Sinner, altro che festa, subito fuori contro Lajovic. Anche Musetti e Sonego KO (Crivelli). II brutto compleanno dello stanco Sinner (Strocchi)

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Sinner, altro che festa, subito fuori contro Lajovic. Anche Musetti e Sonego KO (Crivelli). II brutto compleanno dello stanco Sinner (Strocchi)

La rassegna stampa di giovedì 17 agosto 2023

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Sinner, altro che festa, subito fuori contro Lajovic. Anche Musetti e Sonego KO (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Mercoledì nero e compleanno amaro. Dopo i fasti di Toronto, l’Italia a Cincinnati si ritrova senza più giocatori già al secondo turno. Brucia, e tanto, la sconfitta al debutto di Jannik Sinner, fresco di trionfo in Canada. Genetliaco da dimenticare, il 22°, per la Volpe Rossa di Sesto Pusteria, battuto in due set dal serbo Lajovic, n. 66 del mondo (ma già n. 23 quattro anni fa) al quarto successo stagionale contro un top ten, che fu l’avversario sconfitto da Fognini in finale a Montecarlo nel 2019. Era stato facile profeta, Sinner, a inquadrare l’avventura in Ohio da campione del Masters 1000 appena precedente: «I primi turni saranno i più difficili, perché ho avuto poco tempo per adattarmi alle condizioni».

Cincinnati si gioca su un cemento molto più rapido, con un’umidità che spesso taglia il respiro e con palline diverse, più gonfie e con rimbalzi più alti. Lajovic era alla quarta partita nel torneo (due nelle qualificazioni) e non aveva ancora perso un set, e si è regalato una partita magistrale, sempre in spinta, con pochissimi forzati e il servizio a uscire che è stato un costante tormento per Jannik il quale, dal canto suo, non ha mai trovato percentuali sufficienti al servizio, è stato abbastanza disastroso a rete (7 punti su 15) quando ha provato a trovare alternative a un gioco da fondo in cui non riusciva a prendere il controllo dello scambio e nel secondo set ha mostrato anche qualche cedimento fisico, arrivando a posizionarsi in ritardo su troppi dritti.

Dopo aver perso il primo set per il break subito nel sesto game, ha lottato nel secondo parziale, non ha sfruttato 5 palle break per allungare e mettere pressione al serbo, si è lasciato prendere dal nervosismo di una situazione complessa (richiamato per perdita di tempo al servizio) e nel tie-break si è spento, finendo sulle gambe: 6-4 7-6(4) il punteggio. Si interrompe così momentaneamente il sogno di inseguire il 4° posto del ranking per eguagliare Panatta, miglior italiano di sempre nell’Era Open, ma nella giornata negativa Sinner può consolarsi pensando ai dieci giorni che adesso avrà per preparare al meglio gli US Open, dove non sarà peggio che testa di serie numero 8, dunque senza il rischio di affrontare Alcaraz e Djokovic prima dei quarti. Il pomeriggio orribile degli azzurri era iniziato, sullo stesso campo di Jannik, con l’eliminazione di Musetti nella rivincita contro Medvedev, che lo aveva sconfitto una settimana fa a Toronto: stavolta Lollo non offre la stessa qualità di gioco, è troppo passivo e preda dei suoi soliloqui e finisce per perdere 6-3 6-2. In due set, 6-4 7-6(1), si conclude pure l’avventura di Sonego contro Fritz, più qualitativo al servizio e nei punti che contano. Giù il sipario, tutti la lavoro e testa a New York, il palcoscenico più adatto per ritrovare il sorriso.

