Chi è Francisco Roig, il nuovo coach di Matteo Berrettini

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Chi è Francisco Roig, il nuovo coach di Matteo Berrettini

Un ritratto di colui al quale Matteo Berrettini sembra avere affidato il suo tentativo di ritorno al tennis ad alti livelli

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Francisoc Roig e Rafa Nadal (Twitter @RafaelNadal)
 

Un mese e mezzo dopo la fine del rapporto professionale con il coach di una vita Vincenzo Santopadre, Matteo Berrettini ha un nuovo allenatore: Francisco Roig. Il compito del cinquantacinquenne spagnolo sarà quello di far ritrovare a Matteo la forma e il tennis dei periodi migliori, come quello del 2021, quando, tra i quarti del Roland Garros e quelli dello US Open, vinse il titolo al Queen’s e raggiunse la finale di Wimbledon, con quel tale, Novak Djokovic, sempre lì a fermarlo negli Slam.

Bisogna anche lasciarsi definitivamente alle spalle la stagione da poco conclusa, per Berrettini invero finita già con l’infortunio alla caviglia del secondo turno dello US Open, la ciliegina marcia su una torta a cui lo chef si è dimenticato di mettere lo zucchero. Perché, dopo l’avvio promettente in ATP Cup, ci sono state la sconfitta dolorosissima all’esordio dell’Australian Open contro Murray, seguita da un livello di gioco mai così basso; e, quando lo stava ritrovando, l’infortunio agli addominali a Monte Carlo che gli ha fatto saltare tutta la stagione sul rosso. Il numero di match ATP disputati, appena 23 con saldo più 1, fotografa perfettamente l’annata. Roig, dunque, è un nome non certo sconosciuto agli appassionati in quanto legato a Rafa Nadal, ma vale in ogni caso lo pena di ricordarne il percorso tennistico.

Partendo dall’attività di giocatore, il classe 1968 di Barcellona ha iniziato a giocare all’età di otto anni, diventando professionista nel 1987. Con quattro titoli Challenger e altrettante finali e un best ranking al numero 60 per quanto riguarda il singolare, si è distinto in doppio arrivando al 23° posto e alzando nove trofei ATP, sette dei quali con il concittadino Tomas Carbonell. Secondo la sua biografia riportata dall’ATP, era uno dei migliori giocatori di calcio del Tour, oltre che fan del gruppo rock catalano Sopa de Cabra (che non va tradotto in zuppa di Goat).

Nel 1999 gioca l’ultimo torneo di singolare – l’unico della stagione – nella sua Barcellona, superando le qualificazioni. C’è ancora tempo per un altro paio di stagioni in doppio, nel 2000 a fianco di Alberto Berasategui e nel 2001 con un Feliciano Lopez ancora teenager (tranne gli ultimi due tornei), i suoi primi allievi nella carriera da coach. Farà qualche altra rara apparizione in doppio – da segnalare le due in coppia con Rafael Nadal, nel 2009 in Canada giusto per poter raccontare di aver battuto Novak Djokovic, e nel 2013 a Doha (torneo della doppia rivincita di Rafa contro Rosol, colui che lo aveva eliminato al secondo turno di Wimbledon nel 2012).

Un anno dopo essere entrato nella squadra di Toni Nadal, Francisco accompagna Rafa a Wimbledon 2006 mentre tío Toni si prende una vacanza. Da vice capitano di Albert Costa, un altro tennista di spicco che ha allenato, siede sulla panchina della squadra spagnola di Coppa Davis, alzando l’Insalatiera nel 2009 e nel 2011. Nel frattempo, rimane nell’angolo del fenomeno di Manacor, anche quando arriva Carlos Moya e Toni Nadal saluta. La collaborazione con Rafa, durata quasi un’intera carriera, è giunta al termine nel dicembre del 2022, mentre quest’anno Roig aveva iniziato a lavorare con Sloane Stephens, ma il rapporto professionale si è presto interrotto.

L’avventura di Matteo e Francisco comincerà dalla trasferta down under, con l’azzurro iscritto a Brisbane e poi ad Auckland, ma, salvo wild card, l’attuale classifica di numero 92 ATP lo costringerà a partire dalle qualificazioni.

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