Rafa Nadal, parla zio Toni: “Se tutto andrà bene lo rivedremo all’Australian Open 2024”

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Rafa Nadal, parla zio Toni: “Se tutto andrà bene lo rivedremo all’Australian Open 2024”

Su Djokovic, invece: “Probabilmente il miglior tennista della storia, i numeri lo confermano. Sarà difficile da raggiungere, non solo per mio nipote, ma per tutti”

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Rafael Nadal - Australian Open 2023 (foto Twitter @rolandgarros)
 

La mancanza si sente, inutile negarlo. E non importa che uno sia tifoso di Djokovic, Federer o di qualche esponente venuto fuori dalle cosiddette Next Gen, la nostalgia dei momenti in cui il campo era sapientemente coperto in lungo e in largo da Rafael Nadal ce l’hanno tutti. Il mancino di Maiorca è ormai fuori dal tour da gennaio, quando perse al secondo turno dell’Australian Open contro Mackenzie McDonald. Da quel momento un lungo stop con la speranza di poterlo vedere magari a Roma o nella sua seconda casa, al Roland Garros. Invece, nulla. Il tennista spagnolo ha dichiarato essersi sottoposto a un intervento al muscolo psoas, a cui segue una lunga riabilitazione, che lo riporterà alle sue amate competizioni per l’anno prossimo, l’ultimo da professionista. L’ex n.1 al mondo è tornato ad allenarsi qualche settimana fa; nel mentre, suo zio ed ex coach Toni Nadal ha voluto spendere qualche parola su suo nipote, che spera di veder combattere almeno qualche altra volta a buoni livelli sul suo rettangolo preferito, quello da gioco.

Il maiorchino si sta riprendendo bene dall’intervento subito a giugno; infatti, suo zio garantisce che “sta bene e, se tutto andrà per il verso giusto, tornerà a giocare all’Australian Open 2024”. Poco realistica e molto sognatrice, invece, è la visione del ct spagnolo di Coppa Davis David Ferrer, amico ed ex rivale di Rafa. Egli lascia intendere che potrebbe esserci una possibilità che Nadal giochi in finale di Coppa Davis – ovviamente se la Spagna, senza Carlos Alcaraz, si qualificherà per le fasi finali di Malaga. Insomma, sembra essere più un’utopia poter rivedere Rafa in campo tra poco più di due mesi. Nessuno però dice che non si possa sognare.

Tornando a zio Toni Nadal, quest’ultimo non si tira indietro dall’esprimere la sua opinione su Novak Djokovic, fresco n.1 al mondo e vincitore dello US Open. Riguardo il serbo – che sarà impegnato a Valencia in Coppa Davis anche contro la Spagna – le parole “probabilmente è il miglior tennista della storia” uscite dalla bocca del coach spagnolo risuonano come una campana. Con l’onestà di chi guarda i fatti in modo oggettivo, Toni non si ferma a lodare Rafa, ma anzi ribadisce che “sarà molto difficile raggiungere Djokovic a 24 Slam, non solo per mio nipote, ma per tutti”. E poi: “E’ molto complicato determinare chi sia il miglior tennista della storia, ma bisogna optare per Nole perché i titoli da lui vinti supportano questa tesi”. Chiudendo il quadro del discorso, lo zio di Rafa Nadal conclude affermando: “Anche se penso che Roger Federer abbia giocato a un livello ancora superiore di Djokovic, se si guardano i numeri il serbo è innegabilmente il migliore”.

 

Numeri e questione GOAT a parte, tutti i tifosi del mondo aspettano il ritorno di Rafa Nadal nei campi da tennis, quelli che gli hanno regalato per anni incredibili soddisfazioni e anche tremende lotte. E chissà se potremo assistere almeno a un ultimo Djokovic-Nadal, il sessantesimo round tra i due, quello che consentirebbe l’aggancio di Rafa sul 30-30 – e non il punteggio, bensì la parità nei testa a testa – o l’allungo di Nole sul 31-29. Resta ancora una speranza quella di poterli vedere nuovamente opposti ai due lati della rete, ma una cosa la sappiamo: quando Nadal decide di tornare a giocare dopo mesi di stop, o lo fa bene o non lo fa proprio.

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo

Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

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Arthur Fils – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.

Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).

Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.

 

Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003,  che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.

Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.

PosizioneGiocatoreNazionePuntiNato nelClassifica ATP
1AlcarazSpagna817520032
2RuneDanimarca305520034
3SheltonUSA1455200220
4MusettiItalia1345200218
5FilsFrancia953200444
6Van AsscheFrancia597200469
7StrickerSvizzera576200290
8MichelsenUSA5182004110
9MedjedovicSerbia4852003120
10CazauxFrancia4742002125
11CobolliItalia4532002122
12AtmaneFrancia3762002147

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