A Matteo Berrettini l’Oscar della iella: in tre anni undici infortuni!

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A Matteo Berrettini l’Oscar della iella: in tre anni undici infortuni!

Non c’è tregua per Matteo: questa volta la caviglia lo costringe al ritiro e fa allungare la lista dei guai fisici del tennista romano

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Matteo Berrettini - US Open 2023 (foto Twitter @usopen)
 

L’ennesimo stop: Matteo Berrettini sembra veramente subire un accanimento da parte della sfortuna. Durante il suo match di secondo turno allo US Open 2023 contro il francese Arthur Rinderknech, l’azzurro, già sotto di un set e un break, impunta la caviglia malamente sul cemento nel tentativo di recuperare un palla dal lato del rovescio. Caduta sul cemento di Flushing Meadows e ritiro nonostante gli inutili soccorsi. L’infortunio sembra serio, tanto che Berrettini ha dovuto abbandonare l’impianto su sedia a rotelle non riuscendo ad appoggiare bene il piede, si aspettano ancora notizie più precise, ma è indubbio che a Matteo non serviva anche questa battuta d’arresto.

Non certamente ora. Dopo non aver potuto giocare gran parte della stagione sulla terra rossa europea per l’ultimo problema agli addominali che lo aveva colpito a Montecarlo, Berrettini aveva dovuto lavorare sodo per presentarsi all’ATP 250 di Stoccarda, salvo poi rendersi conto che la condizione non era ancora quella giusta -ricordiamo la pesante sconfitta contro Sonego-. Un’altra ricaduta del problema agli addominali lo ha pure costretto a dare forfait al Queen’s, torneo che ha vinto due volte, nel 2021 e nel 2022. Wimbledon aveva, invece, riacceso la speranza: quegli ottavi raggiunti e il set strappato al futuro campione Alcaraz, erano segnali inaspettati e positivi, accolti a braccia aperte da Matteo. Poi è arrivato il cemento americano, con qualche buona partita ma anche qualche conferma che la strada per tornare al top era ancora lunga. Quale occasione migliore per mettere match nelle gambe e fiducia nel motore che lo US Open?

Ancora una volta, le cose non vanno come previsto. Probabilmente è inutile parlare di fragilità fisica in questo caso, perché se ti si pianta una caviglia e ti si gira, è più questione di brutta sfortuna. Certo che, però, se a Matteo si mette contro anche quella, la strada da percorre diventa ancor più ripida. Il già citato ennesimo infortunio agli addominali patito a Montecarlo aveva sì fatto discutere a ragione della sua tenuta fisica ancora una volta, ma dopo questo problema a Flushing Meadows non resta che recuperare la lista degli infortuni che lo hanno colpito negli ultimi tre anni – analizzata anche qui-, aggiornarla e augurare a Matteo il più veloce dei rientri.

Ecco la lista completa con tra parentesi il periodo intercorrente tra la data del ritiro e la data di inizio del torneo successivo giocato nel circuito

2020

1) Infortunio agli addominali. Ritiro dalla ATP Cup (3 – 12 gennaio) e successivo ritiro dall’ATP di Buenos Aires

2021

1)Infortunio agli addominali all’Australian Open (15 febbraio – 12 aprile)

2)Infortunio agli addominali alle ATP Finals (15 novembre – fine stagione)

2022

1) Infortunio agli addominali ad Acapulco (23 febbraio – 7 marzo)

2) Infortunio al mignolo della mano destra prima di Miami (25 marzo – 6 giugno)

3) Covid-19 prima di Wimbledon (28 giugno – 18 luglio)

4) Problema al piede sinistro a Napoli (23 ottobre – 21 novembre)

2023

1) Problema al polpaccio destro ad Acapulco (3 marzo – 6 marzo)

2) Infortunio agli addominali a Montecarlo (12 aprile- 12 giugno)

3) Infortunio agli addominali al Queen’s (18 giugno – 3 luglio)

3) Distorsione alla caviglia allo US Open (31 agosto)

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