Avanti ma adagio (Crivelli). Tennis usurante, Sinner fa bene a saltare i tornei estivi (Bertolucci). Monfils il redivivo cerca la ripartenza (Bertellino). Valanga Fognini ma la sorpresa è Dalla Valle (Barbacci)

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Avanti ma adagio (Crivelli). Tennis usurante, Sinner fa bene a saltare i tornei estivi (Bertolucci). Monfils il redivivo cerca la ripartenza (Bertellino). Valanga Fognini ma la sorpresa è Dalla Valle (Barbacci)

La rassegna stampa di mercoledì 2 agosto 2023

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Avanti ma adagio (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Chi troverà l’America? Dopo la rivoluzione di Wimbledon, con la detronizzazione di Sua Maestà Djokovic per mano del favoloso principe spagnolo Alcaraz, saranno i Masters 1000 del cemento a stelle e strisce, Toronto e Cincinnati, e poi gli Us Open, il terreno di sfida per l’infuocata rivincita, che si porta dietro pure l’infinita corsa al numero uno del mondo. Lasciata l’erba sacra di Londra, i duellanti si sono presi un mese di riposo attivo e si ripresenteranno direttamente negli States, una tendenza ormai consolidata tra i big, che programmano la stagione per garantirsi almeno un paio di pause di rigenerazione e allenamento in un calendario sempre più fitto e in un tennis sempre più muscolare. E se per il trentaseienne Djokovic da tempo gli obiettivi sono fissati solo sui grandi tornei, anche con scelte estreme (non è escluso, ad esempio, che dopo il no a Toronto già annunciato salti anche Cincinnati, dove comunque resta Iscritto, e in tal caso da fine maggio a metà settembre avrebbe giocato soltanto i tre tornei dello Slam: Parigi, Wimbledon e New York), non sorprende che quest’anno anche il ventenne Alcaraz abbia rinunciato al luglio europeo per atterrare direttamente sul cemento Usa. Nel 2022 dopo Wimbledon (eliminato agli ottavi) giocò sulla terra di Amburgo e di Umago, perdendo le finali da Musetti e Sinner, e poi pagò il passaggio di superficie uscendo subito in Canada. È vero che man mano ritrovo la condizione ideale fino al trionfo agli Us Open, ma dopo New York forzò di nuovo la mano e si infortunò, dovendo guardare le Finals dal divano di casa. Gli equilibri psicofisici di un giocatore al top sono cosi delicati che ogni passo va selezionato con cura, senza guardare a classifica e potenziali mancati guadagni. E cosi anche Sinner, che un anno fa dopo i quarti a Londra si presentò a Umago e vinse il torneo, stavolta si è preso un mese di stop evitando due cambi di superfici e immettendo carburante per un finale di stagione che deve portarlo senza patemi al Masters di Torino. Coach Simone Vagnozzi spiega così la programmazione del pupillo: «La velocità del tennis sta aumentando e atleticamente bisogna essere sempre pronti. Il livello medio è salito: se non sei al top, puoi perdere con giocatori di classifica inferiore». Dunque, la motivazione fondamentale è nella cura del corpo: giocare tanto logora anche i più giovani, la possibilità di tenere alte velocità nello scambio per un tempo più prolungato sollecita le articolazioni e i muscoli, aumentando le probabilità di infortunio. E se affronti un torneo non al meglio, rischi serie conseguenze fisiche, oltre a rimediare sconfitte inattese che minano certezze e autostima. Ovviamente, il potenziamento deve essere mirato e non spinto: «Jannik, grazie alle ore in palestra, è cresciuto fisicamente – analizza Vagnozzi – ma il lavoro è ancora lungo. Non lo snatureremo, siamo molto attenti ai suoi equilibri, non è lontanamente un progetto finito». […]

Tennis usurante, Sinner fa bene a saltare i tornei estivi (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

Prima Federer, poi Nadal e infine Djokovic ci hanno insegnato che una corretta e meditata programmazione consente di prolungare la carriera e preservare il fisico, per quanto possibile, da infortuni seri. Tutti e tre, all’inizio della carriera, giocavano praticamente ogni settimana, ma insieme al progredire dell’età, l’evoluzione del tennis, diventato sempre più rapido e potente e quindi molto esigente dal punto di vista atletico, li ha convinti a centellinare le energie. Ormai DJokovic ha portato questa attitudine quasi all’esasperazione, ma si tratta di una tendenza che sta espandendosi, se è vero che pure due ventenni come Alcaraz e Sinner si sono costruiti una sorta di calendario personale per ritagliarsi le giuste pause in cui inserire riposo e allenamento tra un impegno agonistico e l’altro. Ormai è fondamentale, per un giocatore al top, programmare almeno due soste, se non tre, durante la stagione, in un calendario sempre più compresso (chi si qualifica alle Finals e gioca la Davis si ferma a fine novembre e prima di Natale deve già partire per l’Australia) e in un contesto davvero usurante dal punto di vista atletico. Per questo mi sento di condividere in pieno la decisione di Sinner di saltare i tornei estivi sulla terra europea dopo Wimbledon per ripresentarsi direttamente sul cemento americano ai Masters 1000 del Canada e di Cincinnati, per poi dare l’assalto agli Us Open, anche a costo di perdere i 250 punti della vittoria di Umago di un anno fa. Il top player, infatti, ragiona sul lungo termine e non sul contingente, e Jannik è perfettamente consapevole che il cemento, la sua superficie preferita, gli può garantire grandi soddisfazioni purché lo affronti nelle migliori condizioni possibili. Dopo un grande avvio di stagione, il nostro numero uno si è un po’ smarrito dopo Montecarlo fisicamente e mentalmente, ma a Wimbledon ha finalmente trovato l’equilibrio giusto, che andava corroborato da un lavoro mirato in grado di portarlo senza intoppi ai decisivi appuntamenti americani, dove potrà lucidare le sue ambizioni alla ricerca di un trionfo di prestigio, e insieme mettere in cassaforte la qualificazione per le Finals. […]

