[17] H. Hurkacz b. [14] L. Musetti 7-6(4) 6-4 6-4 (secondo turno)
Non può che provocare un po’ di nervosismo trovarsi di fronte Hubert Hurkacz e il suo micidiale servizio sull’erba di Wimbledon. È la seconda volta che accade a Lorenzo Musetti, che ancora una volta, incapace di far virare il match sullo scambio, terreno a lui certo più favorevole, palesa di soffrire molto i big server come il polacco. Saranno quattro le palle break per l’azzurro, nessuna delle quali davvero giocata, se Hubert avrà il costume poco piacevole di pizzicare ogni volta le righe del quadrato del servizio. E saranno sedici in totale gli ace del numero diciotto del mondo, a fronte dei sette doppi falli-troppi-del carrarino. Hurkacz, che non ha ancora perso un set, attende agli ottavi Djokovic o Wawrinka.
IL MATCH
Sul campo numero 12 si consuma uno dei primi terzi turni di questo Wimbledon: è quello che vede il nostro Lorenzo Musetti contrapposto al polacco Hubert Hurkacz. Entrambi vengono da un percorso immacolato: zero set persi in questi primi due turni. Ad entrambi piace giocare sull’erba: Lorenzo ha già deliziato con alcuni fra i punti del torneo, e dimostra una interessante adattabilità alla superficie; il polacco si è già espresso bene su questi campi, grazie al servizio potente e alla penetrante risposta. Ha già fatto semifinale qui, nel 2021, l’anno in cui batté Federer. E quell’anno, se andiamo a controllare, la sua cavalcata cominciò proprio con un giovane Lorenzo Musetti, che aveva in precedenza approfittato del suo ritiro a Roma e avrebbe ripreso la testa degli h2h a Rotterdam l’anno successivo. Non c’è dubbio: se Lorenzo vorrà avere la meglio del polacco anche questa volta, avrà bisogno di disinnescare quell’arma che in Hubert si concretizza nel colpo di inizio gioco, ed entrare il più possibile nello scambio, dove certo è più a suo agio del polacco.
L’equilibrio in classifica-numero sedici contro numero diciotto-viene rispettato nei game inaugurali che, eccezion fatta per qualche prodezza di Musetti nei pressi della rete, seguono pedissequamente i servizi con alte percentuali realizzative da parte di entrambi sia sulla prima che sulla seconda. Sul 4-5 però, Lorenzo commette un peccato capitale, anzi due: due doppi falli consecutivi, conditi da un’ottima giocata a rete di Hurkacz, portano alla prima palla break del match, che è anche un set point. Lorenzo annulla il primo con il primo ace della sua partita, ed un secondo qualche istante dopo con un’avventurosa palla corta, simile nelle modalità ma non negli esiti a quella precedente, finita in rete. Infine, tiene il game e tira un sospiro di sollievo. Il giusto tiebreak viene deciso da due episodi: un guizzo che segue una mezza riga porta il polacco avanti di un minibreak; degli errori banali del carrarino (con conseguente gesto di stizza e warning ) lo fanno scappare 6-1; Musetti recupera e risale fino al 6-4, poi però scivola e concede, dopo cinquantatré minuti, un equilibrato primo set. Cinque doppi falli sono troppi se si vuole fare partita pari con un gran battitore come il polacco.
Il sesto e il settimo, peraltro, arrivano in apertura di secondo parziale: Lorenzo concede quasi subito, sull’1-1, due palle break al polacco, che approfitta peraltro di una bruttissima volee scaricata in rete dal carrarino. Lorenzo si è fatto il break da solo, lo sa e non si esime dal manifestarlo più di una volta con qualche pensiero a voce un po’ troppo alta. È palese il nervosismo dell’azzurro, che ha capito come la partita non sia più nelle sue mani. Hurkacz sale 5-4, amministrando col servizio e col diritto anche nell’unico momento di difficoltà, sotto 0-30 nell’ottavo gioco. Tranne qualche prodezza, Musetti si trova sempre a rincorrere. Nell’ultimo game del primo set avrebbe anche la chance di rientrare in partita, la prima palla break del match procurata con un gran passante dopo quasi un’ora e mezza, eppure, come sul 4-3, Hurkacz non gli permette di giocarsi le occasioni in risposta, con un servizio ancora una volta ineffabile. Scampato il pericolo, il polacco chiude anche la pratica secondo set.
Nel terzo set, le difficoltà di Musetti si coniugano con un piccolo fastidio al fianco sinistro, che ne limita un poco i movimenti. La trama del match non cambia: Lorenzo perde il servizio già nel primo gioco, ritrovandosi ad inseguire anche in questo terzo parziale. Un break che il polacco si terrà stretto fino alla fine, approfittando di un Musetti anche un po’ flemmatico e demoralizzato dalla valanga di ace e servizi vincenti che lo investe fino al 5-4. Quelle poche occasioni Lorenzo non riesce a giocarsele fino in fondo: prima sul 4-3 approfitta di un raro doppio fallo del suo avversario per inerpicarsi fino al 30-30; poi, sul 5-4, un passante inventato lo porta addirittura a due palle break. Come per la precedente, tuttavia, il numero sedici non avrà possibilità di giocarsele, costretto a disarticolarsi anche solo per seguire con lo sguardo la fulminea traiettoria dei due ace che seguono. Arriverà anche una terza palla break, e con essa l’ennesima riga del polacco, che chiuderà poco dopo-con l’ultimo ace-il nono set del suo torneo, che lo porta, dopo un percorso immacolato, alla seconda settimana dei championships. Affronterà Stan Wawrinka o, più probabilmente, Novak Djokovic.