N. Jarry b. [Q] M. Arnaldi 6-7(4) 7-6(4) 6-3
Veramente un gran peccato, ma poco si è potuto fare contro un Jarry così cinico nei momenti decisivi. Nel loro primo scontro diretto – dove uno è arrivato dalle qualificazioni e ha battuto agevolmente J.J. Wolf al primo turno, mentre l’altro ha estromesso con un doppio 6-4 la quarta tds Stefanos Tsitsipas – la partita è chiaramente girata nei turni di battuta in cui c’è stato un minimo calo da parte di uno dei due giocatori e stava all’altro cercare di capitalizzare l’occasione. Nel secondo set, però, nei tre match point azzurri Jarry ha sfoderato una freddezza da campione, che poi nel terzo parziale lo ha premiato: ha servito in modo impeccabile (Arnaldi con questo colpo ha avuto una resa un po’ sottotono rispetto alle altre due frazioni), è sceso a rete molto spesso, ha messo in campo un vincente dopo l’altro – finendo il match a quota 44 contro i 28 dell’italiano – e, così, è arrivato al successo dopo due ore e cinquantotto minuti di lotta. Ai quarti per lui ci sarà il vincente del match Davidovich Fokina-Zverev.
Primo set: Arnaldi parte male, poi recupera e al tie-break ha il guizzo vincente
Non la migliore delle partenze per il tennista azzurro, che si trova un po’ spaesato ed è subito costretto a rimontare da uno svantaggio di 0-3. Arnaldi sventa una pericolosissima chance del doppio break e poi, nel settimo gioco, è lui a strappare la battuta all’avversario per rimettere i giochi in parità; 4-4. Nonostante qualche difficoltà per entrambi nei propri turni di servizio nel decimo e nell’undicesimo game, si arriva al tie-break a suon di vincenti e di ritmo di palla elevato da ambo i lati. Qui l’equilibrio è fitto, tanto che nessuno dei due giocatori si porta avanti nello score con più di un punto di scarto. Questo, però, fino al 4-4. Il tennista sanremese nel momento più opportuno conquista un prezioso mini-break che onora poco dopo tenendo i suoi due turni di servizio. Va da sé, primo set per Arnaldi dopo ben un’ora e quattro minuti di gioco.
Secondo set: Entrambi giocano a livelli altissimi, ma Jarry nei punti chiave è impeccabile. Arnaldi ha poco da recriminarsi
Per i primi sei game del secondo parziale non c’è l’ombra di una palla break, anche se Jarry è più volte costretto a soffrire per tenere la battuta. Nel settimo e nell’ottavo gioco i due contendenti sono abbandonati dal servizio e si rifilano a vicenda un break a testa; 4-4 il punteggio. L’azzurro qui si complica la vita trovandosi sotto 0-30, ma con ace e scambi dominati sin dai primi colpi recupera lo svantaggio, portandosi pure sullo 0-30 in risposta nel gioco seguente. A specchio, questa volta è il n.23 ATP a sfoderare vincenti scendendo spesso a rete; Arnaldi non si fa intimidire e se garantisce il tie-break con sicurezza. Nel dodicesimo game, però, il tennista sanremese si procura meritatamente tre match point consecutivi in risposta sullo 0-40, ma Jarry diventa ingiocabile, soprattutto con la battuta, e Arnaldi solo al secondo match point non concretizza una chance quando gioca un pallonetto di dritto davvero troppo corto. Giunti al tie-break, Arnaldi come nel set precedente ha vinto più punti di Jarry, ma è lui a concedere per primo il mini-break in apertura con una smorzata di dritto fuori di un soffio. L’italiano torna subito in corsa grazie ad un doppio fallo del cileno. Jarry comunque è spesso quello che controlla gli scambi col suo dritto potente, costringendo Matteo a giocare in difesa, che dal canto suo non disdegna più di tanto questa posizione. Il livello di gioco si alza ulteriormente con la fine del set che si avvicina e, purtroppo per l’azzurro, è Jarry a spuntarla prendendo la via della rete con decisione e giocando un paio di volée spettacolari. Il primo set point è quello buono per il numero 23 del mondo, che chiude 7 punti a 4. Dopo due ore e undici minuti si va al terzo set, con poco da recriminare per Arnaldi, se non quel secondo match point mal giocato.
Terzo set: Scende la resa di Arnaldi al servizio, quella di Jarry no. Il cileno ne approfitta in risposta e conquista la vittoria
Si ricomincia, e a fatica Jarry tiene il primo turno di battuta a 30. Anche l’azzurro soffre al servizio, non tanto per colpe sue quanto per le rapide discese a rete del suo avversario, che da qualche minuto è diventato un muro da quelle parti. È costretto ad annullare due palle break ma, per fortuna, il cileno se le annulla da solo, permettendo così all’avversario di agganciarlo sull’1-1. Nel quarto gioco Arnaldi fatica nuovamente in battuta e per la seconda volta nel set annulla due pericolose opportunità di break avversarie per rimanere a galla. Lisci come l’olio sfilano via i turni di servizio del cileno che, questa volta, trasforma ulteriori opportunità in risposta grazie alle sue multiple e solide discese a rete, da cui l’azzurro fatica a venir fuori. Break, poi lo conferma agevolmente e vola sul 5-2. Niente da fare per Matteo: combatte fino alla fine, ma l’avversario da qualche decina di minuti ha alzato i giri del motore prendendosi anche qualche rischio in più, e viene infine ripagato con la vittoria. Dopo due ore e cinquantotto minuti di battaglia il cileno arriva meritatamente al successo avendo annullato tre match point consecutivi, e si guadagna un posto tra i migliori otto nel 500 di Pechino.