Monfils il redivivo cerca la ripartenza (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Festa doppia in casa Monfils per gli esordi con successi di Gael e della consorte Elina Svitolina nel “combined” di Washington. Il transalpino, che non giocava un match dal Roland Garros, ha ottenuto la terza affermazione stagionale contro l’americano Bjorn Fratangelo, fissata sullo score di 6-3 6-4 e figlia del gran muro difensivo alzato per fronteggiare il rivale, alternato alla pressione vincente con il diritto. Monfils, in tabellone nel torneo statunitense grazie ad una wildcard (in classifica è precipitato al posto numero 323) troverà nel prossimo turno il kazako Alexander Bublik. Gael cercherà in questa parte finale del 2023 di continuare nel suo lungo percorso di grande attore del circuito mondiale che per 18 anni consecutivi (2005 — 2022) lo ha visto almeno raggiungere una finale a livello ATP. La moglie Elina non ha voluto essere da meno e in due set ha superato la bielorussa Vika Azarenka con perfetta chiusura di diritto lungolinea che è caduto all’incrocio delle righe. Grande soddisfazione e “saluto” conclusivo con alzata di pollice della sconfitta nel suoi confronti. In poco meno di un mese la Svitolina ha superato l’ex numero 1 dei mondo in due occasioni, la prima sul verde di Wimbledon. Anche in questo caso Svitolina non ha stretto la mano ad Azarenka, ma senza polemiche o contestazioni. A Washington la “signora” Monfils troverà in seconda battuta la russa Daria Kasatkina. Famiglia Monfils a parte a Los Cabos, sul duro del torneo messicano (ATP 250), ha gioito un altro grande esperto del circuito mondiale; il 38enne statunitense John Isner ex top ten ora uscito dai migliori 100 giocatori del ranking. In due set (6-2 7-6) il tennista che ha sempre fatto la differenza con il servizio, ha eliminato l’australiano Rinky Hijikata, 22 anni, regalandosi il secondo turno con il numero 1 del seeding e 5 del mondo, Stefanos Tlitsipas. Il greco, che ha usufruito di un bye al primo turno, è tornato ad allenarsi con Mark Philippousis, australiano di origine greca ed ex finalista a Wimbledon, con il quale si era rotto alcuni mesi fa il rapporto di collaborazione per sovrapposizione con la sua guida storica, il padre Apostolos. Pare che i compiti siano stati meglio delineati. Apostolos seguirà Stefanos nei tornei dello Slam, Philippousis negli altri del circuito. […]

Valanga Fognini ma la sorpresa è Dalla Valle (Roberto Barbacci, Corriere dello Sport)

È senza storia la prima volta di Fabio Fognini in terra sammarinese: quel campo lo conosce bene, avendolo calcato spesso in allenamento, e l’argentino Andrea Collarini capita decisamente male. Perché porta a casa appena un game, mostrando di non reggere il ritmo del ligure, reduce dalla semifinale persa a Zug ma apparso subito a suo agio, e atteso ora agli ottavi dal torinese Edoardo Lavagno. La sorpresa di giornata arriva fresca di primo mattino: Alexander Müller, prima testa di serie del torneo e numero 81 della classifica mondiale, se ne torna a casa con la coda fra le gambe, liquidato in due set da Enrico Dalla Valle, numero 404, già certo di ritoccare il suo best ranking grazie all’exploit ottenuto in terra sammarinese. Il 6-3 6-4 finale in favore del tennista ravennate vale il pass per gli ottavi, dove ad attenderlo ci sarà l’altro italiano Andrea Pellegrino, che ha vinto senza patemi contro Dougaz. Nessun problema per la testa di serie n. 2 Jaume Munar, che pure aveva un primo turno mica semplice contro il perugino Francesco Passaro, battuto con un doppio 6-4. Avanti anche il belga David Goffin, numero 3 del seeding, che ha dovuto sudare solo nel secondo set contro Federico Gaio. […]

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