Australian Open, Noskova: “Contro Swiatek sono entrata in campo per vincere”

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Australian Open, Noskova: “Contro Swiatek sono entrata in campo per vincere”

La diciannovenne ceca, giustiziera a sorpresa della Swiatek, conosce il suo valore: “Credo nel mio gioco. Mi sono concentrata su ciò che dovevo fare e l’ho fatto”

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Linda Noskova - Australian Open 2024 (foto Twitter @usopen)
 

Ha appena compiuto il colpaccio imponendosi sulla numero uno del mondo 3-6 6-3 6-4. Linda Noskova è al settimo cielo. Il risultato è inaspettato per tanti:  ad essere meno sorpresa di tutti è forse proprio lei. Le sue parole ostentano sicurezza nei propri mezzi e tanta voglia di migliorare, giorno per giorno.

IL MODERATORE: Linda, cosa ti passa per la testa in questo momento dopo questa partita?

LINDA NOSKOVA: Sono davvero esausta mentalmente e fisicamente (sorride).

Ma è stata una partita incredibile per me. Giocare per la prima volta su un campo del genere, giocare per la seconda volta con Iga, volevo davvero vincere: sono felice di esserci riuscita.

D: Tornando indietro di 6 o 12 mesi, pensavi che questa vittoria sarebbe stata possibile nella tua vita?

LINDA NOSKOVA: Conosco il mio gioco. So di essere migliorata molto nell’ultimo anno e mezzo.Stasera ho creduto nel mio gioco. Volevo davvero vincere: non sono entrata in campo con l’idea di non avere nulla da perdere. L’ho presa molto sul serio. Era una partita come le altre.

D: Parli di credere nel tuo gioco, cosa sapevi di poter fare per battere Iga?

LINDA NOSKOVA: So che quando sono aggressiva, posso giocare con chiunque. Ovviamente ci saranno partite in cui non giocherò al meglio. Ma stasera, soprattutto durante il riscaldamento, mi sentivo abbastanza bene. Fisicamente ero in forma. Sono venuta in campo per fare una grande partita, ma ovviamente per vincere.

D: Nel secondo set, quando hai avuto delle palle break, molte persone si sarebbero bloccate in quel momento. Tu sei sembrata più forte invece. Qual è stata la tua mentalità in quella fase?

LINDA NOSKOVA: Ci sono stati molti alti e bassi su entrambi i nostri servizi, soprattutto nel terzo. Ho cercato di andare avanti e di credere di poterla brekkare e poi di tenere il servizio. Forse ci sono stati dei momenti in cui non ho spinto troppo o non sono stata abbastanza aggressiva. Questo mi si è ritorto contro. Poi mi sono concentrata su ciò che dovevo fare e l’ho fatto.

D: Hai appena detto di essere migliorata molto nell’ultimo semestre o anno. Ci parli un po’ nello specifico di quali aspetti ha migliorato di più?

LINDA NOSKOVA: Ho voluto lavorare molto sul mio servizio. Il mio gioco consiste nell’essere aggressiva quasi sempre, soprattutto nei momenti giusti. Lavoro quotidianamente per migliorare i punti di impatto.

Ovviamente quando ho una partita come quella di stasera se sto giocando bene e provo buone sensazioni posso vincere molti punti senza rendermene costo, senza sapere se li avevo programmati o meno. Allenarsi e migliorarsi ogni giorno è l’obiettivo principale per me.

D: Quando parli della convinzione di poter vincere stasera, c’è un momento o una partita specifica nell’ultimo anno e mezzo che ti ha fatto credere che il suo gioco può battere chiunque quando gioca bene?

LINDA NOSKOVA: Molte volte ho giocato contro una giocatrice top-10, diciamo che il 100% delle volte non ho nulla da perdere e cerco di giocare al meglio e vedere come va. Alcune volte ho battuto qualche grande giiocatrice, ma forse è stato un colpo di fortuna. In realtà, non sono entrata in campo con il 1000% di fiducia e convinzione di poter vincere il match. Ho solo giocato bene quel giorno e le cose sono andate bene.

Stasera mi sono sentita un po’ stressata dalla mattina, cosa che non mi succede spesso. Sapevo che significava molto per me.

D: Nel set finale, già due giorni fa abbiamo visto persone in vantaggio su Iga non in grado di tenere il servizio. Oggi eri sotto 0-30, lei ha giocato due ottimi punti per metterti dietro nell’ultimo game, ti tremava la mano? Quanto eri nervosa nell’ultimo game?

LINDA NOSKOVA: Abbiamo avuto alcuni break nel terzo, quindi sapevo che era possibile che mi facesse un altro break e che avremmo giocato almeno altri due game. Lei ha iniziato quel gioco proprio bene. Ho dovuto tirare fuori soprattutto la prima di servizio. Quando l’ho fatto, mi sono concentrata e ho pensato: “Ok, cerco di giocare il più possibile e vediamo come va il resto della partita”. Ha commesso un errore non forzato. Era 30-0. Ho pensato: “Ok, concentriamoci sul mio servizio”. Ero un po’ agitata, ovviamente, ma credo di averla gestita bene.

Martina Tomat

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