Gli atleti russi e bielorussi potranno competere a Parigi 2024: ora è ufficiale, ma quasi solo su invito

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Gli atleti russi e bielorussi potranno competere a Parigi 2024: ora è ufficiale, ma quasi solo su invito

Il CIO conferma che gli atleti di Russia e Bielorussa potranno gareggiare come neutri. L’invito ci sarà anche per i tennisti?

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Team Russia ATP Cup 2020
 

Che alle Olimpiadi di Parigi 2024 potessero competere anche atleti russi e bielorussi era una notizia già nell’aria, ma data la delicatezza della questione e la situazione delle parti coinvolte era fondamentale che arrivasse anche l’ufficialità da parte del CIO. Il Comitato Olimpico Internazionale non ha tardato e, stamattina, è arrivato anche il comunicato ufficiale: russi e bielorussi parteciperanno nelle varie discipline alle prossime Olimpiadi, che si terranno nella capitale francese dal 26 luglio all’11 agosto 2024. Gareggeranno come AIN, cioè “Atleti Internazionali Neutri”, non potranno in ogni caso rappresentare le rispettive nazioni. Chiaramente saranno esclusi tutti coloro che hanno sostenuto, o sostengono, pubblicamente la guerra intrapresa dal presidente della Russia Putin contro l’Ucraina, così come coloro che sono impegnati militarmente.

Il CIO ha specificato che a partecipare potranno però essere solo gli atleti di discipline singole. Dunque in ogni caso la manifestazione olimpica sarà preclusa per gli sport di squadra, con il Comitato che inviterà solo gli Atleti Internazionali Neutri, come appunto i tennisti. Per discipline quali il calcio o il basket rimarrà valida la sospensione subita dalle nazionali e dai club per le competizioni, con la nazionale russa esclusa sia dagli scorsi Mondiali che dalle attuali qualificazioni agli Europei, e squadre di alto livello nella pallacanestro come il CSKA Mosca che per la seconda stagione di fila non hanno potuto prendere parte a competizioni continentali (Eurolega). Sacrosanto però ammettere quantomeno gli atleti singoli, che fanno sì parte del Comitato Olimpico Russo (sospeso, sia per appoggio alla guerra, sia per aver annesso al proprio range di controllo territori appartenenti al Comitato Ucraino), ma sono esenti da qualsiasi colpa da comminare ad esso, essendo appunto persone che gareggiano tendenzialmente per loro stesse.

Nel comunicato il CIO ha tenuto anche a precisare l’importanza di una forte presenza di atleti ucraini sia a Parigi sia in vista delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. La situazione infatti, come visto anche durante le ATP Finals con l’evento di I Tennis Foundation a cui era presente tra gli altri Ivan Ljubicic, non è facile in Ucraina per chi vuole fare sport. Fortunatamente la comunità internazionale, con i mezzi che ognuno può mettere a disposizione, sta provvedendo nel dare una mano ai giovani e meno giovani nel perseguire i loro sogni. E proprio il Comitato Olimpico Internazionale ha approfittato di stamani per rendere pubblica la donazione, di 7,5 milioni, fatta al Comitato Olimpico Ucraino.

Tante buone notizie, relativamente allo sport, sono dunque arrivate nella mattinata. Tornando però al discorso dell’ammissione di russi e bielorussi alle Olimpiadi, sorge spontanea una domanda: come ci si organizzerà per i tennisti? Daniil Medvedev, Andrey Rublev, Aryna Sabalenka, Karen Khachanov, Mirra Andreeva e gli altri potranno partecipare. Di questo possiamo esserne certi, e di per sé è una gran notizia. Ma potranno giocare il doppio? Tecnicamente rientrerebbe nelle competizioni a squadre, no? Ma, soprattutto, l’invito del CIO agli atleti varrà anche per il tennis? Spieghiamo meglio: l’invito è un “trucco” che permetta agli atleti esclusi dalle loro discipline, dunque impossibilitati a qualificarsi, di essere presenti alle Olimpiadi a competere per le medaglie. Non è questo il caso dei tennisti, che stanno regolarmente gareggiando da quando c’è stata l’invasione, semplicemente senza bandiera. Dunque non servirebbe l’invito, specie contando che ogni federazione ha diritto a non più di 4 atleti in tabellone, che chiaramente devono qualificarsi con le proprie forze.

Ma se anche i tennisti dovessero ricevere gli inviti, “dribblando” il tradizionale sistema di qualificazione, potrebbero ricevere un numero superiore ai quattro? Per dire: se si qualificassero Medvedev, Rublev, Karatsev e Safiullin, e al momento di ufficiallizare i partecipanti dovesse rimanere fuori Khachanov, potrebbe essere anche lui a Parigi e gareggiare in singolare, sfruttando l’invito? Una questione a cui, seppur non oggi, il CIO sarà certamente chiamato a rispondere, o quantomeno a fornire una chiara indicazione che possa fugare qualsiasi ragionevole dubbio. Perché è più che giusto garantire la competizione a tutti, ma è fondamentale evitare disparità e scontenti anche quando si cerca di agire in nome di una causa nobile.

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