II brutto compleanno dello stanco Sinner (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

La prima eliminazione all’esordio in un torneo quest’anno e proprio nel giorno del 22°compleanno. È stata davvero una ricorrenza amara per Jannik Sinner, che tre giorni dopo il trionfo a Montreal, primo Masters 1000 conquistato in carriera e secondo per l’Italia, nel secondo turno di Cincinnati deve inchinarsi a un Dusan Iajovic in stato di grazia. Il 33enne di Belgrado senza cedere alcun set ha superato le qualificazioni e di slancio nel main draw anche l’argentino Cerundolo. Insomma è ben rodato a campi, palle e situazioni ambientali, a differenza del fresco numero 6 del ranking, consapevole che i primi impegni erano quelli che presentavano le maggiori insidie per lui, anche per il poco tempo per adattarsi alle diverse condizioni di gioco fra i due eventi consecutivi di questa categoria. Tornei che per il loro format (tabellone, qualità dei giocatori e durata) risultano spesso e volentieri più duri anche degli Slam, caratterizzati da tabelloni da 128 posti e 32 teste di serie, oltre alle due settimane di svolgimento. Rispetto al successo canadesenel box dell’altoatesino si è aggiunto anche Simone Vagnozzi, però non è stato sufficiente per uno Jannik non al meglio, molto probabilmente in riserva di energie dopo la cavalcata trionfale nell’Ontario.

Un esempio? In risposta, quella che è stata l’arma letale anche nel recentissimo trionfo, l’azzurro ha faticato terribilmente a trovare la posizione giusta e il tempo per incidere come suo solito. Non a caso, dopo aver ceduto il servizio nel settimo game, ha perso quattro punti di fila da 0-30 nel decimo gioco, sotterrando in rete la risposta di rovescio sul primo set point. Merito anche del serbo, certo, capace di mettere dentro il 72% di prime diservizio, variando velocità ed effetti, can una resa del 76% (44 punti su 58), e soprattutto di cancellare tutte le cinque opportunità di break concesse nella seconda frazione, quella che poteva riaprire il discorso. […] Sinner è rimasto attaccato alla partita con quel che aveva, toccandosi la patte bassa della schiena e nell’ottavo game piegandosi con le mani sulle ginocchia dopo una palla corta su cui lo scatto è stato solo accennato. Eppure, anche senza l’intensità che accompagna solitamente il suo tennis, sul 4-4 del secondo set, in un gioco durato oltre 17 minuti, ha cancellato anche tre palle-break strette parenti di un match-point, respingendo con orgoglio l’idea della sconfitta, prima di issarsi sul 5-4. Lajavic tuttavia non ha fatto una piega, ben consapevole di trovarsi davanti al’occasione della vita […], senza perdersi d’animo neppure quando nel tie-break è partito sotto 2-0. Stava lampeggiando da un po’ la spia della riserva del 22enne di Sesto Pusteria, come indicavano gli sguardi preoccupati al suo box e le scelte affrettate in campo. E così dopo due ore e spiccioli, con un diritto in rete della “volpe”, il tennista di Belgrado […] ha potuto festeggiare la sua decima vittoria in carriera contro un top10, la quarta quest’anno: aveva infatti sconfitto l’amico Djokovic e Rublev (allora numero 1 e 6) a Banja Luka e Auger-Aliassime (allora 9) al Masters 1000 di Madrid, sempre sulla terra rossa.

«Ho cambiato molte cose nell’ultimo periodo. Quest’anno ha iniziato a lavorare malto sulla salute mentale con uno psicologo. Ho cominciato a modificare qualcosa di me, e non è mai facile soprattutto se hai più di 30 anni. A quest’età ormai siamo formati per cui cambiare richiede un grande sforzo. Sapevo che sarebbe stata una partita difficile, Jannik è in grande fora. E sono contento di aver chiuso in due set perché un terzo set conto un giocatore come Sinner sarebbe stato molto più tosto». Guardando in prospettiva, comunque, poco male. Sinner ha già disputato 52 partite quest’anno, un dato non trascurabile. Ora avrà una decina di giorni per ricaricare al meglio le batterie in vista degli US Open, il vero grande appuntamento cui si presenta come uno dei protagonisti più attesi e nel quale ha la chance di blindare la partecipazione alle Atp Finals di Torino, che è uno degli obiettivi dichiarati del numero uno italiano. Chi non sarà a Flushing Meadows invece è Denis Shapovalov, che ha annunciato il suo forfait a causa del protrarsi dei tempi di recupero per l’infortunio al ginocchio […].

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