrato sul Centrale segnalando ai due che era il momento di uscire. Prima di andarsene, Simone Vagnozzi ferma Jannik per un selfie di gruppo: sarà anche un allenamento, ma un’apparizione sul Centrale di Wimbledon va sempre ricordata. Djokovic e Sinner sono in programma nel primo allenamento di giornata sul campo più famoso del tennis. Wimbledon è ancora in fase di preparazione: tutto sembra ovattato, la quiete prima della tempesta che comincia la prossima settimana. Così, quando l’allenamento più atteso del giorno comincia, sulle tribune del Centrale non ci sono più di venti persone. E molti seggiolini, anche di prima fila, sono ancora pieni di ragnatele. Nole e Jannik entrano vestiti di bianco, come la tradizione impone, con Djokovic che scherza in italiano coi 4 membri del Team Sinner. Il re di Wimbledon 2022 ha un auricolare all’orecchio sinistro che tiene anche quando cominciano i primi palleggi, parte di un documentario con una troupe che lo segue. Ma il Centrale è parte della sua leggenda, uno dei suoi luoghi simbolo: Nole è a suo agio, accarezza l’erba prima di cominciare a giocare, comanda la situazione come se fosse lui il padrone di casa. Dirige le operazioni per la foto di gruppo prima del riscaldamento, riconosce una persona tra il pubblico e la saluta in italiano. Sinner quando entra si guarda attorno come se fosse in un luogo sacro. Ci ha già giocato, sul Centrale, ma all’inizio sembra comunque emozionato davanti alla maestosità. Poi, quando Djokovic lo invita a prendere posto dall’altra parte del campo, lascia che sia il tennis a parlare. Sinner è una sfinge in campo, una maschera che raramente lascia trasparire emozioni. L’allenamento comincia con 5′ di palleggi da fondo, con Nole che con l’auricolare nell’orecchio parla e racconta le sue emozioni come se stesse telefonando. «Vogliamo aumentare?», chiede a Sinner mentre si incrociano per il cambio di campo. I palleggi si fanno sempre più intensi, poi i due passano a qualche servizio. E a Sinner scappa il primo sorriso, quando Goran Ivanisevic, il coach di Djokovic appostato a bordocampo, intercetta una delle sue bordate e la rimanda con naturalezza dall’altra parte della rete. Quando Nole si toglie l’auricolare, restituendolo alla troupe che continua a filmare, il livello si alza perché è il momento di simulare una partita. «Servi tu per primo», dice Djokovic, ancora perfetto padrone di casa. […] Novak borbotta spesso in serbo, poco convinto, Sinner si lascia andare a qualche sorriso più convinto quando ai suoi colpi Djokovic risponde solo con un “Bella!”. Il responsabile della gestione del campo chiede ai due se vogliono simulare anche un tie-break, prima che il tempo a disposizione scada, ed è ancora Nole a prendere l’iniziativa. Sinner era avanti nella simulazione del match, ma al tie break il punteggio si perde, sia perché nessuno sta più tenendo d’occhio se le palle sono dentro o fuori, sia perché la delegazione guidata da Andy Murray entra alle 14.15 precise. Sinner esce soddisfatto dopo il selfie con Vagnozzi, anche i dubbi sull’infortunio della vigilia sono dissipati. Nole saluta tutti, compreso chi ha interrotto il suo allenamento. Stamattina alle 11 è in programma il sorteggio: Djokovic è la testa di serie numero 2, Sinner la numero 8. Sul Centrale dove ieri si sono solo scaldati potrebbero ritrovarsi presto. Per fare le cose sul serio, molto più sul serio.

Arnaldi più Stefanini: l’Italia fa 13 a Wimbledon (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

L’Italtennis piazza un bel 13 nei tabelloni individuali di Wimbledon. Con Matteo Arnaldi e Lucrezia Stefanini, promossi dalle qualificazioni così da meritarsi la prima volta nel main draw dello Slam su erba (oggi alle 11 il sorteggio), diventano 6 gli azzurri al via in singolare maschile (Jannik Sinner testa di serie n.8, Lorenzo Musetti, n.14, poi Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego e Marco Cecchinato) e 7 nel torneo femminile, dove sono ammesse per classifica Elisabetta Cocciaretto, Jasmine Paolini, Martina Trevisan, Lucia Bronzetti, Camila Giorgi e Sara Errani. Prosegue l’ascesa del 21enne di Sanremo, che un mese dopo l’esordio assoluto nel tabellone principale di uno Slam al Roland Garros, si è guadagnato la partecipazione ai Championships: Arnaldi, n.78 Atp, ma di poco fuori dai 100 alla chiusura dell’entry-list, nel 3° e decisivo turno (al meglio dei 3 set su 5) ha regolato 7-5 6-4 6-4 il portoghese Frederico Ferreira Silva. Nulla da fare per il romano Matteo Gigante, sconfitto 6-4 6-2 6-2 dal francese Harold Mayot, e per il lombardo Mattia Bellucci, che ha caduto 6-3 1-6 6-3 6-4 all’elvetico Dominic Stricker. Potrà varcare i cancelli dell’All England Lawn and Croquet Club anche la 25enne toscana di Carmignano, uscita con il sorriso da una lotta di oltre tre ore con la taiwanese Su-Wei Hsieh: 6-2 6-7 (3) 7-6 (11-9) il punteggio in favore della Stefanini, che nel 12° gioco del set decisivo ha annullato un match point alla 37enne di Kaohsiung, ex n.23 Wta, che a Wimbledon vanta gli ottavi nel 2018 e ben tre titoli in doppio (2013, 2019 e 2021). Brillano le azzurre anche nei tornei che precedono lo Slam green. Per il terzo anno di fila Camila Giorgi è al penultimo atto nel Wta 500 di Eastboume. La 31enne di Macerata dopo essersi aggiudicata il tie-break della prima frazione (10 punti a 8) salvando 3 set-point, ha avuto via libera per il ritiro della lettone Jelena Ostapenko. Per entrare in finale Camila sfida la russa Daria Kasatkina dopo il derby statunitense Keys-Gauff con inizio alle 12. Prima semifinale in carriera sull’erba per la riminese Lucia Bronzetti, che nel Wta 250 di Bad Homburg ha sconfitto 6-4 6-3 Varvara Gracheva, 22enne moscovita da poco con cittadinanza francese. La 24enne romagnola sfida la polacca Iga Swiatek n.1 del mondo. La danese Caroline Wozniacki, 33 anni il prossimo 11 luglio e 2 figli, ha annunciato il rientro nel tour dove manca dall’Australian Open 2020 (avrà una wild card a Montreal). Battuto nei quarti a Maiorca dal tedesco Yannick Hanfmann, si è chiusa la lunga carriera di Feliciano Lopez, che ha detto “adios” a 41 anni dopo 26 stagioni da pro, quasi 1000 match disputati (506 vinti e 490 persi), 7 trofei individuali e 6 in doppio. Feliciano non ha trattenuto le lacrime per il video tributo riservatogli e per il messaggio di Rafa. Poi, il figliolo in braccio, ha preso il microfono: «Non mi aspettavo di essere ancora qui. Sono stato un giocatore diverso, senza programmarlo. Sono cresciuto come tutti gli spagnoli, mi sono allenato a Barcellona, poi ho deciso che avrei giocato in maniera diversa. Sono contento di aver lasciato una bella immagine dime alle persone e ai giocatori con cui ho trascorso il tempo».

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