ATP Cincinnati: Alcaraz si prende la rivincita su Paul in un match odisseico

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ATP Cincinnati: Alcaraz si prende la rivincita su Paul in un match odisseico

A meno di una settimana dalla sconfitta a Toronto, Carlos Alcaraz batte Tommy Paul e la pioggia, raggiungendo la sorpresa Max Purcell ai quarti di finale

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Carlos Alcaraz - ATP Cincinnati 2023 (foto Twitter @CincyTennis)
 

[1] C. Alcaraz b. [14] T. Paul 7-6(4) 6-7(0) 6-3

In una giornata che prevedeva diversi match interessanti nel tabellone maschile, l’occhio non poteva che cadere nuovamente (anche) su Alcaraz-Paul. Per larghi tratti di un incontro fisicamente e soprattutto mentalmente estenuante, viste le tante interruzioni per pioggia, lo statunitense dimostra ancora una volta il motivo per cui è uno degli avversari che il n°1 del mondo soffre maggiormente nel circuito.

Paul ha tutte le caratteristiche per mettere in difficoltà Alcaraz, togliendogli spesso e volentieri il tempo e facendolo sbagliare parecchio, ma ha seriamente rischiato di perdere in due set una partita che, al contrario, avrebbe tranquillamente potuto chiudere lui in due. Alla fine, in una partita cominciata alle 14.30 locali e terminata oltre le 20 (le due di notte italiane), il n°1 del mondo reagisce nel miglior modo possibile al maltempo e ai tre match point mancati nel secondo parziale, imponendosi 7-6(4) 6-7(0) 6-3 dopo oltre tre ore abbondanti effettive.

Primo set: grande rimonta di Alcaraz, Paul sciupa un buon vantaggio

Ormai l’abbiamo capito, i match tra Carlos Alcaraz e Tommy Paul non sono mai banali. A pochi giorni di distanza dai quarti di finale di Toronto, in cui lo statunitense aveva vinto un grande match contro il suo rivale odierno, va nuovamente in scena questa intrigante sfida, che vede il n°13 ATP avanti 2-1 nei precedenti (con entrambe le vittorie arrivate in Canada). È ancora lui a partire meglio, annullando una palla break in apertura e riuscendo ad ottenere il break per primo, nel sesto gioco. Sventate due chance consecutive di contro-break, Tommy riesce ad allungare sul 5-2, approfittando dei tanti errori del suo rivale che, però, con le spalle al muro inizia semplicemente a non sbagliare più.

Le condizioni di gioco sono complicate, con il vento a giocare un ruolo da protagonista e a rendere difficile la vita ai due protagonisti. Dopo un avvio non semplice, Alcaraz si affida alla sua qualità e riesce a rientrare in partita, operando l’aggancio sul 5-5 e avendo anche la possibilità di passare in vantaggio. Paul riesce però a salvarsi da 0-40 e a raggiungere a fatica il tie-break, dove si porta per due volte avanti di un mini-break, ma non riesce mai a confermarli a lungo. Il n°1 del mondo è il primo a portarsi a set point, non lo sfrutta, ma sul 6-6 si inventa una smorzata pazzesca in arretramento dopo un punto intensissimo, che lo porta nuovamente ad un solo passo dal primo set, poi chiuso 7-6(6).

Secondo set: Carlitos manca tre match point e crolla al tie-break

Il vento si intensifica, il pubblico prova a trascinare Paul che non solo rimane in partita, ma riesce ancora a creare non pochi problemi nella testa dello spagnolo. Tenere i servizi diventa sempre più difficile, tanto per le condizioni quanto perché i due rispondono molto bene, facendo molto male al proprio rivale, specialmente sulla seconda di servizio. Accade così in ben tre occasioni che lo statunitense riesce a portarsi avanti di un break, ma in tutti i casi è sempre costretto a restituirlo immediatamente. Succede nel quarto, nell’ottavo e soprattutto nel decimo gioco, con il semifinalista di Toronto che non concretizza un set point e, alla quarta opportunità, subisce ancora il rientro del campione di Wimbledon: 5-5.

