Djokovic a Marca: "Sono in grado di fare il Golden Slam. Perdere con Alcaraz a Wimbledon? Mi ha motivato per il resto della stagione"

Coppa Davis

Djokovic a Marca: “Sono in grado di fare il Golden Slam. Perdere con Alcaraz a Wimbledon? Mi ha motivato per il resto della stagione”

Novak Djokovic vuole concludere il 2023 con la conquista della Coppa Davis, ma il mirino è già puntato al 2024: “Prossimo Record? Voglio superare il numero di titoli di Connors”. Nole non dimentica però il suo rivale per antonomasia: “Mi piacerebbe giocare un’ultima partita con Nadal, se non è al Roland Garros tanto meglio

Pubblicato

il

Djokovic Davis Cup QF (Copia)
 

Novak Djokovic in attesa del terzo atto in undici giorni contro Jannik Sinner, si è concesso – in realtà l’intervista è stata realizzata prima dei quarti di finale con la Gran Bretagna – ai microfoni di Marca spaziando su varie tematiche relative alla sua carriera: dagli obbiettivi futuri, passando per l’imminente conclusione della stagione, sino alla grande rivalità con gli altri due membri del Big Three.

Il noto quotidiano d’informazione sportiva spagnola ha infatti raggiunto il numero uno del mondo a Malaga, per poterlo intervistare prima che il sette volte campione del Master di fine anno iniziasse la sua caccia – dichiarata ampiamente – alla seconda Coppa Davis della storia serba. E’ questo il prossimo traguardo designato, regalare al suo Paese la seconda Insalatiera dopo quella del 2010 trascinando i compagni di squadra nelle ultime due sfide che lo dividono dall’alzare al cielo andaluso la Coppa Argentata. Gli azzurri di Capitan Volandri, ovviamente, sperano che questo sogno belgradese rimanga custodito nel subconscio di Nole.

D. Sei il detentore della stragrande maggioranza dei record relativi al tennis maschile e più in generale al tennis mondiale. Qual è il prossimo traguardo che intendi raggiungere?

Novak Djokovic: “Questa è una buona domanda. Probabilmente il record riguardante il maggior numero di Titoli vinti. Voglio vincere il maggior numero possibile di tornei e superare Connors. Ci sono sempre nuovi record all’orizzonte che possono essere battuti. Allo stesso modo, voglio avere trofei in bacheca che rappresentino la mia Storia in questo Sport. E’ l’aspetto per me più importante, a cui tengo maggiormente. Tuttavia, per vincere i grandi tornei devo necessariamente mantenere il livello di intensità, di dedizione e di motivazione che sto esprimendo in questo momento e che ho mostrato per quasi tutta la mia carriera“.

D. Juan Carlos Ferrero, l’allenatore di Carlos Alcaraz, ha dichiarato che il suo allievo debba imparare da te in termini di professionalità ossia, ha aggiunto, nel vivere “di e per il tennis.

Novak Djokovic: “È bello che dica questo di me. Ho molto rispetto per Ferrero, è stato numero uno del mondo. Sono sempre rimasto molto impressionato dalla sua professionalità e dalla serietà con cui affrontava il tennis. È ovvio che ha aiutato tanto Alcaraz, non solo a ottenere successi ma anche a mantenere l’umiltà e la mentalità tipiche del campione. Grazie all’educazione di Juan Carlos e della sua famiglia [di Alcaraz, ndr], è più maturo di quanto suggerisca la sua età. Ha solo 20 anni, ma in campo si comporta come uno che possiede molta più esperienza e maturità di quanto a un primo sguardo faccia presumere la sua anagrafe“.

D. Alcaraz è stato l’unico a batterti quest’anno in un grande palcoscenico. Pensi che questo renda ancora più incredibile quello che ha fatto Carlos, l’impresa che ha compiuto oltretutto superandoti nella finale di Wimbledon?

Novak Djokovic: “Sarebbe più corretto porre questa domanda a Carlos [Alcaraz, ndr], ma non avendo la coscienza sporca posso rispondere tranquillamente. Quando perdo una partita, prima di tutto cerco di guardare avanti. Se si analizza bene quello che succede, si osserva come ci sia sempre un motivo, una causa in grado di spiegarla [la sconfitta, ndr]. Perciò quello che faccio, è imparare dalle sconfitte. Quando poi mi tocca vivere quest’esperienza in una finale Slam, la sconfitta non fa altro che motivarmi e spronarmi ancora di più. Difatti, dopo Wimbledon ho vinto tutte le partite che ho giocato ad eccezione del match con Sinner nella fase a gironi di Torino. Dunque se guardo indietro, dico che è stato fondamentale perdere contro Carlos a Londra perché mi ha motivato per il resto della stagione“.

