Australian Open, l'anomalia delle wild card: la n. 1 aussie Rodionova rimane fuori dal main draw

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Australian Open, l’anomalia delle wild card: la n. 1 aussie Rodionova rimane fuori dal main draw

Naturalizzata nel 2014, la giocatrice di origine russe ha sconfitto a Brisbane la campionessa dell’edizione 2020 dell’Happy Slam Sofia Kenin. Ma dovrà partire ancora una volta dalle qualificazioni

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Arina Rodionova - WTA Brisbane 2024 (foto Twitter @BrisbaneTennis)
 

Per loro natura le wild card sono destinate a generare discussioni e, ciclicamente, la loro (mancata) assegnazione torna a innescare qualche polemica. Questa volta, l’affaire riguarda l’Australian Open e Arina Rodionova. Un cognome (e un nome) che, per chi non conosce la storia di Arina, lascerebbe presagire una provenienza russa o comunque est-europea. Eppure, si tratta della numero 1 del tennis aussie al femminile.

Nata effettivamente in Russia, a Tambov, ha ottenuto la cittadinanza australiana nel 2014 e a 34 anni ha recentemente raggiunto il suo miglior ranking in carriera che migliorerà ulteriormente al prossimo aggiornamento della classifica diventando numero 106 del mondo. Nel WTA 500 di Brisbane ha infatti superato due turni battendo prima la nostra Martina Trevisan e poi la campionessa dell’edizione del 2020 dell’Australian Open Sofia Kenin. Ha così onorato la wild card ricevuta, ma non le è bastato per meritarsene un’altra proprio per l’Happy Slam.

Così la numero 1 australiana dovrà partire dalle qualificazioni nel major di casa. A tutti gli effetti un’anomalia che Arina ha provato a prendere con filosofia e un pizzico di ironia, come dimostra la sua risposta a un tweet di Ben Rothenberg in cui il giornalista del New York Times riferiva proprio di questa stranezza: “Vorrei poter dire di essere sorpresa😅 Ma onestamente… La soddisfazione di raggiungere tutto assolutamente da soli, nonostante tutto questo… ne vale la pena. Ci vediamo per le quali tra un paio di giorni e sono entusiasta per questo”.

La mancata sorpresa di Rodionova si spiega con il fatto che, da quando Arina è cittadina australiana, ha ricevuto l’invito per il main draw dell’Australian Open solamente in tre occasioni (su 10 disponibili). D’altra parte questa volta c’erano tutti i presupposti perché nel tabellone principale ci fosse posto anche per lei. I risultati di fine 2023 con tre vittorie nel circuito ITF rappresentavano già di per sé un ottimo biglietto da visita. E oltretutto, Arina potrebbe presto scrivere una piccola pagina di storia diventando la giocatrice meno giovane di sempre a fare il proprio debutto nella top 100.

Invece, Tennis Australia le ha preferito, oltre a Caroline Wozniacki, le connazionali Daria Saville (ex numero 20 del mondo), Kimberly Birrell (di poco dietro a Rodionova in classifica), Olivia Gadecki (classe 2002 e numero 124 del mondo) e la 18enne Taylah Preston. Le altre tre wild card erano invece già prenotate per gli accordi con le federazioni francese e statunitense e per una giocatrice della regione dell’Asia Pacifica. E sono andate rispettivamente ad Alize Cornet, McCartney Kessler e Mai Hontama.

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