È un match che non smette di regalare emozioni e, al tramonto del secondo set, regala uno dei game più belli, intensi e incerti dell’anno. Serve oltre un quarto d’ora a Paul per riuscire ad approdare nuovamente al tie-break, in un gioco da 24 punti in cui è riuscito, con la parziale collaborazione di Carlitos, anche a salvare tre match point. In una delle nove parità c’è spazio anche per l’ennesimo punto spettacolare di questo incontro, con una volée disperata e apparentemente innocua dello statunitense che per poco non diventa vincente, ma con un gran guizzo lo spagnolo riesce a scavalcare il suo avversario e a portarsi a match point. Come detto, però, non basterà: al tie-break, infatti, Alcaraz ha la testa ancora proiettata alla chance mancate, concede troppo e viene sovrastato dal 26enne del New Jersey, che chiude addirittura a zero: 7-6(0). È soltanto la seconda volta nella sua giovane carriera – considerando tutti i livelli, ATP, Challenger e ITF – che Alcaraz perde un tie-break senza vincere neanche un punto. La prima – e fino ad oggi unica – occasione in cui ciò accadde fu lo scorso anno, ai quarti dello US Open, in quella meravigliosa partita contro Jannik Sinner: l’azzurro vinse 7-0 il tie-break del terzo set, prima di cedere 6-3 al quinto dopo oltre cinque ore fantascientifiche.

Terzo set: Paul dà tutto ma non basta, Alcaraz ha la sua rivincita

Tra la fine della seconda e l’inizio della terza frazione il n°13 ATP conquista 11 punti consecutivi, la striscia più lunga della sua partita. Una serie che probabilmente avrebbe steso chiunque, invece Alcaraz non solo rimane in partita, ma dimentica subito quanto accaduto poco prima e trova immediatamente un break, che gli consente di partire in vantaggio. È un allungo che ha una valenza molto più importante rispetto ai break del secondo set, anche perché Paul appare fisiologicamente stanco dopo lo sforzo per chiudere il secondo parziale e, aspetto da non sottovalutare, dopo la semifinale raggiunta in Canada. Lo spagnolo perde solo quattro punti nei suoi primi tre turni di battuta, ma dopo tre ore esatte entra in gioco un nuovo protagonista: la pioggia. In un primo momento bussa alla porta del Centre Court solo per qualche istante, interrompendo momentaneamente il gioco sul 3-2 e servizio per Carlitos, cui vengono anche mostrate le previsioni meteo live al cambio campo. Lo stesso iberico, poco prima, aveva anche mancato una chance di doppio break, che avrebbe con ogni probabilità messo una pietra tombale sulla partita. Sul 4-3 15-15, sempre con la battuta a favore della testa di serie n°1, il gioco viene interrotto definitivamente, riprendendo a singhiozzo (o almeno provandoci) in un paio di occasioni.

La pausa forzata potrebbe essere un vantaggio per Paul, che oltre ad avere la possibilità di tirare finalmente il fiato potrebbe provare a sfruttare eventuali incertezze al rientro in campo del due volte campione Slam, a cui invece lo stop potrebbe fornire del (pericoloso) tempo per pensare alle tante mancate opportunità. Dopo un primo tentativo di ripresa, con i giocatori chiamati in campo senza però che venga fatto disputare loro neanche un singolo punto, si prova in seguito a farli riprendere una seconda volta, ma si giocano appena quattro quindici, utili ad Alcaraz per salire sul 5-3. In assenza di tennis, ci godiamo le belle immagini che arrivano dagli spogliatori, in cui i due rivali in campo chiacchierano, sorridono e si comportano quasi da amici. Il terzo ritorno in campo è finalmente quello buono: si resta sul terreno di gioco non più di cinque minuti, poiché lo spagnolo – in barba alle nostre teorie – spinge a tutta velocità da fondo, risalendo da 40-15 e archiviando la pratica 7-6(4) 6-7(0) 6-3 dopo quasi tre ore e un quarto di gioco al quarto match point complessivo. Carlitos sfiderà agli ottavi il sorprendente Max Purcell, che viene dalle vittorie su Ruud e Wawrinka.

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