D. Hai detto più volte che non puoi essere amico di Rafa Nadal e Roger Federer per il semplice motivo che nella tua carriera – sono stati e – sono tutt’ora i tuoi due più grandi rivali. Pensi che loro siano felici che tu stia battendo non soltanto i loro record ma stabilendo altri primati del mondo del tennis che sembravano insuperabili?

Novak Djokovic: “È vero, ho sempre sostenuto che non potevamo essere amici perché con gli amici si parla di tutto, delle cose positive che ti succedono nella vita e nella tua professione, degli aspetti negativi, dei propri segreti… Con i tuoi rivali, non credo che possa sentirti molto a tuo agio nel rivelare tutto ciò. Negli ultimi 15 anni ho visto più Nadal e Federer che i miei genitori. Ciò significa che sono stati una parte molto importante della mia vita e della mia carriera. Ho un rispetto incredibile per loro e per la rivalità che abbiamo condiviso per così tanto tempo. È stato un viaggio molto lungo, vissuto assieme e sono certo che quando appenderemo la racchetta al chiodo vivremo il tutto in modo più rilassato“.

D. Nadal ha confermato che tornerà nel 2024. Hai dichiarato in passato che ti sarebbe piaciuto giocare un’ultima partita con lui. C’è un posto speciale dove ti piacerebbe giocare contro Rafa ancora per un’ultima volta?

Novak Djokovic: “Penso che molti vorrebbero che la partita si giocasse al Roland Garros. Perché no? Se dovessi però dire la mia, preferirei altrove. Il Roland Garros non sarebbe male, ma Nadal è il giocatore che ha vinto più volte nella storia di Parigi. Ma qualsiasi luogo sarebbe fantastico sia per noi che per l’intero mondo del tennis. Sarebbe come una specie di ultimo ballo. Non so quante altre volte avremo la possibilità di affrontarci o se mai accadrà anche soltanto un’ultima volta. Lo spero però, perché è quello che tutti vogliono e che vorrei anche io.“.

D. Se qualcuno si avvicina con un pezzo di carta e ti dice: se giochi fino a 50 anni eguaglierai o addirittura supererai i titoli di Nadal all’Open di Francia. Lo firmi?

Novak Djokovic: “Non lo so, sono sicuro che mia moglie non sarebbe molto contenta se lo facessi. Sono molto soddisfatto di tutto ciò che ho raggiunto. Non c’è bisogno che guardi il record di Rafa a Parigi. Ne ho molti di cui vado fiero e che fanno parte della storia. Se dovessi andare in pensione in questo momento, non potrei che essere felice e orgoglioso di quello che ho fatto“.

D. L’altro giorno in conferenza hai lasciato la porta aperta, nella prossima stagione, alla possibilità di vincere i quattro Slam e le Olimpiadi del 2024. È realistico pensare al “Golden Slam” a 37 anni?

Novak Djokovic: “Era realistico pensare cinque anni fa, o anche uno o due anni fa, che nel 2023 avrei vinto tre dei quattro tornei del Grande Slam? Non credo che la gente pensasse che fosse possibile. Mi conosco e so che se mi sento bene fisicamente e mentalmente sono in grado di farcela. Non voglio che sembri irrispettoso nei confronti dei miei rivali, sono perfettamente consapevole che ci sono migliaia di giocatori che lottano per lo stesso obiettivo ma so chi sono e credo in me stesso“.

D. Hai bisogno dell’oro olimpico per completare la tua bacheca dei trofei. La sfida più grande della prossima stagione è salire sul gradino più alto del podio sulla terra battuta del Roland Garros?

Novak Djokovic: “Sarà una sensazione strana per me giocare i Giochi Olimpici al Roland Garros. Sarà simile alla sensazione che ho avuto nel 2012, quando il torneo olimpico si disputò a Wimbledon. Credo sia stata la prima e l’ultima volta che si è potuto giocare lì con le maglie colorate e non con quelle bianche. L’Olimpiade è una competizione molto speciale. Amo il villaggio olimpico, mi piace la cerimonia di apertura, la sensazione che avverti sapendo di rappresentare il tuo Paese nell’evento più importante del mondo dello sport. Non è un torneo facile per i tennisti perché abbiamo un calendario molto serrato. Dal Roland Garros si passerà all’erba e di nuovo alla terra battuta. Poi arriva il cemento in un breve periodo di tempo, ma sono pronto per la sfida. Spero di essere in salute per competere a Parigi ai massimi livelli e provare a vincere l’oro olimpico“.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement